Si svolgerà a partire dal prossimo 28 ottobre in Egitto, a Sharm el-Sheick, la WRC-19, conferenza mondiale delle radiocomunicazioni.
Le conferenze mondiali delle radiocomunicazioni (WRC) si tengono abitualmente ogni 3-4 anni in luoghi sempre diversi. L’ultima, in ordine di tempo, è stata la WRC-15, tenutasi a Ginevra, in Svizzera, a novembre del 2015.
Tra i numerosissimi argomenti che vengono discusse nell’ambito delle WRC, vi è la revisione del “regolamento radio”, il trattato internazionale che disciplina l’uso dello spettro delle radiofrequenze e delle orbite geostazionarie e non geostazionarie dei satelliti.
Le revisioni vengono effettuate sulla base di un ordine del giorno stabilito dal Consiglio ITU (l’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni di cui fanno parte i Paesi di tutto il mondo, tra cui l’Italia), che tiene conto delle raccomandazioni formulate dalle precedenti conferenze mondiali sulle radiocomunicazioni.
La portata generale dell’agenda delle conferenze radio mondiali è stabilita in anticipo da quattro a sei anni, con l’ordine del giorno definitivo fissato dal Consiglio ITU due anni prima della conferenza, con il concorso della maggior parte degli Stati membri.
Il WRC può, tra l’altro, rivedere i regolamenti radio e tutti i piani di assegnazione delle frequenze associati nonché affrontare qualsiasi questione di radiocomunicazioni a carattere mondiale.
Sulla base dei contributi delle amministrazioni, dei gruppi di studio sulle radiocomunicazioni e di altre fonti concernenti le questioni regolamentari, tecniche, operative e procedurali che le conferenze mondiali e regionali di radiocomunicazione devono prendere in considerazione, la riunione preparatoria della conferenza (definita CPM) predispone una relazione consolidata da utilizzare a sostegno del lavoro di tali conferenze.
Al WRC-19 saranno numerosi gli “item” che verranno discussi. Tra quelli di interesse per il settore dell’emittenza radiofonica e televisiva, vi è un tema – che sarà oggetto dell’agenda della successiva conferenza mondiale del 2023 “WRC-23”, e cioè l’ipotesi di rivedere l’uso dello spettro e le relative necessità per la banda di frequenza 470-960 nella Regione 1 ITU (che comprende l’Europa, l’Africa, il territorio della ex Unione Sovietica, la Mongolia, il Medio Oriente compreso l’Iraq) nonché di considerare possibili azioni regolatorie nella banda 470-694 Mhz (che in Italia e in gran parte dei Paesi europei viene utilizzata per il broadcast televisivo.
L’avv. Marco Rossignoli, coordinatore Aeranti-Corallo auspica che la delegazione italiana che si recherà alla WRC-19 in Egitto – che sarà costituita, tra gli altri, da esponenti del MiSe, dell’Agcom e del Ministero della Difesa – sostenga la necessità che non vengano previste, neppure in ipotesi, utilizzazioni diverse per la banda di frequenza 470-694, fondamentale per garantire la continuità delle trasmissioni televisive nei prossimi anni.
Ulteriori informazioni (in lingua inglese) sui lavori della WRC-19 sono disponibili sul sito web della ITU, accessibile attraverso il presente link (F.C.)
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