28/3/18 – L’Agcom avvia il procedimento per l’adozione del nuovo PNAF 2018

 

Rossignoli-Marco-avvNella riunione di Consiglio del 15 marzo u.s., l’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni ha deliberato l’avvio  del  procedimento  per  l’adozione  del  Piano  Nazionale di assegnazione delle frequenze da destinare al servizio televisivo digitale terrestre (PNAF 2018), ai sensi dell’art. 1, comma 1030, della legge 27 dicembre 2017, n. 205. Tale delibera è stata pubblicata nel sito Agcom il 27 marzo u.s., con il n. 137/18/CONS

L’adozione del nuovo Piano è  uno degli adempimenti posti a carico dell’Agcom dalla legge di bilancio 2018, relativamente alla liberazione della banda 700 Mhz. In particolare, il nuovo Piano (che dovrà essere adottato entro il 31 maggio p.v.) dovrà considerare – secondo le previsioni della legge di bilancio 2018, le codifiche o standard più avanzati per consentire un uso più efficiente dello spettro ed utilizzando per la pianificazione in ambito locale il criterio delle aree tecniche.

 

La stessa legge di bilancio pone, in capo al nuovo Piano, specifici vincoli. Infatti, il comma 1030 dell’art. 1 della citata legge, prevede, tra l’altro: “Al fine di escludere interferenze nei confronti di Paesi radioelettricamente confinanti, in ciascuna area di coordinamento definita dagli accordi internazionali sottoscritti dal Ministero dello sviluppo economico e dalle autorità degli Stati confinanti in attuazione della decisione (UE) 2017/899, del 17 maggio 2017, di cui al comma 1026, sono oggetto di pianificazione esclusivamente le frequenze attribuite all’Italia dagli accordi stessi. Le frequenze in banda III VHF sono pianificate sulla base dell’Accordo di Ginevra 2006, per realizzare un multiplex regionale per la trasmissione di programmi televisivi in ambito locale e per massimizzare il numero di blocchi coordinati destinabili in ciascuna regione alla radiofonia digitale.

Le frequenze per il servizio televisivo digitale terrestre, in banda III VHF e 470-694 MHz, non attribuite internazionalmente all’Italia nelle aree di coordinamento definite dagli accordi internazionali di cui al primo periodo, non possono essere pianificate né assegnate”.

Prima dell’adozione del Piano, l’Agcom dovrà sentire la concessionaria pubblica e le associazioni nazionali di categoria del settore.

(Nella foto: Marco Rossignoli)