Il Decreto legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito con modificazioni dalla legge 21 giugno 2017, n. 96 ha previsto, all’art. 57 bis, che a decorrere dall’anno 2018, alle imprese e ai lavoratori autonomi che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie – tra l’altro – sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali, il cui valore superi almeno dell’1 per cento gli analoghi investimenti effettuati sugli stessi mezzi nell’anno precedente, venga attribuito un contributo, sotto forma di credito di imposta, pari al 75 per cento del valore incrementale degli investimenti effettuati, elevato al 90 per cento nel caso di microimprese, piccole e medie imprese e startup innovative.
Il successivo decreto legge 16 ottobre 2017, n. 148, convertito con modificazioni dalla legge 4 dicembre 2017 n. 172 ha, quindi, previsto uno stanziamento di 12,5 milioni di euro per i crediti di imposta spettanti ai soggetti che effettuano investimenti pubblicitari incrementali (cioè il cui valore superi almeno dell’1 per cento gli analoghi investimenti effettuati sugli stessi mezzi nell’anno precedente) attraverso radio e tv locali nell’anno 2018.
La citata legge n. 96/2017 ha, inoltre demandato ad un Regolamento di attuazione il compito di disciplinare tutti gli aspetti della materia non direttamente disciplinati dalla legge.
Tale Regolamento è stato emanato con DPCM 16 maggio 2018, n. 90, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 170 del 24 luglio 2018.
Lo scorso 24 luglio, il Senato ha approvato, in prima lettura, la legge di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 28 giugno 2019, n. 59, recante misure urgenti in materia di personale delle fondazioni lirico sinfoniche, di sostegno del settore del cinema e audiovisivo e finanziamento delle attività del Ministero per i beni e le attività culturali e per lo svolgimento della manifestazione UEFA Euro 2020.
La Camera ha, quindi, approvato il 1° agosto u.s. tale provvedimento in seconda lettura; essendo intervenute alcune modificazioni (che non hanno comunque riguardato il credito di imposta sugli investimenti pubblicitari incrementali su radio e tv locali e sulla stampa), lo stesso è nuovamente tornato al Senato, dove dovrebbe essere licenziato a breve (salvo ulteriori modificazioni).
In particolare, la nuova norma (contenuta nell’art. 3 bis del provvedimento) stabilizza tale credito di imposta anche per le annualità successive al 2018, affermando che a decorrere dall’anno 2019, il credito d’imposta “è concesso, alle stesse condizioni e ai medesimi soggetti ivi contemplati, nella misura unica del 75 per cento del valore incrementale degli investimenti effettuati”. Inoltre, per l’anno 2019 le comunicazioni per l’accesso al credito di imposta dovranno essere presentate dal 1° al 31 ottobre.
Per quanto riguarda lo stanziamento, la norma prevede che “Per gli anni successivi al 2018, alla copertura degli oneri per la concessione del credito d’imposta di cui al presente articolo si provvede mediante utilizzo delle risorse del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, di cui all’articolo 1 della legge 26 ottobre 2016, n.198, nel limite complessivo, che costituisce tetto di spesa, determinato annualmente con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di cui all’articolo1, comma 4, della citata legge n.198 del 2016, da emanare entro il termine di scadenza previsto dall’articolo 5, comma 1, del regolamento di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 16 maggio 2018,n.90, per l’invio delle comunicazioni per l’accesso al credito d’imposta”.
Per quanto riguarda il settore radiotelevisivo locale è evidente che tale norma, qualora priva di uno stanziamento specifico (attraverso un ampliamento delle risorse del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione), comporti una riduzione delle risorse di cui al DPR n. 146/2017 destinate annualmente al comparto. Nella recente riunione del Tavolo sulla crisi del mercato del lavoro giornalistico, convocata nei giorni scorsi dal Sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, Aeranti-Corallo ha chiesto, al riguardo, che venga previsto un ampliamento della quota destinata alle emittenti locali del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, per un importo pari a quanto verrà destinato per finanziare il credito di imposta stesso relativamente alla pubblicità incrementale su tv e radio locali.
Aeranti-Corallo ha, infatti, evidenziato che, qualora tale norma trovasse applicazione nella attuale formulazione, i contributi annuali per le radio e le tv locali di cui al DPR n. 146/2017 subirebbero una significativa riduzione, con ogni evidente conseguenza.
A questo link il testo dell’art. 57 bis del DL 50/2017, convertito dalla legge n. 96/2017 e successive modificazioni, coordinato con le modifiche introdotte in prima lettura dal Senato e confermate in seconda lettura dalla Camera