6/11/17 – Il calendario del riassetto del settore televisivo secondo le previsioni del ddl di bilancio 2018

Il Consiglio dei Ministri, ha approvato lo scorso 16 ottobre  il disegno di legge di bilancio, che è stato trasmesso ora all’esame del Senato con il n. AS 2960. In particolare l’art. 89 di tale ddl (intitolato “Uso efficiente dello spettro e transizione alla tecnologia  5G”) prevede una serie di norme che disciplinano il passaggio delle frequenze della banda 700 (canali televisivi da 49 a 60 Uhf) dagli operatori tv agli operatori di larga banda in mobilità.

Le norme previste dal disegno di legge, se approvate dal Parlamento, ridefiniranno, inoltre, l’intero sistema televisivo. Le stesse prevedono, infatti (tra l’altro): la dismissione obbligatoria entro il 1° luglio 2022 (a fronte di indennizzi per circa Euro 304,2 milioni, di cui euro 230,3 milioni per l’esercizio 2020 e Euro 73,9 milioni per l’esercizio 2021) di tutte le frequenze delle emittenti locali che potranno, in futuro, svolgere solo l’attività di fornitori di servizi di media audiovisivi (Fsma). Sulla base dei primi calcoli espletati dovrebbe trattarsi di un indennizzo di euro 0,36 circa per ogni abitante servito da ogni frequenza dismessa; l’assegnazione ex-novo (mediante beauty contest) di alcune frequenze ad operatori di rete ai fini della messa a disposizione di capacità trasmissiva ai FSMA in ambito locale (le frequenze che saranno complessivamente disponibili, dopo il passaggio della banda 700  dagli operatori televisivi agli operatori di larga banda in mobilità, sono  14 + 1 e pertanto, considerato che alle tv locali spetta 1/3 della capacità trasmissiva complessiva, le frequenze che potranno veicolare contenuti locali, molto difficilmente potranno essere più di 4); le trasmissioni dei programmi necessariamente in  DVB-T2 (tecnologia in grado di veicolare un maggior numero di programmi, rispetto all’attuale DVB-T a parità di capacità trasmissiva); la realizzazione di graduatorie per la determinazione delle emittenti locali che potranno utilizzare la capacità trasmissiva degli operatori di rete di cui sopra; l’adozione, da parte dell’Agcom, di un nuovo piano di numerazione dell’ordinamento automatico dei canali della tv digitale terrestre (cosiddetto “Lcn”).
Il calendario delle attività previste in materia è sintetizzato dalla tabella pubblicata qui in calce (evidenziamo che tale calendario potrebbe essere soggetto a modifiche, anche rilevanti, in sede di esame da parte del Senato e della Camera). Il citato ddl prevede, altresì, un contributo ai costi a carico degli utenti finali per l’acquisto di apparecchiature di ricezione televisiva di cui all’articolo 3-quinquies, comma 5, terzo periodo, del decreto-legge 2 marzo 2012, n. 16, convertito nella legge 26 aprile 2012, n. 44, e successive modificazioni, ed i connessi costi di erogazione: 100 milioni di euro (25 milioni per l’esercizio 2019, 25 milioni per l’esercizio 2020, 25 milioni per l’esercizio 2021, 25 milioni per l’esercizio 2022).
L’iter del disegno di legge prevede ora l’esame, in sede referente, della 5a Commissione Bilancio del Senato; le altre Commissioni permanenti dovranno trasmettere i propri rapporti alla 5a Commissione entro l’8 novembre. Lunedì 5 e martedì 6 novembre le Commissioni congiunte Bilancio di Senato e Camera svolgeranno una serie di audizioni preliminari all’esame del provvedimento. La 5a Commissione riferirà all’Assemblea nel pomeriggio di martedì 21 novembre; il calendario prevede sedute uniche senza orario di chiusura fino a sabato 25, se necessario. Ricordiamo che il provvedimento, dopo l’approvazione del Senato, dovrà passare all’esame della Camera dei Deputati e, se ulteriormente modificato, dovrà tornare al Senato per l’approva-zione definitiva. E’ evidente che il riassetto del settore previsto dal disegno di legge non sia accettabile e necessiti di modifiche significative finalizzate a garantire adeguato spazio e ruolo alle tv locali. Gli organismi dirigenti di Aeranti-Corallo si riuniranno nei prossimi giorni per definire la posizione da assumere e per individuare le proposte di modifica del disegno di legge da sottoporre al Governo e al Parlamento.
 
Trfax21-2017 Tabella