Il Senato ha approvato, in terza lettura, in via definitiva, il c.d. “DL cultura” (cioè la legge di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 28 giugno 2019, n. 59, recante misure urgenti in materia di personale delle fondazioni lirico sinfoniche, di sostegno del settore del cinema e audiovisivo e finanziamento delle attività del Ministero per i beni e le attività culturali e per lo svolgimento della manifestazione UEFA Euro 2020)
Il provvedimento è ora legge. I voti favorevoli sono stati 139, gli astenuti 109, nessun contrario.
Tra le norme contenute vi è la stabilizzazione degli incentivi fiscali agli investimenti pubblicitari incrementali effettuati su radio e tv locali, quotidiani e periodici.
L’articolo 3-bis dispone che il credito di imposta previsto per gli investimenti pubblicitari incrementali effettuati da imprese, lavoratori autonomi ed enti non commerciali su quotidiani, periodici ed emittenti televisive e radiofoniche locali, a decorrere dal 2019 è concesso ai medesimi soggetti nella misura del 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati. Dal 2019, alla copertura degli oneri si provvede mediante utilizzo delle risorse del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, nel limite complessivo determinato annualmente con un DPCM che stabilisce i criteri per la ripartizione delle risorse del Fondo fra la Presidenza del Consiglio e il Ministero per lo sviluppo economico, per gli interventi di rispettiva competenza. Il DPCM deve essere adottato entro il 31 marzo di ciascun anno. Per l’anno 2019, le comunicazioni per l’accesso al credito d’imposta sono presentate dal 1° al 31 ottobre.
Nella recente riunione del Tavolo sulla crisi del mercato del lavoro giornalistico, convocata nei giorni scorsi dal Sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, Aeranti-Corallo ha chiesto che, nella legge di bilancio 2020, che dovrà essere approvata dal Parlamento nei prossimi mesi, venga previsto un ampliamento della quota destinata alle emittenti locali del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, per un importo pari a quanto verrà destinato per finanziare il credito di imposta stesso relativamente alla pubblicità incrementale su tv e radio locali.
Aeranti-Corallo ha, infatti, evidenziato che, qualora tale norma trovasse applicazione nella attuale formulazione, i contributi annuali per le radio e le tv locali di cui al DPR n. 146/2017 subirebbero una significativa riduzione, con ogni evidente conseguenza.