Come noto, la legge n. 220/2016 (c.d. “Legge cinema”) prevede, all’art. 34, una specifica delega al governo per adottare uno o più decreti legislativi per la riforma e la razionalizzazione delle disposizioni legislative di disciplina degli strumenti e delle procedure attualmente previsti dall’ordinamento in materia di promozione delle opere italiane ed europee da parte dei fornitori di servizi di media audiovisivi, sia lineari, sia non lineari. Attualmente il Testo unico dei Servizi di media audiovisivi e radiofonici (Tusmar) prevede, all’art. 44, l’obbligo di riservare alle opere europee specifiche quote di tempo di diffusione e di investimento sugli introiti. Tale obbligo non si applica alle emittenti televisive operanti in ambito locale.
Nel Consiglio dei Ministri dello scorso 2 ottobre è stato approvato, in esame preliminare, lo schema di decreto legislativo che modifica le precedenti norme in materia di obblighi di programmazione di opere europee in capo ai fornitori di servizi di media audiovisivi in ambito nazionale.
Tale schema di provvedimento conferma, comunque, che tali obblighi non si applicano ai fornitori di servizi di media audiovisivi in ambito locale. Il provvedimento passa ora all’esame delle Commissioni parlamentari competenti, al Consiglio di stato e alla Conferenza Stato-Regioni per l’espressione dei prescritti pareri di merito.
(Nella foto: Marco Rossignoli)