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SOMMARIO:
- IL COORDINAMENTO AER, ANTI, CORALLO INCONTRA L’AUTHORITY ;
- CANONI DI CONCESSIONE – LA MAGISTRATURA SI PRONUNCIA ANCORA A FAVORE DELL’EMITTENZA LOCALE ;
- DAL 23 AL 29 AGOSTO ALL’HOTEL FORTE CREST DI SAN DONATO DI MILANO AMARC 7 “MICROFONI APERTI. LA COMUNICAZIONE E I DIRITTI UMANI”. SETTIMO CONVEGNO INTERNAZIONALE DELLE RADIO COMUNITARIE ORGANIZZATO DA RADIO POPOLARE DI MILANO ;
- ATTIVITA’ AER.
IL COORDINAMENTO AER, ANTI, CORALLO INCONTRA L’AUTHORITY
Si è svolto nei giorni scorsi il primo incontro tra il Coordinamento AER, ANTI,CORALLO (che complessivamente rappresenta 1269 imprese radiotelevisive (di cui 323 televisive e n. 946 radiofoniche) e l’Authority (erano presenti il Presidente Prof. Cheli e i commissari Meocci, Lari, Bevilacqua, Manacorda, Monaci, Gargani, Traversa).
In tale sede il Presidente AER, Avv. Marco Rossignoli, ha illustrato per conto del Coordinamento una serie di considerazioni sulle problematiche più urgenti di competenza dell’Authority. Sono quindi intervenuti l’Avv. Porta (Presidente Anti) e il Dott. Bardelli (Presidente Corallo).
Ha concluso gli interventi Berrini Segretario Generale AER. Vediamo in sintesi gli argomenti illustrati dall’Avv. Rossignoli:
Piano di assegnazione delle frequenze televisive:
Rossignoli ha evidenziato che le modalità di elaborazione del piano attivate dal Ministero delle Comunicazioni non sono in alcun modo condivisibili e ha chiesto che l’Authority proceda alla pianificazione anzichè attraverso un azzeramento degli impianti esistenti (che comporterebbe la totale vanificazione degli investimenti fino ad oggi operati dalle imprese), mediante l’ottimizzazione, la razionalizzazione e la compatibilizzazione dell’esistente.
Tale modo di procedere è l’unico effettivamente praticabile dopo oltre venti anni di attività delle emittenti e ridurrebbe di molto il contenzioso prevedibile in caso di azzeramento dell’esistente.
Piano di ripartizione delle frequenze:
E’ stata evidenziata l’esigenza che vengano avviate al più presto le procedure per introdurre nel piano di ripartizione delle frequenze una serie di bande tecnicamente idonee (per la radio le bande da 2370 a 2373 MHZ e da 2468 a 2483 MHZ per la TV la banda da 3600 a 4200 MHZ) da attribuire in via primaria per gli impianti di collegamento delle imprese radiotelevisive. Ciò al fine di risolvere definitivamente la problematica delle frequenze di tali impianti.
Tetti di radiofrequenze:
Con riferimento alle funzioni dell’Autorità, di vigilanza sui tetti di radiofrequenze compatibili con la salute umana previste dall’art.1, comma 6, lettera a) n. 15 della legge 249/97 è stata rappresentata l’esigenza che tale vigilanza venga attuata evitando ogni allarmismo (che purtroppo negli ultimi mesi si è spesso verificato in materia) e stabilendo criteri, affidabili e unici sull’intero territorio nazionale, per effettuare le rilevazioni. In particolare è stata rappresentanta la necessità di stabilire i criteri di bonifica in presenza di un superamento dei tetti per effetto congiunto di più emissioni elettromagnetiche evidenziando che in tal caso si ritiene opportuno prevedere una identica riduzione percentuale del segnale irradiato da ciascuna emittente (percentuale di riduzione da applicarsi sulla potenza prevista dall’atto di concessione). E’ stato infine evidenziato che il limite di 6 V/M previsto dallo schema di regolamento del Ministro dell’Ambiente, di intesa con i Ministri della Sanità e delle Comunicazioni inoltrato al Consiglio di Stato per il parere di legge, in corrispondenza di edifici adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore (cioè tutte le abitazioni) appare assolutamente esagerato e in contrasto anche con la normativa comunitaria. Le leggi regionali in materia vigenti in Piemonte, Lazio e Abruzzo prevedono un limite di 20 V/M, mentre la legge regionale in materia vigente nel Veneto prevede un limite di 27,5 V/M.
Normativa in materia di trasmissioni di propaganda elettorale:
E’ stato evidenziato che la complessità della normativa di cui alla legge 515/93 e la particolare onerosità delle sanzioni previste per il mancato rispetto della stessa banno avuto come conseguenza il totale abbandono da parte dell’emittenza locale di ogni trasmissione sulle consultazioni elettorali. Si è quindi chiesto che l’emittenza locale venga sottratta a tale normativa in quanto il numero di imprese locali operanti nel settore è già, di per sè, garanzia di ampio pluralismo.
Comitati regionali per le comunicazioni:
E’ stato evidenziato che l’Autorità deve individuare indirizzi generali relativi ai requisiti richiesti ai membri degli istituendi Comitati regionali per le comunicazioni e relativi ai criteri di incompatibilità degli stessi che garantiscano una assoluta indipendenza di tali membri del potere politico regionale, nonchè una elevata competenza professionale degli stessi.
Diritto di autore:
Si è auspicato che l’Autorità voglia promuovere ogni studio e ogni opportuna iniziativa per valorizzare il costituzionale diritto di radiodiffusione in generale ed in particolare affinchè venga rispettato anche in materia di diritti di autore.
Rete Rai senza pubblicità:
E’ stato evidenziato che il progetto di rete Rai senza pubblicità varato dalla Concessionaria pubblica è fortemente penalizzante per il ruolo dell’emittenza locale.
Infatti la previsione di una rete con una forte articolazione territoriale (regionale, provinciale, cittadina e addirittura di quartiere) sottrae all’emittenza locale il ruolo primario che fino ad oggi è stato attribuito alla stessa dalla legge 223/90 e successive modifiche e integrazioni in materia di informazione locale. Nè d’altro canto in questo contesto, può essere valutata positivamente l’ipotesi formulata dalla Rai di commissionare servizi di informazione ad alcune emittenti locali. In tal modo infatti non viene certamente valorizzato il ruolo editoriale delle emittenti locali, bensì viene richiesto alle stesse un semplice servizio. L’ipotesi formulata dalla Rai pertanto finisce di svilire l’emittenza locale ad una funzione di semplice struttura di servizio e come tale è inaccettabile.
Indagini di ascolto:
E’ stata rappresentata l’esigenza di una approfondita attività di vigilanza sulle indagini di ascolto, nonchè l’esigenza di indagini di ascolto che forniscano dati utili per gli investimenti pubblicitari pubblici.
CANONI DI CONCESSIONE – LA MAGISTRATURA SI PRONUNCIA ANCORA A FAVORE DELL’EMITTENZA LOCALE
Importantissima sentenza del Tribunale di Roma. Con decisione depositata in data 23/6/98, infatti, il Tribunale di Roma ha accolto l’appello di numerose emittenti che avevano impugnato un sentenza del Pretore di Roma Dott.ssa Lombardi in materia di decorrenza dei canoni di concessione.
La decisione proprio perchè resa in secondo grado è particolarmente importante e si aggiunge alle altre numerose sentenze dei giudici di primo grado.
Alla luce di questa ulteriore decisione è certamente opportuno che le emittenti che non hanno ancora provveduto al pagamento del canone 1994 e non hanno intrapreso alcun contenzioso, provvedano ad adire la Magistratura ordinaria competente.
DAL 23 AL 29 AGOSTO ALL’HOTEL FORTE CREST DI SAN DONATO DI MILANO AMARC 7 “MICROFONI APERTI. LA COMUNICAZIONE E I DIRITTI UMANI”- SETTIMO CONVEGNO NAZIONALE DELLE RADIO COMUNITARIE ORGANIZZATO DA RADIO POPOLARE DI MILANO.
Il settimo convegno nazionale dell’Amarc, l’unica associazione che a livello intercontinentale riunisce le radio comunitarie, organizzato da Radio Popolare, sarà ospitato all’Hotel Forte Crest di San Donato di Milano e si terrà dal 23 al 29 agosto 1998. Alla conferenza è prevista la partecipazione di almeno 400 delegati di emittenti di tutto il mondo. E’ la prima volta che l’organizzazione di un convegno mondiale dell’Amarc viene affidata ad un’unica emittente. In omaggio a Radio Popolare e alla lunga storia della radiofonia libera in Italia, l’intestazione ufficiale del convegno è in italiano: “microfoni aperti”. Al centro dell’incontro, nell’anno in cui ricorre il 50° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, la funzione delle radio comunitarie nella difesa dei diritti umani, nel rafforzamento del diritto di comunicare, nella promozione della tolleranza e della diversità culturale, e di fronte alle sfide poste dalle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Articolandosi in sessioni plenarie, “atelier”, piccoli gruppi Amarc 7 fornirà inoltre l’occasione per affrontare molti altri temi: le innovazioni da apportare alle legislazioni per favorire lo sviluppo delle radio comunitarie; l’apertura delle legislazioni che ancora non prevedono l’esistenza di radio non di stato; il ruolo delle radio comunitarie, in particolare nelle democrazie più giovani, nella formazione e maturazione di un’opinione pubblica; la situazione e le prospettive dell’emittenza privata ed indipendente nel bacino del Mediterraneo e nel mondo arabo; il confronto fra radio comunitarie di grandi dimensioni operanti in aree metropolitane di diversi continenti.
La tassa d’iscrizione è di L. 90.000 per ogni giorno di partecipazione. Per ulteriori informazioni e chiarimenti è posibile telefonare a Radio Popolare di Milano allo 02-27719350/349/403 e chiedere di Arianna Masera o Marco Di Puma o Marcello Lorrai.
– Il 7 luglio si è riunito a Roma il Comitato di Presidenza dell’AER. All’ordine del giorno le problematiche del piano di assegnazione delle frequenze e il CCNL di settore.