Aer News – anno III – numero 6 – 20 aprile 1998

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SOMMARIO:


DOPO IL CONVEGNO DEL 25 MARZO L’EMITTENZA ASPETTA ATTI CONCRETI DA PARTE DEL MINISTERO DELLE COMUNICAZIONI

A conclusione del Convegno “Emittenti locali: alziamo la voce!” svoltosi a Roma il 25/3 il Coordinamento AER, ANTI, CORALLO, che complessivamente rappresenta circa 1300 imprese radiotelevisive (delle circa 2000 operanti) ha sottoposto al Sottosegretario Vita una serie di osservazioni e di istanze relative alla attività politica e amministrativa del Ministero.

In particolare il Coordinamento AER, ANTI, CORALLO nel lamentare l’esigenza di una diversa impostazione dei rapporti tra l’emittenza locale e il Ministero, ha evidenziato l’assoluta necessità di risolvere in tempi brevissimi (tra le altre) le seguenti problematiche:

– rilascio delle conferme di concessione (indispensabili per tutti coloro che hanno modificato più del 10% dell proprio assetto proprietario anche per ottenere l’erogazione delle provvidenze editoria);

– aggiornamento tecnico dei decreti di concessione;

– rilascio delle autorizzazioni alle modifiche tecniche degli impianti (infatti in molti casi tali autorizzazioni non vengono rilasciate, nonostante le previsioni della legge 422/93);

– recepimento da parte del Ministero del parere del Consiglio di Stato in ordina alla illegittimità della pretesa nei confronti delle TV locali (relativamente all’anno 1994 e relativamente agli anni successivi per le emittenti con fatturato superiore a 2 miliardi) del canone di concessione moltiplicato per il numero di bacini serviti;

– riconoscimento da parte del Ministero che i ponti mobili, i collegamenti temporanei e il televideo possono essere eserciti senza la corresponsione di alcun canone aggiuntivo;

– individuazione di bande per gli impianti di collegamento (che certamente non possono operare a 17 o 22 GHZ);

– espletamento di quanto di competenza del Ministero per l’emanazione del nuovo regolamento per il rilascio delle provvidenze editoria alle imprese radiofoniche (che dovrebbe permettere la riduzione direttamente in bolletta delle tariffe elettriche e telefoniche).

A seguito della protesta avviata con il convegno del 25 marzo il Sottosegretario Vita si è impegnato affinchè l’Amministrazione pervenga in tempi rapidi alla risoluzione delle problematiche evidenziate. E’ ora però assolutamente necessario e improrogabile che il Ministero compia atti concreti attraverso specifici provvedimenti per dare una svolta ad una situazione che è divenuta assolutamente inaccettabile

da parte di tutta l’emittenza locale.

Il Coordinamento AER, ANTI, CORALLO nei prossimi giorni promuoverà nuove iniziative per sollecitare la risoluzione delle citate problematiche.

 

IL GOVERNO HA PRESENTATO AL SENATO IL DISEGNO DI LEGGE PER LA PROROGA DELLA ATTIVITA’ DELLE EMITTENTI

Il Governo nei giorni scorso ha presentato al Senato il Disegno di legge concernente il differimento di alcuni termini previsti dalla legge 249/97, quote di programmazione ed interruzioni pubblicitarie televisive. Il Disegno di legge è attualmente all’esame della Commissione VIII dove reca il numero 3208. Lo stesso (composto da tre articoli) prevede in particolare (art.1) che tutte le date previste come termini nei commi 1 e 2 della legge 249/97 vengano posticipate di nove mesi. Conseguentemente le imprese televisive locali legittimamente operanti all’1/8/97 potranno proseguire la propria attività fino al rilascio delle nuove concessioni e comunque non oltre il 31/1/99, mentre il piano di assegnazione delle frequenze TV dovrebbe essere approvato entro il 31/10/98. Per le imprese radiofoniche il piano delle frequenze dovrà essere approvato entro il 30/9/99 e il rilascio delle nuove concessioni dovrà avvenire entro il 31/1/2000. Le emittenti radiofoniche legittimamente operanti all’1/8/97 protranno proseguire l’attività fino al rilascio delle nuove concessioni e comunque non oltre la citata data del 31/1/2000. Vengono inoltre previsti nuovi meccanismi procedimentali per l’acquisizione dei pareri dalle Regioni in ordine al piano delle frequenze. Tali meccanismi tuttavia sono inaccettabili e pertanto l’AER chiederà che vengano modificati. Gli stessi infatti prevedono tempi strettissimi trascorsi i quali in mancanza di parere espresso dalla regione, lo stesso si intenderà favorevole alla proposta ministeriale. Tale procedura non può certamente essere condivisa in considerazione dell’importanza e delicatezza del piano per tutto il settore. L’iter procedimentale pertanto deve essere improntato alla massima trasparenza e deve garantire una effettiva partecipazione allo stesso di tutti i soggetti interessati (sulle problematiche del piano si veda l’art. a pagina 2).L’art. 3 del Disegno di legge prevede poi, norme particolarmente penalizzanti nelle trasmissioni sulla pubblicità televisiva (tra le altre viene previsto l’obbligo di intervallo di almeno venti minuti tra ogni interruzione pubblicitaria nonchè il divieto di interruzione pubblicitaria dei notiziari, rubriche di attualità, documentari, programmi per bambini, programmi religiosi di durata inferiore a trenta minuti). Al riguardo l’AER ha già chiesto che venga prevista una deroga per l’emittenza televisiva locale (peraltro il Disegno di Legge 1138 già prevedeva deroghe in materia a favore dell’emittenza locale). Il Disegno di legge deve ora essere approvato dal Parlamento entro il 30/4 p.v.. E’ possibile che per accellerare i tempi la Commissione VIII del Senato lo esamini in sede legislativa. In mancanza di approvazione entro il 30/4 il Governo potrebbe emanare un decreto legge per evitare il blocco dell’attività delle emittenti televisive (per la radio non vi sarebbero invece problemi posto che in base alle leggi 249/97, le stesse possano già operare fino al 30/4/99).

 

PIANO DELLE FREQUENZE: ALLARME NEL SETTORE

OCCORRE FERMARE L’ATTUALE ITER DI PIANIFICAZIONE PER PIANIFICARE COMPATIBILIZZANDO E OTTIMIZZANDO L’ESISTENTE. DIVERSAMENTE SARA’ LA FALCIDIA DELL’EMITTENZA LOCALE

 Allarme sempre più forte nel settore. La pianificazione astratta delle frequenze TV avviata dal Ministero delle Comunicazioni (in supplenza dell’Autorithy, non ancora operativa) porterà ad una drastica riduzione degli spazi radioelettrici per l’emittenza televisiva locale (e anche di quella radiofonica se il relativo piano verrà realizzato nello stesso modo). L’AER è stata in questi giorni interpellata da molte regioni per esprimere un parere in ordine alle postazioni dal piano delle frequenze TV in corso di elaborazione.In questo modo l’AER ha preso cognizione della soppressione di molti siti. Tale situazione conferma che coloro che pensano che il piano costituisca la soluzione delle situazioni interfenziali e permetta alle emittenti locali di ottenere nuove frequenze per servire le zone attualmente non servite si sbagliano profondamente. La pianificazione astratta delle frequenze deve essere fermata in quanto la stessa potrà garantire un numero adeguato di frequenze esclusivamente a RAI, MEDIASET e TMC, mentre costituirà una falcidia per l’emittenza locale costretta ad oneri insopportabili per realizzare i pochi impianti previsti per quest’ultima nei nuovi siti stabiliti (è evidente ad es. che TMC aumenterebbe le proprie frequenze a discapito soprattuto della emittenza locale). Per permettere alla emittenza locale di mantenere gli attuali spazi radioelettrici è necessario che la pianificazione non venga realizzata in modo astratto (cioè senza tenere in alcun conto oltre venti anni di attività) bensì che consista in una seria compatibilizzazione degli impianti esistenti (finalizzata a ridurre drasticamente i livelli di interferenza e a migliorare le coperture di ogni emittente) sulla base di apposito regolamento tecnico.L’AER ha chiesto al Ministero una serie di incontri per affrontare la complessa problematica e per conoscere nel dettaglio tutte le modalità procedimentali.L’AER inoltre si batterà perchè l’Authority (cui spetta l’emanazione del piano) accolga l’impostazione di una pianificazione basata sull’esistente ottimizzato, perchè tale impostazione è l’unica che potrà garantire la sopravvivenza della emittenza locale e con essa il pluralismo dell’informazione radiotelevisiva.VEDIAMO ORA SULLA BASE DEI DATI CHE ALCUNE REGIONI HANNO RESO NOTI LA SITUAZIONE DELLE VARIE POSTAZIONI. Per ogni Regione riportiamo (in base ai dati che il Ministero ha rimesso alle regioni chiedendo il parere delle stesse) l’elenco delle postazioni soppresse, l’elenco delle postazioni per il momento non pianificate (perchè secondo il Ministero non servono capoluoghi o zone di particolare interesse) e le postazioni pianificate. Tutti i dati si riferiscono a postazioni per impianti con potenza non inferiore a 200 watt. Oltre ai dati che seguono evidenziamo che in base a notizie riportate dalla stampa sarebbero state soppresse in Abruzzo le postazioni di Pescara S.Silvestro, Maiella e Campo Imperatore.

REGIONE LOMBARDIA

POSTAZIONI SOPPRESSE: Aprica Casa Canton, Como Brunate, Laveno, Monte Calenzone, Monte Giarolo, Monte Penice, Milano Pirelli, Milano Piazza Repubblica, Roncola, S. Giulietta di Casteggio.

POSTAZIONI PER IL MOMENTO NON PIANIFICATE: Airuno V. Greghentino, Albaredo, Brenzio, Campione d’Italia, Cigolino, Falecchio Clusone, Gireglio, Marcheno, Pizzo Cornacchia, Poira, Roccolo Arrighi, Sommafiume, Triangia.

POSTAZIONI PIANIFICATE: Aprica Belvedere, Campo dei Fiori, Como Falchetto, Lecco, Monte Barro, Monte Creò, Monte Garnasca, Monte Maddalena, Monte Tre Croci, Maresana, mottarone, Pian Sciresa, Porto Mantovano, S. Zeno Monte Baldo, Soresina, Sulzano, Valcava, Vedetta.

 

REGIONE EMILIA ROMAGNA

POSTAZIONI SOPPRESSE: Cà del Lupo, Castellaccio, Castelmaggiore, Faeto, Genesio, Monte Pincio, Osservanza, Porretta T. Poggio, San Paolo.

POSTAZIONI PIANIFICATE: Barbiano, Bertinoro M. Maggio, Borgo Val di Taro, Cà dei Filetti, Cà del Vento, Cà dell’Ora, Calderano M.te Grande, Canate, Castrocaro Terme, Coronella, Covignano, Monte Giovine, Monte Lucio, Montescudo, Pigazzano, San Luca, Serramazzoni Monte Festino, Valestra.

 

REGIONE VENETO

POSTAZIONI SOPPRESSE: Asiago Echar, Nevegal, Roccolo, Rovigo, San Giovanni, S. Zeno Monte Baldo, Torricelle S. Sofia, Velo, Ventolone.

POSTAZIONI PER IL MOMENTO NON PIANIFICATE: Cima Fratta, Monte Rite, Negrar, Pieve Alpago, Spiazzi di Monte Baldo, Tudaio.

POSTAZIONI PIANIFICATE: Agugliana, Asiago, Col Toront, Cortina Faloria, Monte Cero, Monte Lagu Sella, Monte Madonna, Monte Raga, Roncone, Torricelle, Vicenza M.te Berico, Vittorio Veneto.

 

REGIONE PIEMONTE

POSTAZIONI SOPPRESSE: Asti Azzano, Centro La Salle, Corio Canavese, Montoso, Mottarone, Ronzone, Superga, Torre Bert.

POSTAZIONI PER IL MOMENTO NON PIANIFICATE: Andorro Micca, Cesana Torinese, Ceva, Mombaruzzo, Monte Quarone, Sestriere, Villanova Mondovì, Villar Perosa.

POSTAZIONI PIANIFICATE: Acqui Terme, Alba Serre, Andrate Croce Serra, Bra La Morra, Bricco dell’Olio, Chivasso, Colle Maddalena, Exilles, Laveno, Novara, Oropa Biella, Quarto Superiore, Trontano, Vercelli.

 

REGIONE SICILIA

POSTAZIONI SOPPRESSE: Alcamo, Bagheria, Montagnalonga, Scrisi, Valverde.

POSTAZIONI PER IL MOMENTO NON PIANIFICATE: Belmonte Mezzagno, Erice Sant’Anna, Pantelleria, Piraino, Rupe Atenea.

POSTAZIONI PIANIFICATE: Altofonte, Calanna, Caltanisetta, Capo D’Orlando, Carini, Castelmola, Castiglione di Sicilia, Enna, Forza D’Agro,Marineo, Milazzo, Mistretta, Modica, Monte Arcibessi, Monte Bonifato, Monte Cammarata, Monte Erice,Monte Lauro, Monte Pellegrino, Palma di Montechiaro, Punta Raisi, Ragusa Ibla, Sant’Elia, Sciacca, Scicli, Siracusa, Valderice, Villaseta.

 

RIEMERGE LA RETE FEDERALE

Il Consiglio di Amministrazione della RAI sta svolgendo una serie di incontri con i responsabili delle testate e dei programmi delle diverse reti per discutere della nuova rete senza pubblicità della RAI.

L’avvio del progetto dovrebbe essere previsto per il 1° gennaio 1999. La Rete Senza Pubblicità (RSP) dovrebbe essere finanziata dal canone, da sponsorizzazioni dei programmi, da particolari convenzioni e da quanto verrà dalla commercializzazione dei programmi.

Il progetto prevederebbe la realizzazione di macro-regioni che assorbireberro le competenze di più strutture locali. L’offerta prevederebbe una programmazione nazionale con spazi fissi di programmazione territoriale articolata in più livelli, principalmente dedicata all’informazione.

Il pomeriggio dedicato ai ragazzi, la sera un’offerta diversa ma popolare.

E’ evidente che tale progetto è finalizzato ad una capilarizzazione della informazione locale e ad una acquisizione di risorse anche attraverso convenzioni con enti locali.

Tale impostazione è inaccettabile perchè rappresenta in sostanza una reviviscenza del vecchio progetto di rete federale.

L’AER chiede al Governo di fare delle scelte.

Non è infatti possibile tale ruolo per la RAI laddove all’emittenza locale è stata riservata per legge (e anche, con maggior forza dal Disegno di legge 1138 attualmente all’esame del Senato) una particolare funzione nell’informazione locale.

 

LEGGE 488/92: INTERPRETAZIONI PENALIZZANTI PER L’EMITENZA LOCALE

Il Comitato per l’esame delle problematiche connesse all’attivazione degli interventi di cui al DM 527/95 istituito presso il Ministero dell’Industria e del Commercio rispondendo ad un quesito di un Istituto di Medio Credito circa le modalità di classificazione, ai fini dell’agevolabilità sulla legge 488/92, di un nuovo impianto di ripetizione per la telecomunicazione radiotelevisiva ha affermato che il contenuto della circolare 234263/97 in materia condurrerebbe ad escludere l’ammissibilità delle spese relative ai beni strumentali finalizzati alla ripetizione del segnale televisivo limitandola a quella dei beni finalizzati alla produzione e trasmissione di spettacoli e programmi radiotelevisivi. Tale impostazione viene motivata con la circostanza che la ripetizione del segnale radiotelevisivo potrebbe costuire attività autonoma di un soggetto diverso da quello che produce e trasmette il segnale stesso.

L’AER ritiene tale interpretazione errata in quanto gli impianti di diffusione e i connessi collegamenti di telecomunicazioni di cui una emittente è concessionaria rientrano certamente nei beni finalizzati alla trasmissione di programmi radiotelevisivi.

Conseguentemente l’AER si attiverà presso il Ministero dell’Industria per chiedere una modifica dell’orientamento interpretativo in questione che appare certamente penalizzante per le imprese radiotelevisive locali. Infatti la maggior parte degli investimenti operati riguardano proprio impianti di alta frequenza.