AERANTI-CORALLO: dopo Cagliari occorre trovare soluzioni per la transizione al digitale delle tv locali

Cs  5/2007 del 01 marzo

 

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AERANTI-CORALLO: DOPO CAGLIARI OCCORRE TROVARE SOLUZIONI PER LA TRANSIZIONE AL DIGITALE DELLE TV LOCALI

 

■  In riferimento al processo di digitalizzazione delle trasmissioni televisive che da oggi ha preso il via nell’area di Cagliari e di altri 122 Comuni della Sardegna meridionale dove si riceverà Rai Due, Rete 4, e Qoob (Telecom Italia Media) esclusivamente collegandosi con il televisore ad un decoder per la ricezione digitale terrestre o satellitare,  l’Avv. Marco Rossignoli, coordinatore della associazione AERANTI-CORALLO, che rappresenta, tra l’altro, oltre trecento imprese televisive locali presenti su tutto il territorio nazionale, ha dichiarato:

“Se a Cagliari è partita l’avventura digitale è altrettanto vero che rimane completamente irrisolta la problematica della digitalizzazione televisiva delle tv locali. Con la conversione al digitale di solo alcune delle grandi reti nazionali, la televisione  continuerà ad essere ricevuta soprattutto in tecnica analogica e, quindi, quasi tutte le tv locali, essendo prive di  canali sufficienti per trasmettere simultaneamente sia il segnale analogico che quello digitale, saranno costrette in questa prima fase, ad operare esclusivamente in analogico poiché diversamente rischierebbero di perdere la quasi totalità dell’ascolto.”

“Così facendo tuttavia, – ha proseguito Rossignoli – le tv locali non potranno sviluppare in alcun modo la propria presenza nel mercato digitale, e, quando quest’ultimo decollerà, rischieranno di essere marginalizzate .”

“Una soluzione per permettere alle tv locali di essere immediatamente presenti nel digitale potrebbe essere quella di accedere alla capacità trasmissiva delle grandi reti nazionali che per legge sono tenute a cedere il 40% della propria capacità trasmissiva a soggetti terzi”.

“Auspichiamo pertanto – ha concluso Rossignoli – che l’Agcom modifichi completamente lo schema di regolamentazione al riguardo, attualmente sottoposto a consultazione pubblica, in quanto lo stesso  prevede forti limiti all’accesso alla capacità trasmissiva in questione da parte delle tv locali, che vengono così marginalizzate senza alcuna giustificazione tecnica, economica e normativa.”

 

 

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