Cs 40/2003
COMUNICATO STAMPA AERANTI – CORALLO Le imprese radiotelevisive locali italiane |
Roma, lì 4/08/2003
AERANTI-CORALLO SULLA VENDITA DELLE FREQUENZE A RAI:
LA MAGGIOR PARTE DELLE TV LOCALI NON INTENDE VENDERE. IN OGNI CASO, RAI DOVRA’ GARANTIRE ALLE TV LOCALI CHE CEDONO DI POTER TRASMETTERE I PROPRI PALINSESTI NEI BOUQUET DELLA STESSA RAI. INOLTRE E’ IMPORTANTE CHE GLI ACQUISTI VENGANO EFFETTUATI DA RAI E NON DA RAIWAY PER EVITARE LA NULLITA’ DELLE CESSIONI
Con riferimento alle trattative in corso tra Raiway (società controllata dalla Rai) e alcune televisioni locali per la cessione i frequenze da parte di queste ultime, l’avv. Marco Rossignoli , coordinatore AERANTI-CORALLO (che rappresenta oltre 1.000 imprese radiotelevisive locali) ha dichiarato: “La maggior parte degli editori televisivi locali non intende vendere le proprie frequenze in quanto, con il passaggio al digitale, si apriranno nuove importanti opportunità imprenditoriali per il settore. Chi sarà titolare di frequenze potrà svolgere l’attività di operatore di rete digitale realizzando business sicuramente più interessanti di quelli derivanti dalla vendita delle frequenze.
In ogni caso – ha proseguito Rossignoli – riteniamo che la Rai debba garantire alle tv locali che cederanno le frequenze di poter continuare a svolgere l’attività come fornitore di contenuti digitali, cioè di poter trasmettere i propri palinsesti nei bouquet che la Rai realizzerà sulle frequenze acquistate. Infatti, la legge 66/2001 impone alla Rai di destinare almeno il 40% della capacità trasmissiva dei canali digitali a soggetti diversi dalla stessa Rai. Riteniamo inoltre importante che gli acquisti vengano effettuati dalla Rai e non da Raiway (società controllata dalla Rai che sta trattando le acquisizioni) in quanto quest’ultima, in base alla legge 66/2001, non è legittimata a effettuare acquisizioni non essendo concessionaria televisiva e pertanto eventuali acquisti da parte di Raiway sarebbero nulli.”
Per informazioni: 348 4454981
AERANTI-CORALLO, aderente alla Confcommercio, rappresenta 1.040 imprese radiofoniche e televisive locali italiane |