(17 settembre 2020) La Determina direttoriale della Dgtcsi-Iscti del Ministero dello Sviluppo economico del 29 aprile 2020 fissa le date in cui sono previsti gli spegnimenti obbligatori degli impianti televisivi in ambito locale operanti sui canali 51 e 53 Uhf nella c.d. “area ristretta B”, prevista dal DM 19 giugno 2019 (recante il calendario con aree geografiche per il rilascio della banda 700 MHz).
Tali date sono comprese tra il 15 settembre 2020 e il 15 dicembre 2020.
In particolare, la Tabella 2 della citata determina direttoriale indica alcune province (nelle regioni Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Trentino Alto Adige) con spegnimento obbligatorio, e altre (nelle stesse regioni) con spegnimento facoltativo.
Da una ricognizione effettuata da Aeranti-Corallo sul catasto pubblico degli impianti di radiodiffusione tenuto dall’Agcom, emerge che gli impianti afferenti tv locali, nelle sopracitate regioni, operanti sui canali 51 e 53 sono distribuiti come segue:
Occorre evidenziare che, sebbene la finestra di spegnimento obbligatorio di tali frequenze 51 e 53 nell’area ristretta B sia già aperta (e, quindi, nell’arco di tre mesi, gli operatori di rete in ambito locale titolari dei relativi diritti di uso dovranno spegnere gli impianti nelle citate regioni), il Ministero dello Sviluppo economico non ha ancora emanato il c.d.” decreto indennizzi”, strumento attraverso cui devono essere definiti gli importi relativi a tali indennizzi e i tempi della relativa liquidazione, così come previsto dalla legge di stabilità del 2018 come modificata dalla legge di stabilità del 2019.
Come già avvenuto per lo spegnimento degli impianti relativo alla “area ristretta A”, dove le tv locali che hanno dismesso le frequenze, per poter continuare ad operare, hanno dovuto accedere ai mux di altri operatori, anche per l’area ristretta B lo scenario che si prospetta è del tutto analogo.
Aeranti-Corallo ritiene importante la conferma dei criteri di determinazione degli indennizzi già adottati per le misure compensative a suo tempo previste dal DM 23 gennaio 2012 (relativo alla dismissione della banda 800) e dal DM 17 aprile 2015 (relativo alla dismissione di canali ritenuti interferenti con i Paesi esteri confinanti).
Aeranti-Corallo chiede inoltre che, contestualmente all’emanazione del citato decreto, vengano riaperti i termini per la dismissione volontaria delle frequenze, prevedendo l’apertura di una finestra di almeno 60 giorni successivi alla data di entrata in vigore del decreto stesso. (FC)
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