MINISTERO DELLE COMUNICAZIONI – DIREZIONE GENERALE PER LE CONCESSIONI E LE AUTORIZZAZIONI
CIRCOLARE 11 GIUGNO 2002
OGGETTO: Canalizzazione digitale della banda 10,00 – 10,68 GHz per ponti radio tv.
Come noto il PNRF stabilisce che l’eventuale utilizzazione della banda di frequenze 10.00-10.68 GHz da parte del servizio fisso dovrà essere conforme alla canalizzazione adottata nella raccomandazione CEPT ERC/REC 12-05.
Lo stesso Piano stabilisce che le attuali utilizzazioni saranno gradualmente riallocate nella nuova suddetta canalizzazione.
Pertanto richieste di trasformazione di esistenti collegamenti in ponte radio da analogici a numerici o eventuali richieste di nuovi ponti numerici sarebbero certamente accoglibili essendo in linea con quanto stabilito dal citato PNRF.
Tuttavia, stante alcune comprovate difficoltà di approvvigionamento di apparecchiature numeriche, non si esclude la possibilità di consentire, in via provvisoria, l’attivazione di ponti di trasferimento del segnale televisivo operanti ancora con tecnica analogica, con la conseguenza che ponti di diversa tecnica verranno a coesistere per un certo periodo di tempo in alcune porzioni di banda di 10 GHz.
Nel caso comunque di richieste di attivazione di ponti di trasferimento in tecnica analogica dovranno essere adottate le bande (10.30-10.45 GHz e 10.50-10.68 GHz) e la canalizzazione previste dal D.M. 19.7.1988.
Nel caso in cui vengano autorizzati ponti di trasferimento che utilizzino impianti in tecnica numerica va adottata la canalizzazione secondo lo schema allegato, stabilito da un apposito Gruppo di Lavoro istituito presso l’Istituto Superiore delle Comunicazioni e delle Tecnologie dell’informazione di questo Ministero che, riprendendo la medesima canalizzazione di cui alla raccomandazione CEPT sopra richiamata, estende la canalizzazione alle restanti porzioni di banda disponibili.
Nell’assegnare frequenze nella porzione di banda 10.65-10.68 si raccomanda di porre particolare attenzione ad evitare interferenze alle stazioni di radioastronomia a cui è attribuita la banda 10.68—10.70 GHz (vedi nota 121 del PNRF).
Dai lavori del predetto Gruppo, alle cui conclusioni hanno concorso numerose società ed enti che operano nel settore dei ponti radio, è emersa la necessità di assumere, analogamente a quanto già indicato nella circolare prot. 688/6 del 15.2.2001 per i collegamenti nella banda 5 GHz, come canalizzazione di riferimento per i ponti radio destinati al trasporto di segnali televisivi verso gli impianti di diffusione quella al massimo di 7 MHz, ritenendo tale larghezza di banda più che sufficiente al trasporto del segnale numerico (con modulazione 16 QAM essa consente un flusso numerico fino a 21 Mb/s).
In caso di esigenze di maggiori capacità di trasporto, che potrebbero essere soddisfatte mediante l’assegnazione di più canali a 7 MHz anche adiacenti, le relative istanze dovranno pervenire, purchè debitamente motivate, a questa Direzione, già corredate del parere di fattibilità tecnica di codesti Ispettorati, per il successivo nulla osta di questa Direzione stessa.
Si fa osservare che le eventuali autorizzazioni già rilasciate per ponti radio numerici non conformi a quanto sopra indicato dovranno essere allineate alle prescrizioni sopra dettate.
Si fa infine notare che non è stato ancora stabilito l’inizio dell’avvio del piano di passaggio dalla tecnica analogica a quella numerica per i ponti di trasferimento in questione. Il criterio di attuazione dell’anzidetto piano di passaggio, il cui inizio comunque non è previsto in tempi brevi, si baserà presumibilmente sulla liberazione progressiva dei canali analogici già assegnati da riallocare in porzioni di banda disponibili dei 10 GHz.
Si ritiene pertanto opportuno rendere disponibile fin da ora una serie di canali da 7 MHz facenti parti di una porzione della banda dei 10 GHz, la cui scelta potrà essere affidata a ciascun Ispettorato sulla base delle utilizzazioni e delle autorizzazioni già rilasciate, al fine di costituire una porzione di spettro in cui far confluire le prime sostituzioni di canali analogici e consentire successivamente la sostituzione progressiva dei canali analogici che dovessero essere ancora in uso quando verrà avviata l’operazione di passaggio sopra menzionata.
In linea di massima e nei limiti del possibile, si ritiene che, salvo particolari situazioni allo stato non prevedibili, per soddisfare le richieste locali di ponti radio numerici sia sufficiente autorizzare l’utilizzo dei canali compresi nella prima parte della banda costituita da 21+8 canali da 7 MHz (cioè i canali indicati con la sigla Ni e i primi otto canali indicati con la sigla Cei), lasciando disponibili per gli scopi di sostituzione suddetti i restanti canali.
Si resta a disposizione per ogni ulteriore eventuale chiarimento.
Il Direttore Generale
(Dr.ssa Laura Aria)
N.B.: l’allegato sopracitato può essere richiesto all’AERANTI.