Circolare Prot. 0022265 della Direzione Generale per la Pianificazione e la Gestione dello Spettro Radioelettrico del Ministero dello Sviluppo Economico (già Ministero delle Comunicazioni) recante “Impianti televisivi analogici interferiti da impianti dvb”

MINISTERO DELLE COMUNICAZIONI

AMMINISTRAZIONE CENTRALE
DGPGSR SEGR. DIR.
REGISTRO UFFICIALE

PROT. N. 0022265 – 10/03/2008


DA: DIREZIONE GENERALE PER LA PIANIFICAZIONE E LA GESTIONE DELLO SPETTRO RADIOELETTRICO

A: TUTTI GLI ISPETTORATI TERRITORIALI DELLA REPUBBLICA
P.C: D.G.S.C.E.R. – UFFICIO III


OGGETTO: Impianti televisivi analogici interferiti da impianti DVB.


Pervengono frequentemente alla scrivente segnalazioni di interferenze subite da impianti di radiodiffusione televisiva operanti in tecnica analogica ad opera di impianti televisivi convertiti alla tecnica digitale, nonostante la preventiva riduzione di potenza apportata a questi ultimi a seguito della digitalizzazione.

Al riguardo si fa presente che l’accordo di Chester 1997, stipulato in ambito C.E.P.T. e relativo alle procedure per l’introduzione del servizio DVB-T, nell’annesso 6 prevede che nella conversione dall’analogico al digitale il nuisance field (somma del campo prodotto dall’impianto potenzialmente interferente, del rapporto di protezione con l’impianto analogico potenzialmente interferito e del fattore di discriminazione d’antenna), prodotto nei test points degli impianti analogici potenzialmente interferiti dall’impianto oggetto di digitalizzazione, non superi, dopo la conversione, quello prodotto prima di essa e che il campo prodotto nel caso digitale sia non superiore a quello prodotto nel caso analogico diminuito di 7 dB.
La prima condizione è finalizzata al mantenimento dello stato interferenziale subito dagli impianti analogici potenzialmente interferiti da quello oggetto di digitalizzazione, mentre la seconda comporta che la riduzione di potenza deve comunque essere non inferiore ai 7 dB.

In ambito nazionale si è fatto riferimento ad una riduzione minima di 6 dB, fermo restando, come già più volte espresso dalla scrivente nella trattazione di singoli casi specifici, il principio di carattere generale che qualunque modifica apportata ad un impianto non debba provocare interferenze ad altri legittimi utilizzatori dello spettro radioelettrico.
Inoltre si osserva che la protezione degli esistenti e legittimi impianti analogici risulta tanto più importante alla luce del fatto che la data prevista per lo switch off è stata spostata dalla fine del 2006 (data il cui rispetto, nella fase iniziale della sperimentazione delle trasmissioni in tecnica digitale poteva indurre a favorire l’accelerazione alla digitalizzazione rispetto alla piena protezione degli esistenti impianti analogici) alla fine del 2012, il che comporta una permanenza del servizio analogico tale da doverne assicurare la piena protezione.
Sulla base di tali considerazioni, sia le abilitazioni alla sperimentazione di trasmissioni televisive in tecnica digitale che le licenze di operatore di rete prevedono infatti che il Ministero si riservi, anche attraverso i propri organi periferici, di dettare eventuali precisazioni o modifiche nel caso in cui le attivazioni degli impianti in tecnica digitale provochino interferenze ad altri legittimi utilizzatori dello spettro radioelettrico.
Da ciò consegue che le nuove emissioni televisive digitali (DVB-T o DVB-H), derivanti dalla digitalizzazione di preesistenti impianti analogici, possono essere effettuate a patto di non alterare l’equilibrio radioelettrico consolidato ovvero di non danneggiare le altre legittime emissioni in tecnica analogica e quindi eventualmente con riduzioni di potenza maggiori di quella minima prevista.

In conclusione, nella trattazione delle situazioni interferenziali in questione, in cui la conversione di impianti alla tecnica digitale produce interferenze ad altri impianti che continuano ad essere legittimamente eserciti in tecnica analogica, sono questi ultimi che vanno considerati come interferiti ed i primi che sono da ritenersi interferenti.
E’ pertanto sugli impianti convertiti alla tecnica digitale che bisognerà apportare le opportune modifiche tali da garantire i dovuti rapporti di protezione, ripristinando il preesistente equilibrio radioelettrico.

IL DIRETTORE GENERALE
(Ing. Francesco Troisi)