AUTORITA’ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI
DELIBERA 22 MARZO 2006
Approvazione di un programma di interventi volto a favorire l’utilizzazione razionale delle frequenze destinate ai servizi radiotelevisivi nella prospettiva della conversione alla tecnica digitale (Delibera n. 163/06/CONS)
L’AUTORITA’
NELLA riunione del Consiglio del 22 marzo 2006;
VISTA la legge 31 luglio 1997, n. 249, recante istituzione dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e norme sui sistemi delle telecomunicazioni e radiotelevisivo, e, in particolare, l’articolo 2;
VISTA la delibera n. 17/98 del 16 giugno 1998, pubblicata nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 169 del 22 luglio 1998, con la quale sono stati approvati i regolamenti concernenti, rispettivamente, la gestione amministrativa e la contabilità ed il trattamento giuridico ed economico del personale dell’Autorità;
VISTA la delibera n.435/01/CONS “Approvazione del regolamento relativo alla radiodiffusione terrestre in tecnica digitale”;
VISTA la delibera n. 316/02/CONS del 9 ottobre 2002 con la quale è stato adottato il nuovo regolamento concernente l’organizzazione ed il funzionamento dell’Autorità, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 259 del 5 novembre 2002 e successive modifiche ed integrazioni;
VISTO il decreto-legge 24 dicembre 2003, n. 352, convertito con modificazioni dalla legge 24 febbraio 2004, n. 43;
VISTA la Delibera n. 399/03/CONS recante “Approvazione del piano nazionale integrato di assegnazione delle frequenze per la radiodiffusione televisiva terrestre in tecnica digitale (PNAF DVB-T)” pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 28 gennaio 2004, n. 22;
VISTA la legge 3 maggio 2004, n. 112, recante “Norme di principio in materia di assetto radiotelevisivo e della RAI-Radiotelevisione italiana S.p.a., nonché delega al Governo per l’emanazione del testo unico della radiotelevisione” e, in particolare, l’art. 14, comma 2;
VISTA la Delibera n. 136/05/CONS recante “Interventi a tutela del pluralismo ai sensi della legge 3 maggio 2004, n. 112” Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana dell’11 marzo 2005, supplemento ordinario n. 35;
VISTO il Decreto legislativo 31 luglio 2005, n.177 recante “Testo unico della radiotelevisione” pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n.208 del 7 settembre 2005 – Supplemento Ordinario n.150;
VISTO il decreto 22 dicembre 2005, n.273 che fissa la nuova data di switch off dell’analogico entro l’anno 2008;
CONSIDERATO che il prolungamento della data di switch off consente di affrontare in maniera graduale il processo di transizione al digitale degli impianti analogici accompagnandolo con un processo di puntuale di verifica della rispondenza all’evoluzione del mercato del complesso della produzione normativa di competenza dell’Autorità ed in particolare dell’attuale piano di assegnazione delle frequenze in tecnica digitale;
RITENUTO opportuno individuare un indirizzo generale sull’attività di competenza dell’Autorità nel passaggio alle trasmissioni digitali al fine di garantire un efficiente e pluralistico utilizzo delle frequenze;
RITENUTO di adottare un atto di indirizzo, secondo le linee tracciate nella relazione di cui al presente provvedimento;
Delibera
1. E’ approvata la relazione, allegata alla presente delibera di indirizzo di cui forma parte integrante, recante “Programma di interventi volto a favorire l’utilizzazione razionale delle frequenze destinate ai servizi radiotelevisivi nella prospettiva della conversione alla tecnica digitale” nella quale sono individuate, tra l’altro, le linee guida di tale indirizzo sintetizzabili nell’adozione di misure che sostengano la concorrenza ed il pluralismo e promuovano innovazione e produttività delle imprese.
La presente delibera è pubblicata nel Bollettino ufficiale e sul sito web dell’Autorità.
Roma, 22 marzo 2006
IL PRESIDENTE
Corrado Calabrò
I COMMISSARI RELATORI
Giancarlo Innocenzi Botti
Michele Lauria
Per attestazione di conformità a quanto deliberato
IL SEGRETARIO GENERALE
Roberto Viola
Programma di interventi volto a favorire l’utilizzazione razionale e pluralistica delle frequenze destinate ai servizi radiotelevisivi nella prospettiva della conversione alla tecnica digitale
Si ritiene necessario procedere all’aggiornamento dell’attuale regolamentazione della televisione digitale terrestre, contenuta nel regolamento n. 435/01/CONS, sulla cessione del 40% della capacità trasmissiva dei multiplex digitali terrestri (l’obbligo di destinare a terzi la quota del 40% è prevista dalla legge 66 del 2001 e ora anche dall’art. 25, comma 2, del testo unico radiotelevisivo, fino alla completa attuazione del piano nazionale di assegnazione delle frequenze).
In particolare, occorre individuare meccanismi che rendano effettiva e sostanziale la cessione del 40% di capacità trasmissiva a soggetti indipendenti, in termini di trasparenza delle condizioni imposte e di scelta dei soggetti contraenti, ai fini del rafforzamento del pluralismo e della concorrenza.
I criteri da seguire per la modifica del regolamento potrebbero essere i seguenti:
1. Maggiore garanzia che i fornitori di contenuti siano effettivamente indipendenti con revisione dei criteri fissati dalla delibera n. 253/04/CONS. In particolare occorre garantire che il 40% della capacità sia destinata, secondo le previsioni della legge 66/01, a programmi e servizi ed a soggetti che non siano società controllanti, controllate o collegate ai sensi dell’articolo 2 commi 17 e 18 della 249/97, compresi quelli già operanti da satellite ovvero via cavo e le emittenti concessionarie che non abbiano ancora raggiunto la copertura minima ai sensi dell ’art. 3 comma 5 della medesima legge;
2. Valutazione preventiva da parte dell’Autorità, della rispondenza della cessione della capacità trasmissiva ai nuovi criteri individuati, in particolare identificazione tramite un procedura competitiva gestita dall’Autorità (come in Francia ovvero in Svezia) di una griglia minima di programmi (channel-line-up) che sia garantita su tutto il territorio nazionale.
3. Un regime di interconnessione e di interoperabilità per i servizi.
Nello stesso tempo il regolamento dovrebbe provvedere a fissare i criteri di utilizzo del DVBH e anche dell’Alta Definizione.
Un’ulteriore azione da porre in essere è la revisione del Piano nazionale di assegnazione delle frequenze approvato nel 2002, tenendo conto dei nuovi principi previsti dalla legge 112/2004 e dal Testo Unico della radiotelevisione nonché della mutata situazione di mercato con un possibile allargamento rispetto ai dodici multiplex nazionali attualmente previsti.
Qualunque ipotesi di aggiornamento del piano dovr à comunque essere sottoposta al vaglio della fattibilità concreta che include la verifica del rispetto delle norme generali ed in particolare del rispetto sia in termini formali sia sostanziali del vincolo di una razionale distribuzione delle risorse fra soggetti operanti in ambito nazionale e locale e della destinazione di un 1/3 delle frequenze pianificabili all’emittenza locale. Un altro aspetto che dovrà essere considerato riguarda il vincolo derivante dal rispetto dei trattati e delle norme internazionali in materia di coordinamento delle frequenze. Inoltre si dovr à tener conto del pieno rispetto della previsione dell’articolo 42 del Testo unico garantendo un uso efficiente e pluralistico della risorsa spettrale ed una uniforme copertura del territorio. L’assegnazione delle frequenze di piano dovrà peraltro rispettare la lettera dell’articolo 42 comma 2 ed in particolare dovrà seguire criteri non discriminatori e proporzionati. Qualunque aggiornamento del piano potrà essere approvato solo a seguito del procedimento previsto dal Testo unico sulla radiotelevisione e della legge 249/97 che prevede tra l’altro la consultazione della concessionaria pubblica e delle associazioni delle emittenti nazionali e locali.
Il programma di attuazione e le modifiche al piano delle frequenze sono tuttavia compiti di straordinaria complessità tecnica che necessitano del supporto di esperti qualificati provenienti dal mondo accademico. Si renderà pertanto necessaria l’integrazione della Commissione di esperti già istituita al fine di garantire che i lavori della Commissione medesima siano svolti, all’insegna del rigore scientifico, nel più breve tempo possibile.
La premessa più importante per l’attuazione progressiva del piano e la conseguente liberazione di risorse a favore delle reti che verranno pianificate è la “fotografia” dell’esistente mediante l’attivazione di uno strumento preciso di valutazione e classificazione degli impianti presenti sul territorio. E’ pertanto necessaria l’esatta conoscenza delle caratteristiche degli impianti per pianificare le operazioni di spegnimento progressivo valutando gli effetti sul servizio e sulla situazione interferenziale.
Più in generale il piano di azione si può specificare come segue:
1. Istituzione del catasto nazionale delle frequenze in collaborazione con le competenti strutture del Ministero delle comunicazioni e avvalendosi della Polizia delle Telecomunicazioni per l’effettuazione dei controlli sul territorio.
2. Avvio della revisione del Piano di assegnazione delle frequenze, verificando la possibilità dell’ampliamento delle reti nazionali assentibili mediante una modifica dello stesso, fermo il rispetto dei criteri fissati dalla legge e secondo le procedure previste dalla articolo 1 comma 6 lett. c) n. 2 della legge 249/97 e dal Testo unico della radiotelevisione.
3. Realizzazione di un piano di attuazione progressivo, coerente con il Piano di assegnazione delle frequenze, per aree geografiche che dia soluzioni concrete ai problemi interferenziali (inclusi quelli derivanti dalla trasmissioni da e per l’estero), avvalendosi del qualificato supporto della Commissione di esperti preposta al piano.
4. Approfondimento dei problemi derivanti dal coordinamento internazionale garantendo la necessaria assistenza al Ministero delle Comunicazioni ai lavori preparatori e durante lo svolgimento delle riunioni internazionali.
5. Approvazione, con separata deliberazione, della prima fase di digitalizzazione delle frequenze di cui alla delibera 136/05/CONS limitatamente all’80% della popolazione, con la condizione di legge di adeguare gli impianti al piano delle frequenze e di restituire le frequenze non necessarie allo switch off, ossia al momento dell’attuazione del piano delle frequenze ed in coerenza con il presente documento programmatico.
6. Revisione della delibera n. 136/05/CONS con l’imposizione dell’obbligo della trasparenza e l’orientamento al costo delle condizioni di offerta, mediante la predisposizione di un’offerta di riferimento approvata dall’Autorità e di un sistema di contabilità dei costi che permetta la verifica delle predette condizioni, fermo restando il carattere di indipendenza dei soggetti che accedono alla capacit à trasmissiva.
7. Modifica del regolamento di cui alla delibera n. 435/01/CONS disponendo:
a. La previsione di una procedura competitiva gestita dall’Autorità per l’accesso alla capacità da parte dei fornitori di contenuti e di servizi terzi a carico dei soggetti che sono destinatari dell’obbligo della cessione della capacità trasmissiva;
b. Il regime di interconnessione ed interoperabilità dei servizi;
c. L’urgente messa a punto di una specifica disciplina applicabile alle trasmissioni DVB-H che consenta un sollecito avvio dei servizi e chiarisca il quadro regolamentare con particolare riferimento alla disciplina applicabile ai contenuti trasmessi ed alla disciplina delle autorizzazioni. La disciplina in oggetto dovrà tener conto dell’applicazione del principio di neutralità tecnologica con l’adozione di una regolamentazione “forward looking” nel rispetto dei limiti di legge, che salvaguardi e promuova la concorrenza, l’innovazione e gli investimenti.
8. Realizzazione di un’indagine conoscitiva sugli aspetti complessivi relativi ai contenuti offerti con la tecnologia digitale.
Il presente programma di interventi dell’Autorità si sostanzia in una strategia complessiva che mira a garantire un efficiente ed equilibrato utilizzo delle frequenze, una strategia sintetizzabile in tre “più”:
1. più innovazione e produttività per le imprese;
2. più concorrenza;
3. più pluralismo.