CS 72/99
COMUNICATO STAMPA COORDINAMENTO AER ANTI CORALLO |
Roma, 6 settembre 1999
Fallita la “rottamazione” delle concessioni tv locali: ad oggi meno di 10 le richieste, a fronte di circa 650 imprese operanti. “Basta con provvedimenti inutili- dice Rossignoli -. Il Governo deve iniziare a dare all’emittenza locale concrete riposte ai reali problemi”.
Nel D.L. 15/99 convertito con L. 78/99 (pubblicata in G.U. del 31 marzo 1999) il comma 3 dell’art. 3 prevedeva che le emittenti tv operanti alla data del 31 gennaio 1999 potessero dismettere la propria attività e, presentando apposita domanda al Ministero delle comunicazioni entro lo scorso 31 luglio, avere diritto ad indennizzi sino ad un massimo di 100 milioni per le tv provinciali e 180 milioni per le tv regionali. Per tale operazione è stato stanziato un fondo speciale di 16 miliardi complessivi.
Ad oggi, le domande in tal senso giunte al ministero sono meno di 10, su 650 imprese televisive locali operanti in Italia.
Marco Rossignoli, coordinatore delegato di Aer Anti Corallo (che rappresenta 1.300 imprese radiotv sulle 1.750 attualmente operanti), commenta queste cifre: “Il Governo continua a sottovalutare la rilevanza imprenditoriale delle aziende radiotelevisive locali. Il risultato di questa proposta di dismissione non poteva che essere insignificante: se pensiamo alle centinaia di milioni e, in molti casi, ai miliardi di lire spesi da un editore per attrezzare la propria emittente, è evidente che questa proposta di “indennizzo” di qualche decina di milioni non potesse che essere semplicemente ignorata”.
“La verità è che noi ci attendiamo dal Governo – ha aggiunto Rossignoli – ben altra attenzione sulle questioni fondamentali per il futuro del sistema radiotelevisivo locale. L’unica strada che abbia dato reale impulso al settore è stata quella perseguita dal Coordinamento, attraverso la progressiva compatibilizzazione e razionalizzazione dell’esistente. Un piano delle frequenze falcidiante, realizzato su basi teoriche che non tengono in alcun conto dell’esistente, e il conseguente meccanismo basato su graduatorie sono pure destinati inevitabilmente al fallimento. La sola strada ragionevolmente da seguire resta quella della disapplicazione dell’iter concessorio attualmente in corso e di una rapida approvazione della nuova legge di riordino rispettosa del ruolo dell’emittenza locale, che apra finalmente il settore alle prospettive offerte dalle nuove tecnologie digitali”.
Per informazioni: 0348.44.54.981
Il Coordinamento Aer Anti Corallo rappresenta oggi 1300 imprese radiotelevisive italiane sulle circa 1750 operanti |