Misure di sostegno alle tv locali: un’altra occasione mancata per varare un provvedimento realmente utile al settore. il coordinamento annuncia: il provvedimento sara’ impugnato avanti il tar lazio, in quanto esclude inaccettabilmente molte emittenti dalla possibilita’ di ricevere i contributi

CS 90/99

                               COMUNICATO STAMPA
                  COORDINAMENTO AER ANTI CORALLO                


 

Roma, 22 settembre 1999

 

Misure di sostegno alle tv locali: un’altra occasione mancata per varare un provvedimento realmente utile al settore. Il Coordinamento annuncia: il provvedimento sarà impugnato avanti il Tar Lazio, in quanto esclude inaccettabilmente molte emittenti dalla possibilità di ricevere i contributi.

 

In ordine all’annunciato Regolamento ministeriale relativo alle misure di sostegno all’emittenza televisiva locale, previste dalla Finanziaria ’99, l’avvocato Marco Rossignoli, coordinatore delegato di AER-ANTI-CORALLO (la federazione che rappresenta il maggior numero di imprese radiotelevisive locali – 1283, di cui 922 radio e 361 tv) ha dichiarato: “Presentato dal Ministro Cardinale come grande occasione di sostegno mirato al pluralismo informativo, in realtà tale provvedimento rappresenta l’ennesima occasione mancata per varare delle misure di reale utilità per il complesso dell’emittenza locale: infatti finirà con il distribuire pochi soldi a pochissime imprese”.
Ha spiegato Rossignoli: “La norma è nata con la precisa finalità, espressa dal legislatore, di sostenere le imprese nell’adeguamento delle stesse al nuovo piano delle frequenze. Il Coordinamento s’è subito detto contrario ad un uso “a pioggia” di tali fondi, ma per contro ha sempre contestato criteri volti a favorire solo pochi soggetti a scapito di altri non meno (e in certi casi maggiormente) meritevoli. Il testo definitivo del regolamento contiene ancora (tra l’altro) l’inaccettabile condizione in base alla quale le emittenti beneficiate devono servire almeno il 70% della popolazione di una regione: in tal modo si penalizzano senza ragione eccellenti imprese, anche molto attive sul fronte informativo, con fatturati rilevanti e personale assunto, solo perché operano su scala interprovinciale o a cavallo di differenti regioni. Non dimentichiamo che la macchinosità dei riferimenti incrociati con le norme sulle provvidenze per l’editoria potrebbe poi generare una complessiva impasse nella fase applicativa”.
Per queste ragioni tale Regolamento sarà impugnato dal Coordinamento AER-ANTI-CORALLO avanti il Tar Lazio.

 

(Per ulteriori informazioni: 0348.44.54.981)

 

 

                 Il Coordinamento Aer Anti Corallo rappresenta oggi 1300 imprese                 

                                 radiotelevisive italiane sulle circa 1750 operanti