Nuovo Tusmar, la disciplina per la ricognizione e la progressiva razionalizzazione delle problematiche interferenziali radiofoniche con i paesi radioelettricamente confinanti. Aeranti-Corallo: le frequenze di trasmissione Fm rappresentano il principale asset della radiofonia, è fondamentale garantirne la continuità

(2 gennaio 2022)   Il nuovo Tusmar (D.Lgs n. 208/2021, entrato in vigore lo scorso 25 dicembre), prevede, all’art. 50, comma 10, che “L’Autorità adotta il piano nazionale di assegnazione delle frequenze radiofoniche in tecnica analogica, tenendo conto del grado di sviluppo della radiodiffusione sonora in tecnica digitale.

Nelle more di una effettiva diffusione della radiodiffusione sonora in tecnica digitale e dello sviluppo del relativo mercato, il Ministero, in coordinamento con l’Autorità, può procedere ad attività di ricognizione e progressiva razionalizzazione dell’uso delle risorse frequenziali in tecnica analogica in particolare al fine di eliminare o minimizzare situazioni interferenziali con i paesi radio-elettricamente confinanti, ed incoraggiare l’efficiente uso e gestione delle radiofrequenze, tutelando gli investimenti e promuovendo l’innovazione”.

Tale previsione normativa rischia di mettere in discussione, a partire dal 2023, le utilizzazioni frequenziali che sono oggetto di contestazioni interferenziali da parte di Paesi esteri confinanti (ad esempio, la Croazia, la Slovenia, la Svizzera, Malta, la Francia, in particolare con riferimento alla Corsica).

La norma, infatti, introduce un potere discrezionale del Ministero di decidere se attuare le citate attività di ricognizione e di progressiva razionalizzazione, senza, però, specificare, allo stesso tempo, in quali ipotesi tale potere possa essere esercitato.

Aeranti-Corallo esprime un giudizio critico su tale norma. Infatti, le frequenze di trasmissione FM rappresentano il principale asset dell’emittenza radiofonica, ed è pertanto fondamentale garantirne la continuità. Inoltre, le trasmissioni radiofoniche digitali dovranno affiancare, e non sostituire, le trasmissioni analogiche.

Aeranti-Corallo ritiene poi che l’adozione da parte dell’Agcom del Piano nazionale di assegnazione delle frequenze radiofoniche in tecnica analogica debba avvenire solo dopo il pieno sviluppo del mercato radiofonico digitale Dab+, con il possesso di radioricevitori Dab+ da parte di almeno il 75% della popolazione.

Il Piano delle frequenze analogiche dovrà comunque, a parere di Aeranti-Corallo , consentire la prosecuzione dell’attività da parte delle imprese radiofoniche operanti alla data di approvazione del piano stesso, con gli impianti Fm eserciti a tale data.

In ogni caso, occorrerà che qualunque azione di razionalizzazione per eliminare o ridurre le situazioni interferenziali avvenga in contraddittorio tra le parti interessate. (FB)

 

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In Gazzetta ufficiale il nuovo Tusmar – Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici