Oggi è cominciato lo switch off della tv analogica in Sardegna. soddisfazione di AERANTI-CORALLO: “Le tv locali dell’isola sono protagoniste della transizione”


Cs 15/2008 del 15 ottobre 2008

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OGGI E’ COMINCIATO LO SWITCH OFF DELLA TV ANALOGICA IN SARDEGNA. SODDISFAZIONE DI AERANTI-CORALLO: “LE TV LOCALI DELL’ISOLA SONO PROTAGONISTE DELLA TRANSIZIONE”


■ Alle 9.00 di questa mattina, 15 ottobre, con lo spegnimento dei primi 97 impianti di diffusione televisiva analogica e la successiva accensione di altrettanti impianti di trasmissione in tecnica digitale nella zona dell’Ogliastra e di Cagliari, è ufficialmente cominciata la transizione alla tv digitale in Sardegna, che si concluderà il prossimo 31 ottobre.

Commentando l’avvio della completa digitalizzazione della Sardegna, l’avv. Marco Rossignoli, coordinatore AERANTI-CORALLO (che in Sardegna rappresenta 11 delle 16 televisioni locali operanti), ha dichiarato: “Siamo molto soddisfatti di quanto sta avvenendo in Sardegna. Grazie a un lavoro di coordinamento tra tutti gli operatori, locali e nazionali, con la task force realizzata dal Ministero dello sviluppo economico-Comunicazioni, la transizione sta procedendo bene. Per le emittenti locali della regione – ha aggiunto Rossignoli – i 180 impianti da convertire al digitale nelle poco più di due settimane in cui in tutta la regione avverrà lo spegnimento della tv analogica rappresentano un importante impegno, economico e organizzativo. Al momento tutto sta procedendo come previsto, e le emittenti locali AERANTI-CORALLO sono pronte alla nuova sfida”.

La Sardegna diventa così la prima regione totalmente digitale di tutta Europa. Nei prossimi mesi, il processo avvenuto in Sardegna verrà replicato in tutte le altre Regioni italiane e avrà termine entro la fine del 2012, coinvolgendo gli operatori nazionali e quasi 600 emittenti locali.

Con riferimento alle altre Regioni, Rossignoli ha evidenziato che il processo di transizione potrà avere attuazione solo laddove le risorse frequenziali disponibili vengano pianificate in modo tale che tutte le attuali imprese televisive nazionali e locali analogiche possano diventare, come è avvenuto in Sardegna, rispettivamente operatori di rete nazionale e locale. Rossignoli ha infine evidenziato “l’assoluta necessità che lo Stato sostenga gli investimenti che le imprese televisive locali dovranno affrontare nel processo di innovazione”.

 

 

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