A E R
ASSOCIAZIONE EDITORI RADIOTELEVISIVI
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CASELLA POSTALE N. 360 – 60100 ANCONA
L’Aer Associazione Editori Radiotelevisivi è stata costituita nel 1985.
Nel 1991 si è fusa con l’Arm, altra associazione del settore.
Nel 1998 ha stabilito un’intesa programmatica-organizzativa con l’Anti Associazione Nazionale Teleradio Indipendenti e con il Corallo Consorzio Radiotelevisioni Locali, dando vita al Coordinamento Aer-Anti-Corallo.
L’Attività svolta
A distanza di quasi otto anni dall’entrata in vigore della legge 223/90 (la cosiddetta “legge Mammì”) con la quale sono state introdotte le prime norme per la regolamentazione del settore, gli obiettivi che l’Aer si è posta sono stati, in particolare, i seguenti:
a) razionalizzazione quantitativa e qualitativa del settore;
b) sviluppo delle risorse;
c) risoluzione di problematiche tecnico – operative;
d) crescita organizzativa delle imprese associate.
Entriamo nel merito.
a) razionalizzazione quantitativa e qualitativa del settore
A seguito dell’entrata in vigore della legge 223/90 furono presentate circa 4100 domande di concessione per la radiodiffusione sonora in ambito locale e circa 1400 domande di concessione per la radiodiffusione televisiva in ambito locale: il numero delle emittenti operanti in Italia nell’ottobre del 1990 era dunque esagerato e assolutamente incompatibile con gli spazi tecnici e commerciali disponibili.
Si trattava quindi di individuare le modalità per pervenire ad un numero di emittenti compatibile con tali spazi, ma appariva subito evidente che il percorso disegnato dalla legge 223/90 (piano delle frequenze, regolamento, rilascio delle concessioni basato sul piano delle frequenze e su graduatorie) non avrebbe portato alla risoluzione della problematica.
Il piano delle frequenze Tv e le graduatorie Tv causarono infatti un enorme contenzioso politico e giudiziario senza favorire alcun miglioramento dello stato di fatto.
In questo contesto si è inserito l’intervento politico dell’Aer, che ha individuato e proposto un percorso (definito dalla stessa Aer “processo di razionalizzazione del settore”) finalizzato a pervenire gradualmente (cioè nell’arco di alcuni anni) a un numero di emittenti locali compatibile con gli spazi tecnici (frequenze) e commerciali (raccolta pubblicitaria) disponibili.
Per realizzare tale progetto era necessario introdurre elementi normativi che favorissero in primo luogo le compravendite, gli accorpamenti e le fusioni.
Si trattava infatti di avviare il processo di razionalizzazione non attraverso “atti di forza” (come i piani delle frequenze e le graduatorie) ai quali sarebbero state comunque opposte iniziative politiche e giudiziarie, bensì creando i presupposti a taluni per crescere imprenditorialmente e ad altri per uscire dal settore senza insoddisfazione.
Non era infatti pensabile che dopo oltre quindici anni di attività molte emittenti si trovassero a dover chiudere la propria attività a seguito di atti di imperio e senza alcun indennizzo.
Il progetto di razionalizzazione è stato certamente la più grande intuizione politica dell’Aer. Infatti l’obiettivo della razionalizzazione è divenuto il filo conduttore di tutti gli interventi normativi di questi anni e ha trovato dapprima applicazione nel settore radiofonico (con la legge 482/92) e quindi anche nel settore televisivo (con la legge 422/93).
Nell’ambito di questo progetto l’Aer, in concreto, ha ottenuto:
– l’emanazione del DL 407/92 convertito con modificazioni dalla legge 482/92 (che ha previsto il rilascio delle concessioni radiofoniche basato esclusivamente su requisiti soggettivi e non su graduatorie redatte in base a criteri oggettivi, nonché ha introdotto il principio, all’epoca rivoluzionario per il nostro ordinamento, della possibilità di vendere impianti e/o rami di azienda radiofonici, nonché intere emittenti);
– l’emanazione (a seguito del convegno dell’11/2/93 presso la Residenza di Ripetta di Roma) della circolare 8/4/93 della Direzione Centrale dei Servizi Radioelettrici del Ministero PT con la quale sono state stabilite le procedure e i criteri per il rilascio delle concessioni radiofoniche di cui alla legge 482/92 (con tale circolare il Ministero ha recepito integralmente le proposte dell’Aer al riguardo);
– l’emanazione del DL 323/93, convertito con modificazioni dalla legge 422/93 (con il quale è stato introdotto anche per il settore televisivo un meccanismo di rilascio delle concessioni simile a quello previsto dalla legge 482/92 per il settore radiofonico);
– l’emanazione (a seguito della campagna di protesta contro il Ministro Gambino, caratterizzata dalla lettera aperta su Repubblica, da circa 120 interrogazioni parlamentari e da spot radiofonici e televisivi, dal Convegno del 17/10/96 presso il Jolly Hotel di Roma) del DL 80/96 e successive reiterazioni, fino al definitivo recepimento nella legge 650/96, con il quale è stata introdotta la possibilità di acquistare e vendere impianti e/o rami di azienda anche nel periodo successivo al rilascio delle concessioni;
– l’emanazione (a seguito del Convegno presso il Cinema Metropolitan di Roma del 25/3/98), della legge 122/98 con la quale è stata introdotta la possibilità da parte dei concessionari di acquistare impianti operanti in virtù di provvedimento della Magistratura (permettendo così anche a coloro che stanno operando in virtù di sospensiva del diniego di concessione di cedere l’attività e uscire con soddisfazione dal settore), nonché l’avvio delle procedure di compatibilizzazione e di ottimizzazione delle utilizzazioni radioelettriche (finalizzate a ridurre ulteriormente le situazioni interferenziali in atto);
Il processo di razionalizzazione (che è ancora in corso e che deve quindi ancora essere completato) ha portato nell’arco di poco più di cinque anni (cioè dal 1992 ad oggi) ad una graduale riduzione del numero delle emittenti e ad un conseguente rafforzamento imprenditoriale dei soggetti operanti.
In particolare le emittenti radiofoniche locali attualmente operanti sono circa 1100 – 1150 (contro le 4100 del periodo 1990 – 1992) e le emittenti televisive locali attualmente operanti sono circa 600 – 650 (contro le circa 1400 del periodo 1990 – 1992).
L’impegno attuale è finalizzato ad accelerare al massimo il processo di razionalizzazione al fine di giungere al completamento dello stesso. In questo modo si potrà contare su un comparto con una immagine più forte e capace di crescere imprenditorialmente, perché l’obiettivo finale della razionalizzazione deve essere quello di creare un’emittenza locale molto forte imprenditorialmente (cioè con buoni segnali, buone coperture, buoni prodotti editoriali, buon fatturato e elevato audience).
b) sviluppo delle risorse
L’Aer in questi anni ha lavorato anche per favorire l’accesso dell’emittenza locale a forme di incentivi e provvidenze.
In questo senso ha ottenuto:
– alcune modifiche migliorative alle norme della legge 250/90 (artt. 7 e 8) in materia di provvidenze editoria per le imprese radiofoniche, introdotte dall’art. 7, commi 2 e 3 della legge 422/93;
– l’emanazione del regolamento (DPR 680/96) per il rilascio anche alle emittenti televisive locali delle provvidenze editoria;
– la previsione normativa (art. 2 della recente legge 249/97) che per programmi quotidiani (ai fini delle provvidenze editoria) si intendono quelli trasmessi almeno cinque volte alla settimana o, in alternativa centoventi giorni a semestre;
– l’avvio dell’iter per l’emanazione del nuovo regolamento per il rilascio delle provvidenze previste dalla normativa sull’editoria per le imprese radiofoniche (tale regolamento, quando verrà emanato, permetterà le riduzioni tariffarie automaticamente in bolletta);
– l’emanazione della norma (contenuta nel collegato alla finanziaria 1998) che permette le riduzioni tariffarie telefoniche anche a seguito della liberalizzazione dei relativi servizi;
– la previsione (art. 1, comma 12 della legge 650/96) di sanzioni amministrative (da 1 a 10 milioni di lire) a carico degli amministratori pubblici che non rispettano gli obblighi di legge in materia di investimenti pubblicitari (finalizzata a favorire il rispetto della normativa in ordine a tali investimenti);
– l’esclusione (operata dall’art. 3 della recente legge 122/98) dell’emittenza locale dalle nuove limitazioni in materia di trasmissioni pubblicitarie;
– la previsione normativa art. 45, comma 4 della legge 448/98 che prevede che, ai fini della normativa sull’editoria, per propri programmi informativi e per programmi autoprodotti si intendano quelli realizzati anche mediante l’utilizzazione di notiziari forniti dalle agenzie di informazione;
– la previsione (da lungo tempo sostenuta dall’Aer) nell’ambito del DL 1138 (attualmente all’esame del Senato) della distinzione tra emittenti commerciali con obblighi di informazione (sostenute anche dalle provvidenze, dalla pubblicità pubblica, e dalle convenzioni di servizio) e emittenti esclusivamente commerciali prive di obblighi di informazione.
c) risoluzione di problematiche tecnico – operative
L’Aer in questi anni si è battuta per ottenere la risoluzione di numerose problematiche di interesse del settore. In particolare ha ottenuto:
– la soppressione delle sanzioni amministrative irrogate alle emittenti per la violazione delle norme di cui alla legge 515/93 in materia di trasmissioni di propaganda elettorale (art. 1, comma 23 della legge 650/96);
– la riduzione a 1/10 delle sanzioni amministrative a carico delle emittenti locali previste dalla legge 515/93 in materia di trasmissioni di propaganda elettorale (art. 1, comma 23 della legge 650/96);
– la riduzione a 1/10 delle sanzioni amministrative a carico delle emittenti locali di competenza del Garante per la radiodiffusione e l’editoria (art.3, comma 3, lett. b n.6 della legge 249/97);
– l’applicabilità delle norme in materia urbanistica, di occupazione di urgenza e di esproprio previste dall’art. 4 della legge 223/90 anche in assenza del piano di assegnazione delle frequenze e del piano territoriale di coordinamento (art. 3, comma 22 della legge 249/97);
– la possibilità per le emittenti locali di esercire ponti mobili e collegamenti temporanei senza alcuna ulteriore autorizzazioni e senza dover corrispondere alcun ulteriore canone (art. 1, comma 8 della legge 122/98);
– la possibilità per le TV locali di effettuare il servizio televideo senza alcuna ulteriore autorizzazione e senza dover corrispondere alcun ulteriore canone (art. 1, comma 8 della legge 122/98);
– la possibilità per le imprese individuali titolari di emittenti locali di cedere le proprie emittenti a società di capitali o cooperative a responsabilità limitata che intendono operare in ambito locale (art. 1,comma 14 della legge 650/96);
– la possibilità per le cooperative titolari di emittenti di cedere le stesse a società di capitali (art.3, comma 18 della legge 249/97);
– la possibilità di ottenere autorizzazioni alle modifiche tecniche degli impianti (art. 6, comma 2 della legge 422/93; art. 1, comma 15 della legge 650/96; art. 1, comma 4 della legge 122/98);
– la possibilità per Comuni, Comunità montane, altri enti locali, di ripetere i programmi di TV locali (art. 1, comma 16 della legge 249/97)e radio locali (art. 3, comma 1 bis della legge 78/99);
– lo sblocco della paralisi burocratica del Ministero PT nel 1995 (a seguito della campagna avviata dall’Aer contro il Ministro Gambino) e nel 1998 (a seguito della campagna avviata dall’Aer unitamente a Anti e Corallo con il Convegno di Roma del 25/3/98);
– l’avvio di una soluzione alla problematica dei ponti di collegamento (con la previsione di bande da utilizzare in via primaria da parte delle emittenti e con costi delle modifiche a carico dei gestori telefonici);
– la previsione della possibilità di sperimentazione DAB e DVB (anche a seguito del Convegno organizzato a Roma nel dicembre 1996);
– l’accordo con la SIAE con sostanziale dimezzamento dei compensi in precedenza pretesi dalla stessa;
– l’introduzione di nuove norme in materia di decorrenza dei canoni di concessione che, sebbene valida per il futuro, contribuisce a favorire una risoluzione del contenzioso relativo ai canoni 1994 nel senso auspicato dall’Aer (art. 3, comma 20 della legge 249/97);
– la risoluzione della problematica della cosiddetta “duplicazione dei marchi” tra emittenti locali e nazionali (nociva per il mercato pubblicitario locale) attraverso la previsione del divieto per le emittenti locali di utilizzare o diffondere marchi, denominazioni o testate di emittenti nazionali (art. 2, comma 2 bis della legge 78/99)
d) crescita organizzativa delle imprese
Con riferimento a questo obiettivo l’Aer:
– ha svolto una intensa attività informativa delle imprese associate con circolari sulle problematiche specifiche del settore nonché su problematiche di carattere fiscale, commerciale e in materia di lavoro;
– ha organizzato seminari di studio per gli associati (es. in materia di sicurezza del lavoro; in materia di applicazione del Decreto 11/2/97 del Garante, etc.);
– si è associata all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitario;
– ha avviato un confronto con l’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) per discutere la possibilità di convenzioni-tipo di servizi tra le emittenti e le Amministrazioni Comunali;
– ha realizzato il sito internet “AER ON LINE” (indirizzo www.aer.it) per ottimizzare l’informativa e la comunicazione con le imprese associate.
Oggi l’Aer è interlocutore permanente:
– della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dip.to per l’Informazione e l’Editoria);
– dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ;
– del Ministero delle Comunicazioni;
– dell’Autorità Garante della Concorrenza e il mercato – Direzione pubblicità Ingannevole;
– della Commissione Parlamentare per l’Indirizzo e la Vigilanza dei servizi radiotelevisivi ;
– del Coordinamento Nazionale dei Corerat;
– di ogni Corerat Regionale;
– di ogni Ispettorato Territoriale del Ministero delle Comunicazioni;
– dei Parlamentari che si occupano delle materie radiotelevisive;
– delle Forze Politiche;
– della Rai;
– dell’Anci.
L’Aer è presente nei seguenti Organismi Istituzionali:
– Commissione per il riordino del sistema radiotelevisivo presso il Ministero delle Comunicazioni;
– Commissione Consultiva per le provvidenze alle imprese radiofoniche;
– Commissione Consultiva per le provvidenze alle imprese televisive;
– Comitato per lo sviluppo dei sistemi digitali presso l’Autorità per le
Garanzie nelle Comunicazioni;
– Comitato per i rapporti tra minori e TV presso la Presidenza del Consiglio;
– Tavolo riforma normativa Editoria;
– Iap, Istituto di Autodisciplina Pubblicitario;
– Gruppo di lavoro in materia di inquinamento acustico radiotelevisivo presso l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato – Direzione Pubblicità Ingannevole;
– Comitato Tecnico Scientifico Regione Abruzzo.
Gli Obiettivi
Attualmente l’Aer ha la capacità organizzativa, i mezzi, la credibilità per rappresentare al meglio i propri associati.
In questo contesto le iniziative dell’Aer sono indirizzate a:
– completare il processo di razionalizzazione quantitativa e qualitativa del settore;
– bloccare la pianificazione astratta delle frequenze (che comporterebbe attraverso l’azzeramento delle utilizzazioni radioelettriche esistenti, la falcidia delle emittenti);
– favorire un processo di pianificazione basato sulla compatibilizzazione e sulla ottimizzazione dell’esistente, così come previsto dalla recente legge 122/98;
– favorire lo sviluppo imprenditoriale e lo sviluppo dell’immagine delle imprese radiotelevisive;
– favorire l’accesso dell’emittenza locale alle nuove tecnologie;
– favorire lo sviluppo dell’attività informativa delle emittenti come mezzo di opinione;
– sviluppare sempre più la collaborazione in seno al Coordinamento con Anti e Corallo, insieme alle quali l’Aer rappresenta oggi circa 1300 imprese sulle circa 1750 – 1800 operanti nel settore.
I Servizi ai Soci
Dal punto di vista organizzativo l’Aer:
– invia costantemente circolari agli associati sulle problematiche del settore e su problematiche di interesse imprenditoriale, dettagliate nella spiegazione delle norme illustrate e nei consigli pratici;
– pubblica nell’ambito del Coordinamento AER-ANTI-CORALLO la news letter “TeleRadioFax”, inviata a mezzo fax a tutti gli associati nonché a circa ulteriori 1500 nominativi (istituzioni, rappresentanti politici, organi di stampa, operatori del settore);
– cura attraverso un collaboratore contatti continui con le imprese associate attraverso visite periodiche presso le stesse;
cura attraverso un collaboratore contatti continui con i mezzi di comunicazione e stampa, locale e nazionale;
organizza incontri, riunioni, seminari di studi e convegni;
– gestisce il sito Internet AER ON LINE(“www.aer.it”) costantemente aggiornato con le notizie di TeleRadioFax, con una banca dati di settore (ascolti radio e tv, testi di leggi e norme, quote e tendenze del mercato pubblicitario, piccoli annunci, link utili, novità tecniche, comunicati stampa) liberamente consultabile da parte dei soci, muniti dell’apposita password.
Per ulteriori informazioni o per domande di associazione:
Aer Associazione Editori Radiotelevisivi
Casella postale N° 360 – 60100 Ancona
Telefono 071.20.75.048
Fax 071.20.75.098
E-mail: ricezioneposta@aeranti.it
Scopo dell’associazione
L’Associazione (dall’articolo 6 Statuto Aer) ha per scopo :
a. di raccogliere l’adesione di aziende radiofoniche e televisive private gestite da strutture operanti sul mercato in qualità di imprese editoriali ;
b. di promuovere la solidarietà e la collaborazione degli imprenditori del settore radiofonico e televisivo ;
c. di tutelare autonomamente senza alcun fine di lucro gli interessi comuni alle suddette imprese editoriali ;
d. di organizzare ricerche e studi, dibattiti e convegni su temi economici e sociali e su istituti di interesse generali ;
e. di tutelare le imprese associate sul piano economico, sindacale e tributario anche stipulando contratti di lavoro e collaborando alla risoluzione delle vertenze ;
f. di raccogliere, elaborare informazioni e dati relativi al settore e provvedere alla consulenza degli associati relativamente alle problematiche generali e specifiche della radiofonia e della televisione italiana ;
g. di designare propri rappresentanti o delegati in enti, organizzazioni e commissioni nei quali la rappresentanza sia richiesta o ammessa.
DOCUMENTO PROGRAMMATICO
L’ASSEMBLEA DELL’AER – ASSOCIAZIONE EDITORI RADIOTELEVISIVI RIUNITA A RIMINI IL 30 MAGGIO 1998
DA’ MANDATO
agli organi esecutivi dell’Associazione di svolgere ogni iniziativa necessaria per sostenere:
a) l’emanazione in tempi brevi del Disegno di Legge di riforma organica del settore radiotelevisivo che:
– favorisca ulteriormente il processo di razionalizzazione del settore (introducendo ad es. le cosiddette dismissioni incentivate);
– preveda una distinzione tra emittenti commerciali con obblighi di informazione sostenuta anche dalle provvidenze, dalla pubblicità pubblica e dalle convenzioni di servizio e emittenti esclusivamente commerciali prive di obblighi di informazione;
– preveda canoni per l’attività di radiodiffusione determinati nella misura massima dell’1% del fatturato dell’anno precedente;
– preveda una regolamentazione delle syndications radiofoniche e dei cosiddetti splittaggi radiofonici come da progetto elaborato dal Consiglio Direttivo dell’AER;
– preveda incentivi all’emittenza radiofonica e all’emittenza televisiva locale per l’accesso alle nuove tecnologie (come DAB e DVB);
b) una pianificazione delle frequenze da attuarsi attraverso una graduale compatibilizzazione e ottimizzazione delle utilizzazioni esistenti (anche secondo le modalità previste dall’art. 1, comma 5 della legge 122/98) e non attraverso una previsione astratta di siti e frequenze che non tenga conto delle dette utilizzazioni;
c) l’emanazione da parte del Ministero delle Comunicazioni di una modifica del piano di ripartizione delle frequenze che preveda bande tecnicamente idonee da utilizzare in via primaria dalle imprese radiofoniche e televisive per gli impianti di collegamento;
d) il rimborso da parte dei gestori telefonici dei costi che le imprese radiofoniche e televisive dovranno eventualmente sostenere per modificare le frequenze dei propri impianti di collegamento;
e) la risoluzione definitiva di tutte le problematiche tecnico – amministrative di competenza del Ministero delle Comunicazioni (rilascio delle conferme di concessione, rilascio degli aggiornamenti tecnici delle concessioni, rilascio di ogni tipologia di autorizzazione prevista dalla normativa di settore, istituzione di un pubblico registro delle frequenze esercite, etc.);
f) emanazione da parte del Governo del regolamento di cui all’art. 10 della legge 422/93 relativo ad un piano di incentivi a sostegno dell’emittenza;
g) emanazione da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri del nuovo regolamento per il rilascio alle emittenti radiofoniche delle provvidenze previste dalla normativa sull’editoria (che permetterà le riduzioni tariffarie direttamente in bolletta anche per le imprese radiofoniche, come già previsto per le imprese televisive);
h) una soluzione che risolva la problematica dei canoni di concessione pretesi per l’anno 1994 dal Ministero delle Comunicazioni;
i) soluzioni che permettano una ampia semplificazione burocratica degli adempimenti amministrativi di competenza delle imprese del settore.
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Sotto il profilo operativo L’ASSEMBLEA DA’ INOLTRE MANDATO agli organi esecutivi dell’AER affinché:
a) venga mantenuto costante il confronto con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero delle Comunicazioni, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, la concessionaria pubblica, i Corerat, il Parlamento, le Regioni, e le forze politiche in ordine a tutte le problematiche relative all’applicazione della normativa di regolamentazione del settore;
b) venga mantenuto costante il rapporto di collaborazione da tempo avviato con ANTI e CORALLO;
c) vengano promossi momenti unitari sui temi di interesse comune, con le altre associazioni di categoria del settore;
d) venga avviato un confronto con le associazioni di categoria delle imprese radiotelevisive degli altri paesi europei;
e) vengano avviate tutte le possibili iniziative finalizzate alla crescita di rappresentatività, visibilità, e capacità organizzativa dell’Associazione;
f) vengano avviate tutte le possibili iniziative per lo sviluppo imprenditoriale delle imprese associate (corsi di formazione, creazione di banche dati e eventualmente Centro Studi), relazioni sindacali con le associazioni di categoria delle agenzie e delle concessionarie pubblicitarie, dei tecnici pubblicitari, degli utenti pubblicitari, della confindustria, confcommercio, etc.);
g) vengano avviate tutte le possibili iniziative per lo sviluppo delle imprese, per la crescita dell’immagine del mezzo radiofonico e del mezzo televisivo locale, nonchè tutte le possibili iniziative di analisi di marketing al fine di una adeguata conoscenza del mercato delle imprese radiofoniche e delle imprese televisive locali;
h) vengano avviate tutte le possibili iniziative che favoriscano l’incremento della pubblicità commerciale sulle emittenti, nonché che favoriscano lo sviluppo della pubblicità degli enti pubblici sulle emittenti, anche individuando i relativi criteri.
i) venga avviato un confronto con la rappresentanza sindacale dei giornalisti radiotelevisivi per verificare la possibilità di pervenire ad un accordo economico con gli stessi;
l) vengano avviate tutte le possibili inziative finalizzate a favorire l’accesso alle nuove tecnologie da parte delle imprese radiofoniche e delle imprese televisive locali;
m) vengano avviate tutte le possibili iniziative per favorire lo sviluppo dell’attività informativa delle emittenti come mezzo di opinione;
n) vengano avviate tutte le possibili iniziative per contrastare il progetto RAI di rete senza pubblicità con ramificazione territoriale;
o) vengano avviate tutte le possibili iniziative per individuare modalità di coordinamento e di compatibilizzazione delle emissioni delle emittenti italiane con quelle delle emittenti dei paesi confinanti;
p) vengano avviate tutte le possibili iniziative per risolvere alcune problematiche applicative delle normative previdenziali in materia;
q) venga avviato un tavolo di confronto tra l’associazione e le concessionarie per la vendita di spazi di pubblicità nazionale sulle imprese radiotelevisive locali al fine di razionalizzare e sviluppare le capacità di attrazione degli investimenti pubblicitari sui mezzi;
r) venga approfondita attraverso un apposito gruppo di lavoro la problematica delle indagini di ascolto anche valutando eventuali proposte di rilevazione pubblica delle indagini e eventuali iniziative atte a favorire ulteriori indagini, il tutto valutando anche le relative metodologie.