Pubblicata la Relazione annuale 2020 dell’Agcom sull’attività svolta e sui programmi di lavoro. Il capitolo sulla radiofonia digitale

(7 luglio 2020)   E’ stata pubblicata in data odierna, nel sito istituzionale dell’Autorità, la Relazione Annuale 2020 sulle attività svolte e i programmi di lavoro dell’Agcom.

La pubblicazione è suddivisa in una premessa, cinque capitoli, una appendice e due allegati.

Tra i vari argomenti trattati, vi è anche quello della radiofonia digitale e dell’attività svolta (e da svolgere) dall’Agcom in tale ambito.

La pianificazione delle frequenze

In particolare, sul tema della pianificazione delle frequenze destinate alla radiodiffusione sonora in tecnica digitale (DAB+), l’Agcom premette, nella Relazione annuale, che le leggi di bilancio 2018 e 2019 hanno modificato radicalmente il quadro normativo nel settore della pianificazione delle frequenze per la radiofonia digitale.

Dapprima la legge di bilancio 2018 ha introdotto l’obbligo di dotare tutti i ricevitori radiofonici venduti a partire dal 1° gennaio 2020 di un’interfaccia in grado di ricevere i segnali radiofonici digitali.

Successivamente, la legge di bilancio 2019 ha stabilito che la banda 174-230 MHz, attualmente attribuita in uso condiviso alla radiodiffusione televisiva e a quella sonora, venga, invece, destinata prioritariamente alla radiodiffusione sonora e solo ove necessario alla radiodiffusione televisiva.

Tale previsione – aggiunge l’Agcom – ha reso finalmente disponibili le risorse spettrali necessarie per procedere alla pianificazione delle frequenze destinate a tale tipologia di servizio sia in ambito nazionale sia locale, sull’intero territorio italiano.

Per tale motivo, l’Autorità, con delibera n. 13/19/CONS, ha avviato il procedimento finalizzato all’adozione del Piano nazionale di assegnazione delle frequenze in banda VHF-III per il servizio di radiodiffusione sonora in tecnica digitale DAB+.

Il piano è destinato a entrare in vigore il 1° luglio del 2022, contestualmente all’attuazione del “Piano nazionale di assegnazione delle frequenze per il servizio televisivo” di cui alla delibera n. 39/19/CONS e alla conseguente riconfigurazione delle reti trasmissive del servizio televisivo digitale operanti nella banda 174-230 MHz.

Tuttavia, poiché la concreta possibilità di sviluppare un progetto di pianificazione dipende dalla quantità di risorse frequenziali disponibili per il Paese, come risultante dall’attività di coordinamento internazionale con i paesi radioelettricamente confinanti, alla luce della nuova attività di negoziazione avviata dal Ministero dello sviluppo economico (con il supporto dell’Autorità) nei primi mesi dell’anno 2019 con i vari paesi interessati, si è ritenuto opportuno posticipare la definizione in concreto del nuovo piano frequenze per la radiodiffusione digitale, al completamento definitivo di tale attività di coordinamento internazionale (tutt’ora in corso solo per quanto riguarda l’area adriatica).

Il coordinamento internazionale per il DAB+

Un altro paragrafo della Relazione annuale è dedicato al coordinamento internazionale delle frequenze per la banda VHF-III per la pianificazione del servizio DAB+.

Scrive l’Agcom che la pianificazione delle frequenze destinate alla radiofonia digitale, ha beneficiato anche dell’azione di coordinamento e negoziazione internazionale con i paesi radioelettricamente confinanti, svolte dal MISE con la collaborazione dell’Autorità, per giungere ad una razionalizzazione delle frequenze in banda VHF-III attualmente attribuite all’Italia; ciò anche allo scopo, ove possibile, di incrementare ulteriormente le risorse disponibili.

In particolare, in aggiunta agli accordi già sottoscritti con le amministrazioni di Svizzera e Austria (nel 2018), è stato formalizzato l’ulteriore accordo con l’amministrazione di Malta dell’11 ottobre 2019 e il successivo addendum all’accordo del 22 gennaio 2020, scaturito da interlocuzioni avute al riguardo con l’amministrazione greca.

Inoltre, è stato definito il cosiddetto “accordo tirrenico” tra le amministrazioni di Italia, Francia, Monaco e Città del Vaticano.

Restano in corso le trattative già avviate nel 2019 con le amministrazioni di Slovenia, Croazia, Montenegro, Albania e Grecia per la definizione del cosiddetto “accordo adriatico”, la cui chiusura è prevista entro il 2020.

A questo link è disponibile il testo completo della Relazione annuale 2020 dell’Autorità.

Vedi anche:

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