CS 114/99
COMUNICATO STAMPA COORDINAMENTO AER-ANTI-CORALLO |
Roma, 23 novembre 1999
Pubblicato in G.U. il decreto di proroga del termine per le domande di concessione tv locali: atto dovuto, ma posizione debole del Governo. Mancata occasione per superare obsolete ed inaccettabili logiche.
E’ stato pubblicato nella G.U. n°273 del 20.11.99 il Decreto Legge 433-18.11.99 del Governo che proroga al 31 maggio 2000 il termine per la presentazione delle domande di concessione per la radiodiffusione tv in ambito locale.
L’avvocato Marco Rossignoli, coordinatore di Aer-Anti-Corallo (la federazione che rappresenta il maggior numero di emittenti locali – in tutto 1.283) accoglie con soddisfazione tale rinvio, ma manifesta soprattutto delusione per l’occasione mancata: “Questo rinvio, sebbene da una parte debba essere accolto favorevolmente in quanto nell’immediato scongiura l’inizio dell’iter procedimentale per il rilascio delle nuove concessioni, introduce tuttavia ulteriori norme che devono essere valutate in modo assolutamente negativo”.
“Il Governo infatti-ha spiegato Rossignoli- ha dovuto prendere atto dell’impossibilità di rilasciare le nuove concessioni tv locali sulla base del piano frequenze di I e II livello e tale presa di coscienza è venuta in conseguenza delle numerose e forti iniziative di protesta promosse dal Coordinamento Aer–Anti–Corallo in quest’ultimo anno: proteste che hanno fatto emergere tutti gli aspetti negativi di un meccanismo basato sul piano delle frequenze teorico (che azzera l’esistente) e sulle graduatorie. Il Governo però, anziché modificare (contestualmente alla proroga) il meccanismo per il rilascio delle nuove concessioni (adeguandolo a quella che sarà la nuova normativa che verrà introdotta dal DDL 1138), continua ad insistere sul meccanismo basato su piano delle frequenze teorico e graduatorie (esperienza peraltro già risultata assolutamente negativa nel 1992). Inoltre con questo DL sono state introdotte anche ulteriori norme, ugualmente inaccettabili”.
Il DL infatti ha previsto norme antitrust a livello locale, nonché la redazione di graduatorie separate a livello regionale e provinciale, dividendo le emittenti locali in due categorie non previste dalle altre disposizioni di legge in materia e quindi in una sorta di tipologia di serie A e di serie B.
Tale impostazione è inaccettabile e già nel 1992 (quando pure erano state previste due graduatorie differenziate), era stata bocciata dalla Magistratura prima e dal Parlamento poi.
“Deve essere chiaro -ha concluso Rossignoli – che attraverso l’attuale Decreto Legge non vengono introdotti nuovi meccanismi di pianificazione tali da aumentare le risorse a disposizione delle emittenti: ne consegue che al termine della proroga si riproporranno tutti i problemi di oggi, rimasti frattanto completamente irrisolti”.
Deludente anche la riproposizione completamente immutata delle cosiddette dimissioni incentivate considerato il fallimento totale di tale misura come già in precedenza formulata dalla legge 78/99. Sarebbe stato necessario prevedere una diversa modalità di quantificazione pro-capite dei contributi, anche lasciando inalterata la copertura finanziaria relativa.
Il decreto legge deve essere ora esaminato dal Parlamento per la conversione in legge con eventuali modifiche entro 60 giorni. Il Coordinamento Aer-Anti-Corallo formulerà una serie di proposte di emendamento per modificare tutti gli aspetti negativi per le tv locali.
(Per ulteriori informazioni: 0348.44.54.981)
Il Coordinamento Aer Anti Corallo rappresenta oggi 1300 imprese radiotelevisive italiane sulle circa 1750 operanti |