Cs 8/2014 del 27 maggio 2014
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RADIOTV FORUM 2014 DI AERANTI-CORALLO. ROSSIGNOLI: OCCORRE RISOLVERE LE PROBLEMATICHE INTERFERENZIALI CON I PAESI ESTERI CONFINANTI ATTRAVERSO LA COMPATIBILIZZAZIONE RADIOELETTRICA SENZA DISMETTERE IMPIANTI.
I CRITERI SOTTOPOSTI A CONSULTAZIONE PUBBLICA DALL’AGCOM PER I CONTRIBUTI RELATIVI AI DIRITTI DI USO GENERANO IMPORTI INSOSTENIBILI PER IL COMPARTO TELEVISIVO LOCALE
■ Nel corso della propria relazione annuale sullo stato dell’emittenza locale, nell’ambito del RadioTv Forum di AERANTI-CORALLO, a Roma, Marco Rossignoli ha enumerato le problematiche del comparto televisivo che devono trovare soluzione nell’immediatezza. In particolare, sul tema della compatibilità radioelettrica degli impianti di trasmissione con impianti operanti negli Stati esteri confinanti, Rossignoli ha affermato: “Aeranti-Corallo ritiene che il Governo, a fronte della responsabilità derivante dall’assegnazione di frequenze che oggi si vorrebbero revocare, debba adottare, senza indugio, iniziative finalizzate alla risoluzione della problematica, nell’ottica della compatibilizzazione tra gli impianti eserciti in Italia e quelli dei Paesi confinanti.” In dettaglio, per Rossignoli: “Il Ministero dovrebbe segnalare all’Agcom, ai fini della ripianificazione che la stessa deve attuare, esclusivamente le frequenze oggetto di situazioni interferenziali non eliminabili. In tale ottica, proponiamo che il Ministero avvii tavoli tecnici, con il coinvolgimento anche delle Regioni interessate e di rappresentanti delle Amministrazioni estere, per esaminare ogni situazione di criticità e per individuare, anche attraverso sopralluoghi e misurazioni radioelettriche sul campo, le misure tecniche da adottare per la compatibilizzazione degli impianti.”
Sul tema dei contributi per il diritto di uso delle frequenze, Rossignoli, evidenziando che l’Agcom ha recentemente avviato una specifica consultazione pubblica, ha espresso il giudizio assolutamente critico di Aeranti-Corallo sul relativo schema di provvedimento, in quanto i criteri ivi previsti generano importi assolutamente insostenibili per l’emittenza locale.
“Lo schema di provvedimento – ha proseguito Rossignoli – disattende il contenuto dell’articolo 17, comma 2 del Testo Unico dei Servizi di Media Audiovisivi e Radiofonici in base al quale l’Autorità avrebbe dovuto uniformare gli importi previsti per le diffusioni su frequenze terrestri in tecnica analogica a quelli previsti per le diffusioni in tecnica digitale. Occorre, inoltre, considerare che l’articolo 34 del Codice delle Comunicazioni elettroniche, prevede l’applicazione agli operatori di rete anche di diritti amministrativi per l’autorizzazione generale di cui sono titolari e che gli importi previsti da tale norma, oltre a non essere calati nella realtà del settore, sono insostenibili per l’emittenza locale.”
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