Cs 9/2011 del 24 maggio 2011
RADIOTVFORUM DI AERANTI-CORALLO:
ROSSIGNOLI: INACCETTABILE CHE VENGANO TOLTE NOVE FREQUENZE ALLE TV LOCALI. LE GRADUATORIE NON FAVORISCONO IL RAFFORZAMENTO DEL SETTORE; PER RAFFORZARE IL COMPARTO TELEVISIVO LOCALE OCCORRONO NORME DI INDIRIZZO DEL MERCATO PUBBLICITARIO
■ “Il decreto legge con cui è intervenuto il Governo, in relazione alla riduzione delle frequenze destinate ai servizi di radiodiffusione televisiva, prevede la redazione di graduatorie per regioni e per aree tecniche ai fini del rilascio dei diritti di uso delle frequenze per le trasmissioni televisive digitali terrestri. Tale nuovo percorso normativo rimette in discussione il processo di transizione per le sole tv locali. Non è accettabile che tutte le tv nazionali ottengano senza alcuna selezione l’assegnazione di reti digitali pianificate, mentre solo le tv locali utilmente collocate in graduatoria potranno esercire reti digitali.”
E’ quanto ha affermato Marco Rossignoli, coordinatore AERANTI-CORALLO, nel corso della propria relazione introduttiva al RadioTv Forum di AERANTI-CORALLO, in corso in questo ore a Roma.
“E’ inaccettabile – ha continuato Rossignoli – che mentre vengono ridotte nove frequenze alle tv locali, stanno per essere assegnate gratuitamente, con il beauty contest, sei frequenze per e trasmissioni televisive digitali nazionali, con possibilità di assegnazione di alcune di tali frequenze a soggetti che già eserciscono altri multiplex nazionali.” Riferendosi poi agli indennizzi previsti dalla legge di stabilità 2011 per le tv locali, Rossignoli ha sostenuto che gli stessi siano “talmente irrisori da non incentivare certamente nessuna tv locale a cedere le frequenze attualmente esercite. Solo triplicando le risorse sarebbe possibile avvicinarsi ai valori minimi di mercato delle frequenze di trasmissione”
Secondo Rossignoli, l’impostazione secondo la quale il meccanismo delle graduatorie favorirebbe un rafforzamento del settore televisivo locale selezionando le imprese più organizzate e solide non è condivisibile. “Tali graduatorie comporteranno solo un forte ridimensionamento del comparto, che sarà costituito da soggetti deboli e incapaci di competere realmente nel mercato.”
“Per rafforzare il comparto – ha concluso Rossignoli – sarebbero necessarie norme di indirizzo del mercato pubblicitario, come sgravi di imposta per le aziende che acquistano spazi pubblicitari sull’emittenza locale e come il divieto di trasmissioni pubblicitarie per le pay tv”.
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