Revisione regolamenti Agcom sul diritto di cronaca radiofonico e televisivo: Aeranti-Corallo esprime giudizio fortemente critico sugli schemi di provvedimenti in consultazione

Cs 28/2013  del 10 settembre 2013

AERANTI-CORALLO                            
                     

          

                                                                                   

REVISIONE REGOLAMENTI AGCOM SUL DIRITTO DI CRONACA RADIOFONICO E TELEVISIVO: AERANTI-CORALLO ESPRIME GIUDIZIO FORTEMENTE CRITICO SUGLI SCHEMI DI PROVVEDIMENTI IN CONSULTAZIONE

 

■ L’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni ha recentemente avviato, con le delibere n. 492/13/CONS e n. 493/13/CONS, due consultazioni pubbliche finalizzate a modificare rispettivamente la regolamentazione del diritto di cronaca in ambito televisivo e radiofonico.
Intervenendo a tali consultazioni, AERANTI-CORALLO ha espresso un giudizio assolutamente critico sull’ipotesi di modifica regolamentare. L’avv. Marco Rossignoli, coordinatore AERANTI-CORALLO ha dichiarato a tale proposito: “I due schemi di provvedimento introducono una serie di limitazioni operative per le emittenti televisive e radiofoniche, che rendono molto più difficoltoso l’esercizio del diritto di cronaca, costituzionalmente garantito. Nello specifico – ha proseguito Rossignoli, viene attribuito all’organizzatore dell’evento un maggiore potere di autorizzare o meno l’accesso agli impianti sportivi ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca; vengono escluse dall’accesso agli impianti le persone munite di formale documento comprovante attività propedeutica a diventare pubblicista; viene attribuito all’organizzatore dell’evento il potere di stabilire il numero dei tecnici ammessi agli impianti, sulla base di valutazioni discrezionali e senza che siano stati neppure stabiliti i criteri per effettuare tale valutazione.” E ancora: “Viene prevista una sorta di contingentamento degli accrediti e viene introdotto un potere discrezionale dell’organizzatore dell’evento di fissare termini temporali per presentarsi all’impianto sportivo.”
Rossignoli ha, quindi, evidenziato che per AERANTI-CORALLO, “l’autorizzazione all’accesso agli impianti sportivi non deve essere oggetto di valutazione discrezionale, ma deve essere sempre consentita ai soggetti iscritti al Roc e in possesso di una testata giornalistica registrata. Inoltre – ha aggiunto Rossignoli – per diventare pubblicista occorre svolgere attività giornalistica per 24 mesi e comprovare la stessa presso il competente Ordine territoriale; ne consegue che le persone che svolgono tale attività propedeutica possano legittimamente svolgere attività giornalistica e che, pertanto, abbiano titolo per accedere agli impianti sportivi ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca. Infine – ha concluso Rossignoli – eventuali limitazioni al numero di accrediti e/o alle modalità di accesso agli impianti sportivi, comportando una vanificazione del diritto di cronaca costituzionalmente garantito, possono essere giustificati solo per casi assolutamente eccezionali.
Per tali ragioni, AERANTI-CORALLO ha chiesto che le attuali regolamentazioni restino invariate”.

 

 

 

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