(7 ottobre 2021) Si è svolta oggi l’audizione di Aeranti-Corallo avanti le Commissioni VII (Cultura, Scienza e Istruzione) e IX (Trasporti e telecomunicazioni) della Camera dei Deputati in ordine all’esame dell’Atto di Governo n. 288, sullo Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2018/1808 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 novembre 2018, recante modifica della direttiva 2010/13/UE, relativa al coordinamento di determinate disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri concernenti la fornitura di servizi di media audiovisivi, in considerazione dell’evoluzione delle realtà del mercato (che prevede, tra l’altro, la revisione del TUSMAR (Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici di cui al D.Lgs n. 177/2005).
In particolare, il coordinatore Aeranti-Corallo, Marco Rossignoli, ribadendo quanto già espresso nel corso della precedente audizione svoltasi nelle scorse settimane avanti la VIII Commissione del Senato, con riferimento alla norma contenuta all’art. 50, comma 10 dello schema di provvedimento, che prevederebbe, nelle more di una effettiva diffusione della radiodiffusione sonora in tecnica digitale, interventi progressivi finalizzati a razionalizzazioni per eliminare o minimizzare situazioni interferenziali con i Paesi radioelettricamente confinanti, ha ricordato che le trasmissioni radiofoniche digitali dab+ non sostituiranno le trasmissioni radiofoniche analogiche FM ma le affiancheranno (non è previsto uno switch-off, come nel settore televisivo) e che i tempi prevedibili per lo sviluppo del digitale radiofonico dab+ saranno di circa 7-8 anni, a partire dal 2023. Di conseguenza, per numerosi anni la diffusione FM sarà assolutamente prevalente e da ciò consegue che eventuali operazioni di razionalizzazione delle trasmissioni analogiche FM effettuate con tempistiche diverse causerebbero enormi danni commerciali all’intero settore radiofonico.
Rossignoli si è, poi, soffermato sulla necessità di mantenimento dello spazio e del ruolo dell’emittenza radiofonica locale e del relativo mercato pubblicitario.
In tale senso, l’ipotesi di modifica dell’art. 24, comma 3 del Tusmar (che prevederebbe l’estensione, a decorrere dal 1° gennaio 2023, al 50% della popolazione nazionale del limite di copertura territoriale delle radio locali) senza la previsione di una rigida normativa antitrust, rischia di penalizzare l’emittenza radiofonica locale e la relativa raccolta pubblicitaria, favorendo l’ingresso di player nazionali anche nel mercato locale. Sul punto, Rossignoli ha anche rimandato al parere recentemente espresso dal Consiglio di Stato.
Al riguardo, quindi, la proposta di Aeranti-Corallo è quella dell’emanazione di specifiche norme antitrust che prevedano espressamente il divieto per uno stesso soggetto o soggetti controllati, collegati o controllanti, di essere titolari e/o di esercire più di tre emittenti radiofoniche nazionali private, nonché il divieto per uno stesso soggetto o soggetti controllati, collegati o controllanti, di essere titolari e/o di esercire contemporaneamente emittenti radiofoniche nazionali e emittenti radiofoniche locali, con riferimento al complesso del contesto analogico e digitale. (FB)
A questo link il documento presentato da Aeranti-Corallo