Risposta del Sottosegretario allo Sviluppo economico Mirella Liuzzi all’interrogazione a risposta immediata 5-02949 Capitanio

5-02949 Capitanio: Sull’attuazione del piano per il rilascio delle frequenze degli operatori nazionali nella banda 700 MHz.

R. Premesso che a decorrere dal 1o gennaio 2017 non è più consentita la vendita di apparecchi televisivi non idonei allo standard di trasmissione DVB-T2, il passaggio al 5G mediante il rilascio definitivo delle frequenze in banda 700MHz aggiudicate dagli operatori delle TLC nell’asta pubblica dello scorso anno (che ha portato nelle casse dello Stato oltre 6 miliardi di euro), richiede un rilevante impegno da parte del Ministero, con diverse procedure e azioni volte a realizzare nei tempi previsti (entro il 20 giugno 2022) il riassetto dell’intero settore televisivo.
È pertanto nella responsabilità del Ministero dello sviluppo economico governare il processo in atto, di liberazione della banda 700MhZ, assicurando le più ampie garanzie per i cittadini e gli operatori coinvolti.
A tal fine, con decreto dell’8 agosto 2018,è stato costituito il Tavolo TV 4.0 per avviare, con tutti gli stakeholder pubblici e privati coinvolti, il processo di liberazione delle frequenze in banda 700 MHz a favore del 5G e per definire le modalità e le tempistiche di transizione alla tecnologia DVBT. Con la Legge di Bilancio 2019, all’esito di un confronto con tutti gli stakeholder interessati nell’ambito del citato Tavolo, si è operata una riforma complessiva del sistema di ripartizione delle frequenze in vista della liberazione della Banda 700.
Con decreto ministeriale 19 giugno 2019, sempre all’esito di un articolato e fruttuoso confronto con gli operatori del settore, è stata approvata la nuova roadmap che traccia le tempistiche per la liberazione della banda 700 richiamate nell’atto in discussione.
La nuova roadmap suddivide il territorio nazionale in quattro aree geografiche e prevede l’attivazione della codifica DVBT/MPEG-4 nell’ultimo quadrimestre 2021 e dello standard DVBT-2 a livello nazionale nel periodo tra il 21 giugno 2022 e il 30 giugno 2022, ferma restando la facoltà per gli operatori di attivare la codifica DVBT/MPEG-4 o lo standard DVBT-2 prima delle scadenze previste.
Rispondendo al quesito posto, evidenzio che le procedure di rilascio delle frequenze per la liberazione della banda 700 saranno necessariamente accompagnate da attività di comunicazione rivolte ai cittadini. L’oggetto delle attività di comunicazione sarà coordinato nell’ambito del citato Tavolo TV 4.0, in modo da fornire informazioni univoche e coerenti da parte di tutti i settori, operatori TV, costruttori e rivenditori di apparecchi televisivi, associazioni di consumatori, e altro.
Sul punto, il vigente contratto di servizio tra la RAI e il Ministero dello sviluppo economico, ha infatti previsto una puntuale attività di comunicazione svolta dal concessionario del servizio pubblico. In particolare, la RAI dovrà garantire l’informazione al pubblico in ciascuna area tecnica nel corso dell’attuazione della tabella di marcia nazionale per la liberazione della banda 700MHz, utilizzando le emissioni televisive e radiofoniche e il web. Tale informazione dovrà essere fornita senza interruzioni fino a quando le attività non saranno ultimate in tutto il territorio nazionale. Inoltre, la RAI sarà tenuta a informare i soggetti residenti nelle zone di volta in volta interessate dalle attività, fornendo ogni opportuna conoscenza sulle modalità del processo in atto e sugli eventuali disservizi, anche momentanei.
Contestualmente, l’oggetto delle attività di comunicazione sarà coordinato nell’ambito del Tavolo TV 4.0, al fine di fornire informazioni univoche e coerenti da parte di tutti gli attori coinvolti in questo processo di riforma.
Si tratta di un processo che vede impegnato il Ministero dello sviluppo economico in tutte le sue articolazioni e che proseguirà nei prossimi anni, con l’intento di ridurre al minimo i disagi per gli operatori e i cittadini in questa fase di cambiamento tecnologico.
A riguardo, nell’ultima riunione del Comitato paritetico Rai Mise, tenutasi il 4 ottobre scorso, la RAI si è detta disponibile, tra le varie iniziative di comunicazione, a trasmettere anche un segnale in codifica HEVC, previa assegnazione di un numero di LCN, al fine di facilitare la verifica da parte dell’utenza delle caratteristiche dei televisori (presenza o meno del sintonizzatore DVBT2).
Sulla preoccupazione rappresentata dagli interroganti circa la ristrettezza dei tempi in cui i cittadini saranno costretti ad adeguarsi alle nuove tecnologie, evidenzio che il MiSE sta monitorando la diffusione degli apparecchi televisivi dotati del nuovo standard di ricezione presso gli utenti.
Dagli esiti di tale monitoraggio risulta che la data del primo switch-off stabilita per settembre 2021, è coerente con le previsioni di acquisizione dei nuovi televisori, secondo le quali in ogni famiglia, per quel momento, ci sarà almeno un apparecchio dotato della codifica richiesta per gli switch del periodo transitorio.
Si tratta di un processo che vedrà impegnato il MiSE in tutte le sue articolazioni nei prossimi mesi e anni con l’intento di ridurre al minimo i disagi per gli operatori e i cittadini in questa fase di cambio tecnologico.
Come ha sottolineato il Ministro Patuanelli il 9 ottobre scorso in audizione presso questa Commissione «non sono ammessi ritardi e con il contributo di tutti gli attori coinvolti, proseguendo un dialogo virtuoso con il Ministero, possiamo raggiungere gli ambiziosi risultati che ci siamo posti nei tempi stabiliti».