OCCORRE SBLOCCARE I CONTRIBUTI PUBBLICI ALLE EMITTENTI RADIOTELEVISIVE LOCALI. ANCHE IL PRESIDENTE DELLA CONFERENZA DELLE REGIONI SCRIVE AL MINISTRO DI MAIO
■ La situazione di ritardo nell’erogazione dei contributi pubblici di cui al DM n. 146/2017 per le emittenti radiofoniche e televisive locali crea forte preoccupazione in tutto il settore. Dopo la pubblicazione della graduatoria definitiva per i contributi 2016 alle imprese radiofoniche locali comunitarie e la pubblicazione della graduatoria provvisoria per i contributi 2016 alle imprese televisive locali comunitarie, il settore attende, al più presto, la pubblicazione delle altre graduatorie 2016 (per le radio e tv commerciali), nonché di tutte le graduatorie (radio e tv commerciali, radio e tv comunitarie) per gli anni 2017 e 2018 e l’erogazione dei relativi fondi. AERANTI-CORALLO evidenzia che i ritardi procedurali stanno creando forti difficoltà in tutto il comparto.
Sul tema, si segnala che nei giorni scorsi, anche il Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, ha scritto al Ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, per sollecitare l’erogazione dei contributi. Nella propria lettera, Bonaccini ha evidenziato che il mancato versamento delle annualità 2016 e 2017 sta arrecando un grave danno sia all’informazione locale, vicina ai territori e ai bisogni dei cittadini, sia ai dipendenti e i giornalisti delle emittenti, sia, infine, agli stessi imprenditori che si sono anche sobbarcati negli ultimi anni l’onere degli investimenti tecnologici per il digitale terrestre. La lettera di Bonaccini fa seguito alla richiesta del Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che, con un appello, aveva recentemente sollevato il problema, particolarmente sentito nella regione da lui governata. E’, inoltre, necessario che nella legge di bilancio 2019, che dovrà essere emanata nei prossimi mesi, vengano finanziati i contributi per il triennio 2019-2021.
L’AGCOM HA APPROVATO IL PNAF 2018. OCCORRE GARANTIRE ADEGUATI SPAZI ALL’EMITTENZA LOCALE
■ Il Consiglio dell’Agcom ha approvato lo scorso 27 giugno il PNAF 2018, Piano Nazionale di Assegnazione delle Frequenze da destinare al Servizio televisivo digitale terrestre previsto dalla legge di bilancio 2018.
Il nuovo Piano prevede 15 reti digitali terrestri in tecnologia Dvb-t2, ripartite in 10 reti nazionali in banda Uhf, 4 reti locali in banda Uhf e una rete su base regionale in banda Vhf-III destinata alla trasmissione di programmi televisivi in ambito locale e dei programmi del servizio pubblico contenenti l’informazione a livello regionale.
Il Consiglio dell’Agcom ha, inoltre, reso noto di aver inviato una segnalazione al Governo finalizzata a rappresentare alcuni elementi di criticità connessi all’applicazione delle disposizioni della Legge di Bilancio, emersi nel corso degli approfondimenti istruttori condotti dall’Autorità, anche ai fini dell’approvazione del PNAF 2018.
Nei giorni scorsi, frattanto, alcuni operatori di rete nazionali avevano proposto ricorso al Tar Lazio avverso la delibera Agcom n. 137/18/CONS (relativa all’avvio del procedimento di pianificazione) ed è ora probabile che, qualora il nuovo Piano abbia un contenuto analogo allo schema di provvedimento che è stato sottoposto a consultazione delle associazioni nazionali di categoria del settore e della concessionaria pubblica, molti operatori di rete locali faranno ricorso ai Giudici amministrativi.
Desta preoccupazione il fatto che l’Agcom avrebbe, nella propria segnalazione al Governo, evidenziato – come dichiarato dal Commissario Agcom Antonio Nicita all’agenzia Radiocor, che “l’attuale ripartizione del piano tra reti nazionali e reti locali è il risultato dell’applicazione della riserva di un terzo dello spettro alle emittenti locali, un vincolo normativo che non è il risultato di un’analisi di effettivo fabbisogno e che potrebbe quindi inficiare l’allocazione efficiente dello spettro nel nuovo contesto di refarming” e che “Per tale ragione l’Autorità, contestualmente all’approvazione del piano, ha segnalato oggi a Governo e Parlamento le possibili distorsioni derivanti dall’attuale quadro normativo e la necessità di superarlo in tempi rapidi per consentire una revisione del piano che tenga conto di effettivi fabbisogni in vista di un’allocazione efficiente delle risorse spettrali.”
AERANTI-CORALLO evidenzia che la riserva di un terzo della capacità trasmissiva, prevista dalla legge, è posta a garanzia del pluralismo e della concorrenza e che già oggi, se venisse confermato il contenuto del documento posto a consultazione, tale riserva non verrebbe garantita dal nuovo PNAF 2018.
AERANTI-CORALLO ritiene, inoltre, che siano necessarie una serie di norme che garantiscano la continuità delle trasmissioni delle tv locali dopo la dismissione della banda 700.
IL MISE AVVIA CONSULTAZIONE PER LA REVISIONE DEL PNRF – PIANO NAZIONALE DI RIPARTIZIONE DELLE FREQUENZE
■ Lo scorso 27 giugno la Dgpgsr del Ministero dello Sviluppo economico ha avviato una consultazione pubblica per la revisione del Piano Nazionale di Ripartizione delle Frequenze (PNRF). Lo schema di provvedimento oggetto di tale consultazione contiene alcune modifiche al vigente Piano di Ripartizione delle Frequenze di cui al D.M. 27 maggio 2015.
In particolare tale schema riorganizza l’impiego di alcune bande di frequenza, alla luce delle modifiche derivanti dagli atti finali della WRC15 (Conferenza mondiale delle radiocomunicazioni 2015); dalle decisioni della Commissione europea; dalle decisioni e raccomandazioni della CEPT e, infine, da ulteriori modifiche introdotte per esigenze nazionali. La consultazione terminerà il 30 luglio p.v.
IL 3 LUGLIO RIUNIONE OSSERVATORIO PERMANENTE IN MATERIA DI INSERIMENTO PRODOTTI PRESSO L’AGCOM
■ Si riunirà il prossimo martedì 3 luglio, presso la sede romana dell’Agcom, l’Osservatorio permanente sul product placement (inserimento dei prodotti), istituito con la delibera n. 19/11/CSP del 20 gennaio 2011. L’Osservatorio costituisce la sede di interlocuzione tra gli operatori e l’Agcom, deputata alla trattazione delle problematiche relative all’applicazione dell’inserimento dei prodotti nei programmi tv e radio, alla individuazione delle fattispecie concrete e alla analisi della compatibilità delle varie forme di inserimento con la normativa nazionale e comunitaria. Alla riunione parteciperà, per AERANTI-CORALLO, Fabrizio Berrini.
DECRETO DIGNITA’, COME EMERGE DALLE RELATIVE ANTICIPAZIONI VIENE IPOTIZZATO IL DIVIETO ASSOLUTO DI PUBBLICITA’ DEL GIOCO D’AZZARDO
■ Nei giorni scorsi sono circolate anticipazioni del c.d. “Decreto dignità”, annunciato in più riprese dal Ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio.
Tale decreto, la cui discussione doveva, in prima ipotesi, avvenire nel Consiglio dei Ministri tenutosi il 27 giugno u.s., è stato poi stralciato dall’ordine del giorno e verrà, presumibilmente, reinserito in uno dei prossimi Consigli dei Ministri. Nelle anticipazioni circolate, sarebbe presente, tra l’altro, una norma che prevederebbe il divieto di qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite in denaro comunque effettuata e su qualunque mezzo, incluse le manifestazioni sportive, culturali o artistiche, le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa quotidiana e periodica, le pubblicazioni in genere, le affissioni ed internet. Dal 1° gennaio 2019 tale divieto verrebbe applicato anche alle sponsorizzazioni di eventi, attività, manifestazioni, programmi, prodotti o servizi e a tutte le altre forme di comunicazione di contenuto promozionale, comprese le citazioni visive ed acustiche e la sovraimpressione del nome, marchio, simboli, attività o prodotti la cui pubblicità è vietata.
L’inosservanza di tali disposizioni comporterebbe a carico del committente, del proprietario del mezzo o del sito di diffusione o di destinazione e dell’organizzatore della manifestazione, evento o attività, l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria commisurata nella misura del 5% del valore della sponsorizzazione o della pubblicità e in ogni caso non inferiore, per ogni violazione, ad un importo minimo di € 50.000.
La norma farebbe salvo, infine, quanto già previsto dall’articolo 7, comma 6 del decreto legge 13 settembre 2012, n. 158 (c.d. “decreto Balduzzi”), convertito, con modificazioni dalla legge 8 novembre 2012, n. 189, che in materia di divieto di pubblicità del gioco d’azzardo nel corso di trasmissioni televisive o radiofoniche e di rappresentazioni teatrali o cinematografiche rivolte ai minori prevede l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da centomila a cinquecentomila euro.
INFORMATIVA ECONOMICA DI SISTEMA: C’E’ TEMPO SINO AL 31 LUGLIO PER L’INVIO DEL MODELLO 2017 ALL’AGCOM
■ Rammentiamo che l’invio del modello IES (Informativa Economica di Sistema) relativo all’anno 2017 alla Agcom, per i soggetti obbligati al relativo invio, deve essere effettuato a mezzo PEC entro il 31 luglio 2018 all’indirizzo ies@cert.agcom.it.
I soggetti obbligati a tale invio sono gli operatori di rete; i fornitori di un bouquet di programmi pay tv, i fornitori di servizi di media audiovisivi o radiofonici; i fornitori di servizi interattivi associati e/o di servizi di accesso condizionato; i soggetti esercenti l’attività di radiodiffusione; le imprese concessionarie di pubblicità; le agenzie di stampa a carattere nazionale; gli editori, anche in formato elettronico, di giornali quotidiani, periodici o riviste, altre pubblicazioni periodiche ed annuaristiche e altri prodotti editoriali, mentre sono esentati dall’obbligo dell’invio della suddetta comunicazione annuale solo i soggetti aventi, nell’anno di riferimento, ricavi totali pari a zero euro negli ambiti di attività rilevati dalla IES.
IL 31 LUGLIO SCADE IL TERMINE PER IL PAGAMENTO DEI CONTRIBUTI PER I DIRITTI DI USO DELLE FREQUENZE PER GLI OPERATORI DI RETE DELLA TV DIGITALE TERRESTRE
■ Ricordiamo che il Decreto del Ministro dello Sviluppo economico del 13 aprile 2017 (pubblicato in G.U. n. 117 del 22 maggio 2017) ha determinato l’ammontare dei contributi per i diritti di uso delle frequenze televisive in tecnica digitale dovuti dagli operatori di rete in ambito locale o nazionale per gli anni 2017, 2018 e 2019. Tali contributi devono essere corrisposti, mediante bonifico bancario, entro il 31 luglio 2018, inviando copia delle relative attestazioni di pagamento alla Dgscerp del Ministero dello Sviluppo economico. Gli importi di tali contributi sono soggetti agli sconti, secondo le comunicazioni operate dagli aventi diritto entro il 31 maggio 2018. Ricordiamo che le associazioni riconosciute o non riconosciute, le fondazioni e le cooperative, prive di scopo di lucro, titolari di diritto di uso in ambito locale che utilizzano la frequenza esclusivamente per la trasmissione di programmi da parte di emittenti televisive a carattere comunitario, sono esonerate dal pagamento dei suddetti contributi. Il diritto all’esonero, come noto, doveva essere comunicato entro il 31 maggio u.s.