TeleRadiofax n. 15/2011 – 6 agosto 2011

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Sommario

 
Numerazioni del telecomando della tv digitale terrestre: soddisfazione di Aeranti-Corallo per i provvedimenti cautelari monocratici di sospensione delle decisioni del Tar Lazio, adottati nell’ambito dei giudizi di appello promossi dall’Autorità per Garanzie nelle Comunicazioni avanti il Consiglio di Stato
In Agcom si è svolta l’audizione della ARD sulla radiofonia digitale
Gara per larga banda in mobilità: sono cinque le domande pervenute al Ministero dello Sviluppo Economico. Entro il 29 agosto dovranno essere presentate le offerte economiche, il giorno successivo avverrà l’apertura delle buste
Agcom: consultazione pubblica sulle misure previste dalla delibera 136/05/CONS recante interventi a tutela del pluralismo
L’Agcom pubblica il piano delle frequenze DVB-T per le regioni Liguria, Toscana, Umbria e Marche e per la provincia di Viterbo.
Tv digitale terrestre: bene la richiesta di rinvio dello switch-off per la regione Toscana formulata dal Presidente Rossi
Le voci a sostegno del settore televisivo locale
Le regioni sostengono il passaggio al digitale terrestre delle tv locali

 


 

NUMERAZIONI DEL TELECOMANDO DELLA TV DIGITALE TERRESTRE: SODDISFAZIONE DI AERANTI-CORALLO PER I PROVVEDIMENTI CAUTELARI MONOCRATICI DI SOSPENSIONE DELLE DECISIONI DEL TAR LAZIO, ADOTTATI NELL’AMBITO DEI GIUDIZI DI APPELLO PROMOSSI DALL’AUTORITA’ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI AVANTI IL CONSIGLIO DI STATO

 

■ Le sentenze del Tar Lazio con le quali era stata annullata la delibera n. 366/10/CONS dell’Agcom (recante il piano di numerazione automatica dei canali della televisione digitale terrestre e le relative modalità di attribuzione dei numeri ai fornitori di servizi di media audiovisivi) sono state sospese con provvedimenti cautelari monocratici nell’ambito dei giudizi di appello proposti dall’Agcom. Il Consiglio di Stato riesaminerà quindi le istanze di sospensiva, in sede collegiale, all’udienza in Camera di Consiglio del 30 agosto p.v.; successivamente dovrà decidere le cause anche nel merito.
AERANTI-CORALLO esprime soddisfazione per tali provvedimenti, evidenziando che nei prossimi giorni interverrà nei suddetti giudizi per sostenere la legittimità della delibera n. 366/10/CONS della Agcom. Il settore televisivo locale è, infatti, convinto che le graduatorie Corecom (basate sulla media dei fatturati dell’ultimo triennio, nonché sul numero e sulla tipologia dei lavoratori dipendenti delle tv locali), siano idonee a garantire, come richiesto dalla legge, le abitudini e le preferenze degli utenti e costituiscano un criterio oggettivo facilmente misurabile rispetto ad altri criteri (quali ad esempio la presintonizzazione analogica, l’audience, l’area di servizio coperta o il radicamento sul territorio) i quali avrebbero a suo tempo richiesto la formulazione di nuove e apposite graduatorie con l’impiego di tempi procedimentali particolarmente lunghi e, quindi, non compatibili con l’urgenza di definire le numerazioni nelle aree già digitalizzate. AERANTI-CORALLO auspica ora che il Consiglio di Stato accolga gli appelli nel merito annullando le decisioni del Tar Lazio.
La preoccupazione di AERANTI-CORALLO è, infatti, in particolare, quella di evitare una eventuale nuova regolamentazione in materia (che dovrebbe essere emanata qualora le decisioni del Tar Lazio venissero confermate), che comporterebbe tempi di emanazione piuttosto lunghi, con evidente rischio – nel frattempo – di caoticità nella ricezione dei programmi televisivi come è a suo tempo avvenuto in particolare in Lazio, Campania e Piemonte occidentale.

 

 

IN AGCOM SI E’ SVOLTA L’AUDIZIONE DELLA ARD SULLA RADIOFONIA
DIGITALE

■ Si è tenuta lo scorso 27 luglio presso la sede romana della Autorità per le garanzie nelle comunicazioni l’audizione della ARD – Associazione per la radiofonia digitale in Italia, partecipata, oltre che da AERANTI-CORALLO, da Rai Way e da Rna – Radio Nazionali Associate.
Nel corso dell’audizione, sono state affrontate le problematiche relative all’avvio delle trasmissioni radiofoniche via etere terrestre in tecnica digitale.

Ricordiamo che il Ministero dello Sviluppo economico ha recentemente pubblicato l’elenco dei soggetti autorizzati all’attività di fornitori di contenuti radiofonici.

Gli stessi sono anche abilitati a costituire le società consortili che potranno chiedere l’autorizzazione per operatori di rete DAB+ e DMB, come previsto dalla delibera 664/09/CONS della Agcom.

 

GARA PER LARGA BANDA IN MOBILITA’: SONO CINQUE LE DOMANDE PERVENUTE AL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO. ENTRO IL 29 AGOSTO DOVRANNO ESSERE PRESENTATE LE OFFERTE ECONOMICHE, IL GIORNO SUCCESSIVO AVVERRA’ L’APERTURA DELLE BUSTE
■ Mercoledì 27 luglio è scaduto il termine per la presentazione delle domande di partecipazione alla gara per l’utilizzo delle frequenze nelle bande 800 (corrispondente ai canali 61-69, sottratti dalla legge 220/10 alla diffusione televisiva), 1800, 2000 e 2600 MHz da parte degli operatori di larga banda in mobilità.
Cinque sono state le manifestazioni di interesse pervenute al Ministero dello Sviluppo economico. Le società ammesse alla gara sono H3g spa, Telecom Italia spa, Vodafone Omnitel N.V., Wind Telecomunicazioni spa, cui si è aggiunta, dopo le verifiche positive sulla documentazione presentata e il conseguente scioglimento della riserva, la Linkem spa.
Le società ammesse alla gara dovranno presentare le offerte economiche entro 30 giorni dalla comunicazione dell’ammissione, e cioè entro il 29 agosto. Successivamente, le offerte economiche saranno aperte in seduta pubblica prevista per il giorno 30 agosto.
Ricordiamo che a seguito della riduzione degli spazi frequenziali destinati alla diffusione televisiva (riduzione posta a carico esclusivamente del settore televisivo locale), la legge 75/11 ha disposto che l’assegnazione dei diritti di uso delle frequenze agli operatori di rete in ambito locale debba avvenire sulla base di apposite graduatorie, che verranno redatte dal Ministero dello Sviluppo economico a seguito dell’emanazione di appositi provvedimenti regolamentari, tenendo conto dei requisiti di patrimonio netto, numero di dipendenti a tempo indeterminato, copertura territoriale della rete e storicità della stessa.
Le emittenti non utilmente collocate in graduatoria avranno diritto a un indennizzo.
Gli importi previsti al riguardo appaiono tuttavia assolutamente inadeguati e, in molti casi, non consentono nemmeno di coprire le spese effettuate dalle emittenti per il passaggio al digitale. Inoltre, mentre alle tv locali vengono tolte nove frequenze, allo stesso tempo, attraverso un beauty contest, stanno per essere inaccettabilmente assegnate ulteriori sei frequenze alle trasmissioni televisive nazionali.

 

AGCOM: CONSULTAZIONE PUBBLICA SULLE MISURE PREVISTE DALLA
DELIBERA 136/05/CONS RECANTE  INTERVENTI A TUTELA DEL PLURALISMO

 

■ Con la delibera n. 427/11/CONS del 22 luglio u.s., l’Agcom ha messo a consultazione l’art. 1 comma 2 della delibera 70/11/CONS, recante “ricognizione delle misure stabilite dalla delibera 136/05/CONS (che prevedeva una serie di interventi a tutela del pluralismo, come fissato dalla legge 112/04).
In particolare, considerata la sospensiva della delibera n. 70/11/CONS del Tar del Lazio (che prevedeva l’abrogazione delle misure transitorie contenute all’articolo 1, comma 1, lett. b), n. 1 della delibera n. 136/05/CONS, cioè l’obbligo imposto a RTI di avvalersi di una concessionaria di pubblicità diversa da Publitalia per la raccolta pubblicitaria per le trasmissioni in tecnica digitale terrestre diverse dal simulcast, misura attuata dalla società obbligata attraverso la costituzione della società Digitalia), l’Agcom ha ritenuto opportuno avviare la consultazione pubblica di cui sopra.

L’AGCOM PUBBLICA IL PIANO DELLE FREQUENZE DVB-T PER LE REGIONI
LIGURIA, TOSCANA, UMBRIA E MARCHE E PER LA PROVINCIA DI VITERBO

 

■ Con delibera n. 423/11/CONS del 22 luglio 2011 (pubblicata il 5 agosto u.s. nel sito dell’Agcom) è stato adottato il Piano di assegnazione delle frequenze per il servizio televisivo digitale terrestre delle regioni Liguria, Toscana, Umbria, Marche e per la provincia di Viterbo (corrispondenti alle aree tecniche 8, 9 e 10). Il Piano definisce le frequenze assegnabili alle tv locali, regione per regione e non, come inizialmente previsto, per aree tecniche. Nel dettaglio, vengono pianificate n. 18 frequenze per la Liguria; n. 18 frequenze per la Toscana; n. 18 frequenze per l’Umbria; n. 17 frequenze per le Marche e n. 18 frequenze per la provincia di Viterbo. Il piano, relativamente al quale AERANTI-CORALLO esprime un giudizio molto critico, negli allegati tecnici, specifica tra l’altro le limitazioni su alcuni siti delle regioni Liguria e Toscana: a causa del coordinamento internazionale con la Francia, infatti, talune frequenze non sono attivabili da specifici siti delle due regioni. Il provvedimento, inoltre, specifica le frequenze in banda Uhf assegnate al mux 1 della Rai per l’espletamento del servizio pubblico e, dunque, non assegnabili alle emittenti locali. Per ciascuna regione, infine, vengono fornite apposite tabelle con la determinazione della copertura percentuale, sia in termini di popolazione, sia in termini di territorio, per ciascuna delle frequenze pianificate.
Conseguentemente alla pubblicazione della suddetta delibera 423/11/CONS, il Ministero dello Sviluppo economico dovrebbe, a breve, emanare i provvedimenti regolamentari contenenti le indicazioni delle procedure per l’assegnazione delle frequenze pianificate nelle suddette zone.

Il testo della delibera n. 423/11/CONS e i relativi allegati tecnici sono disponibili nel sito www.aeranticorallo.it, sezione “Normativa”, sottosezione “Normativa in materia di trasmissioni televisive digitali DVB-T e DVB-H”.

 

TV DIGITALE TERRESTRE: BENE LA RICHIESTA DI RINVIO DELLO SWITCH OFF PER LA REGIONE TOSCANA FORMULATA DAL PRESIDENTE ROSSI

■ Negli scorsi giorni, il Presidente della Giunta regionale Toscana Enrico Rossi ha chiesto di rinviare almeno al primo semestre 2012 il passaggio alle trasmissioni televisive digitali terrestri nella stessa Toscana, previsto tra il 3 novembre e il 2 dicembre 2011.

AERANTI-CORALLO, condividendo pienamente le preoccupazioni del Presidente Rossi, esprime soddisfazione in ordine a tale richiesta di rinvio che, a proprio parere, è assolutamente indispensabile per permettere alle imprese televisive locali della Toscana di adeguarsi alle nuove regole della transizione al digitale con i tempi tecnici necessari. Occorre infatti che coloro che svolgeranno l’attività di operatori di rete locale siano posti in condizioni di poter installare le nuove reti digitali e che coloro che svolgeranno la sola attività di fornitori di servizi di media audiovisivi possano definire gli accordi di trasporto del segnale con gli operatori di rete.
Il Presidente della Giunta regionale Toscana si è inoltre impegnato nelle prossime settimane a lavorare per reperire nuove risorse e per definire, anche attraverso il confronto con gli operatori del settore e le rappresentanze dei lavoratori, i bandi con cui tali risorse potranno essere assegnate.

 

LE VOCI A SOSTEGNO DEL SETTORE TELEVISIVO LOCALE

 

■ Nei giorni scorsi, diversi parlamentari di Camera e Senato hanno messo a punto iniziative a favore delle televisioni locali. In particolare, l’on. Rao dell’UDC ha presentato un’interrogazione in Commissione trasporto della Camera dove, tra l’altro, chiede al Ministro dello Sviluppo economico di sapere “in base a quali valutazioni si sia scelto di sottrarre esclusivamente alle reti locali le frequenze necessarie a garantire la funzionalità del settore delle Tlc; in base a quali valutazioni si sia deciso di consentire agli operatori nazionali già presenti sul mercato di partecipare al cosiddetto beauty contest per i nuovi multiplex; quali misure il Governo intenda mettere in campo per andare incontro alle esigenze dei lavoratori del settore oggi impiegati presso emittenti a rischio chiusura.
Il Senatore Vincenzo Vita del PD, assieme ad altri 26 colleghi, ha invece presentato una mozione al Senato con la quale si impegna il Governo “ad assumere iniziative di carattere normativo volte a modificare la regolamentazione in materia – ferme restando le indicazioni comunitarie – per salvaguardare le tv locali, e ripartire la riduzione delle frequenze per  1/3 a carico delle tv locali e per 2/3 a carico di quelle nazionali, come suggerito da diverse associazioni di categoria”.
Sempre nei giorni scorsi, anche la Giunta Esecutiva della Fnsi (Federazione della stampa) ha espresso, con un comunicato, “forte preoccupazione per l’evoluzione del quadro normativo nel settore dell’emittenza radiotelevisiva.
Il Sindacato dei giornalisti chiede al Governo e alle autorità preposte, in primis l’Agcom, di ripensare l’intera normativa, soprattutto in considerazione delle centinaia di posti di lavoro messi così a rischio e della necessità di garantire le condizioni di un reale mercato della televisione locale e di un effettivo pluralismo dell’informazione, di cui questo sistema è componente essenziale.”

LE REGIONI SOSTENGONO IL PASSAGGIO AL DIGITALE TERRESTRE DELLE TV LOCALI

■ La Regione Marche ha presentato negli scorsi giorni un bando per contributi di sostegno all’innovazione nella transizione al digitale televisivo.
L’intervento intende incentivare investimenti tecnologici in azienda, per lo sviluppo di una completa filiera digitale finalizzata alla produzione e alla distribuzione di contenuti propri del settore audiovisivo.
Il fondo messo a disposizione dalla Regione Marche ammonta a quasi 1,1 milioni di euro. Nel bando vengono previsti anche interventi per la formazione e la stabilizzazione del lavoro precario nelle redazioni, con un pacchetto completo che abbraccia investimenti tecnologici, formazione e innovazione.
Anche la Regione Emilia Romagna dovrebbe emanare a breve un provvedimento per il riconoscimento di contributi per le tv locali con riferimento a investimenti già effettuati a partire dal 2010 per il passaggio al digitale. Ricordiamo inoltre che la Regione Emilia Romagna ha emanato un bando per l’innovazione, (il cui termine scadeva lo scorso 2 Agosto), con una sezione aperta anche alle emittenti televisive locali, finalizzato a finanziamenti (fino al 50%) su progetti e su investimenti programmati per il prossimo futuro.