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Sommario
DDL STABILITA’: INACCETTABILI MISURE PER RIDIMENSIONARE IL SETTORE TELEVISIVO LOCALE
■ Venerdì 19 novembre sono stati approvati dalla Camera dei Deputati il ddl AC 3778 (c.d. “legge di stabilità 2011”, la ex “finanziaria”) e il ddl AC 3779 (legge di bilancio 2011-2013). I provvedimenti passano ora all’altro ramo del Parlamento, dove la discussione in Commissione Bilancio è prevista per mercoledì 24 novembre.
In particolare, il maxiemendamento del Governo contiene (oltre allo stanziamento per le misure di sostegno per le radio e le tv locali di cui riferiamo nell’articolo a lato), una norma finalizzata a “liberare” frequenze utilizzate dalle tv locali (canali da 21 a 69 Uhf e banda III) per le trasmissioni digitali terrestri, e quindi a procedere entro il dicembre 2012 ad un riposizionamento, sulle frequenze dismesse, delle tv locali operanti sui canali 61-69 Uhf che intendano continuare a svolgere la propria attività. La dismissione delle frequenze dovrebbe avvenire a fronte di modesti indennizzi (10 percento degli introiti della gara che il Governo intende indire per l’assegnazione dei canali 61-69 Uhf alla comunicazione mobile in larga banda, con un massimo di 240 milioni di euro) e a fronte di misure, da definirsi con successivi provvedimenti regolamentari, che potrebbero comportare la perdita delle frequenze in caso di uso non efficiente della capacità trasmissiva (attualmente la normativa si limita a prevedere l’obbligo di irradiare almeno tre programmi all’interno di ogni multiplex). Il testo della norma approvata dalla Camera sembra inoltre preludere alla introduzione, in sede regolamentare, del divieto per le tv locali di veicolare contenuti a carattere nazionale (attività che, invece, è attualmente consentita dalla delibera 435/01/CONS della Agcom). Tutto ciò è assolutamente inaccettabile in quanto è evidente che la finalità di tale norma è quella di ridurre, in modo rilevante, il numero delle tv locali, con evidenti ripercussioni per il pluralismo del comparto. E’ inoltre altrettanto evidente che i modesti importi ipotizzati per gli indennizzi (molto al di sotto dei valori commerciali delle imprese e in molti casi addirittura al di sotto degli investimenti operati per la transizione al digitale; tali indennizzi, peraltro, dopo la relativa riscossione, dovrebbero anche scontare le imposte di legge), non incentiveranno certamente le dismissioni. Sulla base di tali modesti importi, è ipotizzabile che la norma in questione finisca per non avere alcun riscontro, come è accaduto 10 anni fa con l’articolo 3 comma 3 della legge 78/99 che, analogamente, aveva previsto indennizzi per le dismissioni delle tv locali. Né, d’altro canto, è pensabile una revoca d’ufficio da parte del Ministero dei diritti di uso dei canali 61-69 Uhf perché questo genererebbe sicuramente un ampio contenzioso avanti la magistratura con esiti difficilmente negativi per il settore televisivo locale. La sfida del settore televisivo locale dovrà essere pertanto quella di sapersi posizionare adeguatamente nel mercato televisivo digitale, attraverso offerte di programmi dedicati, in particolare, al territorio e attraverso offerte di capacità trasmissiva aggregata per la diffusione di contenuti anche su ampie aree. In questo modo, le tv locali riusciranno a riaffermare il proprio ruolo anche nei nascenti scenari digitali, vanificando la strategia di ridimensionamento del comparto avviata con la con la suddetta norma.
DDL STABILITA’: INCREMENTATO IL FONDO PER
LE MISURE DI SOSTEGNO ALLA RADIOFONIA E ALLE TV
■ Il ddl “Stabilità” ha introdotto un rifinanziamento delle misure di sostegno previste per la radiofonia e per le tv locali. Tale rifinanziamento si riscontra nei corrispondenti capitoli di spesa riferiti al Ministero dello Sviluppo economico nel ddl “Bilancio 2011-2013”. Nel dettaglio, il fondo originariamente previsto per il 2011 (per radiofonia e tv locali) ammonterebbe a € 56.943.168, cui vanno aggiunti € 45.000.000 previsti, per il solo anno 2011, dal ddl “Stabilità”, per un totale di € 101.943.168 (di cui il 15 percento viene destinato alla radiofonia). Per gli anni successivi (ovvero il 2012 e il 2013), il fondo attualmente previsto è di circa 86,2 milioni di euro per anno (di cui il 15 percento destinato alla radiofonia).Rimane ancora congelato, invece, il capitolo delle provvidenze all’editoria per radio e tv locali. Allo stato, le stesse sono state ripristinate solo per la stampa italiana pubblicata all’estero e per le minoranze linguistiche, mentre rimane pienamente vigente il “taglio” attuato dal c.d. “DL Milleproroghe alle provvidenze per le radio e tv locali, che hanno mantenuto solo il diritto al rimborso delle spese telefoniche.
A MILANO CONFERENZA STAMPA DEL MINISTRO ROMANI PER LO SWITCH OFF DELL’AREA TECNICA 3. FRATTANTO SI SONO CONCLUSI I LAVORI DEL TAVOLO TECNICO PER LE AREE 5, 6 E 7 (EMILIA ROMAGNA, VENETO E FRIULI V.G.). ORA SI ATTENDE LA DELIBERA DI PIANO DELL’AGCOM
■ Lunedì 15 novembre si è tenuta a Milano, presso la sede della Regione Lombardia, una conferenza stampa del Ministro allo Sviluppo economico Paolo Romani e del Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni sullo switch off in corso nell’area tecnica n. 3, cui è intervenuto, per AERANTI-CORALLO, Fabrizio Berrini. Frattanto, lo scorso venerdì 12 novembre si è tenuto a Roma il tavolo tecnico dell’Agcom propedeutico all’emanazione della delibera di pianificazione di dettaglio per la aree tecniche 5, 6 e 7. Al tavolo, cui hanno partecipato le emittenti aventi impianti di diffusione nelle citate aree tecniche (e al quale è intervenuta AERANTI-CORALLO per assistere n. 42 emittenti associate operanti in tali aree), sono state comunicate le 28 frequenze di banda IV e V pianificabili nelle tre aree tecniche. Tali frequenze sono: 21, 22, 23, 27, 28, 29, 31, 32, 34, 35, 39, 41, 42, 43, 45, 46, 51, 53, 59, 61, 62, 63, 64, 65, 66, 67, 68, 69.E’ stato inoltre chiarito che sono pianificabili frequenze di banda III compatibilmente con le esigenze radiofoniche. Martedì prossimo, 23 novembre, l’Agcom ha convocato un Consiglio straordinario che dovrebbe assumere la delibera di piano per le tre aree tecniche. E’ quindi auspicabile che tale delibera venga immediatamente pubblicata, affinché il Ministero dello Sviluppo economico possa procedere al rilascio dei provvedimenti con i diritti d’uso temporaneo delle frequenze alle emittenti che operano nelle citate aree. Tale rilascio, nella migliore delle ipotesi, avverrà comunque a ridosso della data di inizio degli switch off (che per l’area 5, corrispondente all’Emilia Romagna, è prevista per il prossimo 27 novembre, mentre il 30 novembre toccherà all’area 6, Veneto e il 3 dicembre all’area 7 Friuli Venezia Giulia), causando immancabili rilevanti disagi alle imprese.
NUMERAZIONI LCN: IL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO HA COMINCIATO A RILASCIARE I PROVVEDIMENTI DI ATTRIBUZIONE ALLE EMITTENTI LOCALI OPERANTI IN PIEMONTE, CUI DOVREBBERO SEGUIRE A BREVE QUELLI RELATIVI ALLA LOMBARDIA
■ Sono state inviate tra giovedì 18 e venerdì 19 novembre le determine del Ministero dello Sviluppo economico recanti l’attribuzione della numerazione automatica dei canali per i fornitori di servizi di media audiovisivi nella regione Piemonte. Tali determine hanno efficacia a partire dal giorno 26 novembre p.v. (data in cui avverrà lo switch off nella zona afferente i principali impianti di trasmissione dell’area tecnica n. 3) e, da quel momento, tutti i soggetti destinatari dei provvedimenti avranno l’obbligo di utilizzare la numerazione indicata nel provvedimento stesso. Nei prossimi giorni, la Dgscer del Ministero invierà, inoltre, le determine relative ai fornitori di servizi di media audiovisivi che hanno richiesto le numerazioni areali (75-84; 175-184; 275-284). Sempre nei prossimi giorni, verranno inviate anche le determine relative ai fornitori di servizi di media audiovisivi operanti in Lombardia e quelle relative ai fornitori di servizi di media audiovisivi in ambito nazionale. Anche in questo caso, la data di efficacia dei provvedimenti dovrebbe essere il giorno 26 novembre.E’ ora auspicabile che il Ministero, al fine di ridurre i disagi alle imprese, provveda rapidamente anche all’invio dei provvedimenti relativi alle imprese che operano in Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia, regioni queste in cui lo switch off al digitale inizierà subito dopo quello dell’area tecnica n. 3. E’ infine assolutamente necessario che entro il termine dell’8 dicembre p.v., previsto dalla delibera 366/10/CONS dell’Agcom, vengano attribuite le numerazioni relative alle aree già digitalizzate in precedenza (Lazio, Campania, Trentino Alto Adige, Sardegna e Valle d’Aosta), dove la mancanza di regolamentazione in materia ha causato e sta causando evidenti ripercussioni negative alle tv ivi operanti.
■ Dopo la cessazione dall’incarico del Direttore generale di Audiradio, secondo il quotidiano Italia Oggi del 19 novembre u.s., il Presidente Vincenzo Vitelli avrebbe ipotizzato le proprie dimissioni. In particolare, a pag. 19 del quotidiano si legge che “il numero uno di Audiradio, parlando confidenzialmente con qualche socio, avrebbe minacciato un drastico epilogo: dare le dimissioni nel cda di martedì 23 novembre se la situazione di così alta conflittualità dovesse proseguire.” La problematica, evidenzia l’articolo di Italia Oggi è emersa “anche nel consiglio di amministrazione di lunedì scorso (dove) si è assistito a uno scontro acceso tra chi vorrebbe l’immediata pubblicazione dei dati Cati pure per i network nazionali e chi, invece, rema a favore di soluzioni dilazionate nel tempo.”
RIUNIONE TAVOLO AGCOM PER OPERE EUROPEE SU SERVIZI DI MEDIA
AUDIOVISIVI A RICHIESTA
■ Si è tenuta lo scorso 17 novembre, presso la sede di Roma dell’Agcom, la prima riunione del tavolo tecnico di cui alla delibera 476/10/CONS per l’adozione della disciplina di dettaglio concernente la promozione della produzione e della distribuzione di opere europee, ad opera dei fornitori di servizi di media audiovisivi a richiesta. Alla riunione ha partecipato, per AERANTI-CORALLO, Fabrizio Berrini.
PUBBLICITA’: RALLENTA LA CRESCITA A SETTEMBRE
■ La rilevazione mensile sugli investimenti pubblicitari curata da Nielsen Media Research relativa al mese di settembre 2010 indica un trend sostanzialmente positivo per i primi 9 mesi dell’anno (comparati con i primi 9 mesi del 2009), con una crescita di +4,3% rispetto al 2009. Nel dettaglio, la tv chiude i primi nove mesi dell’anno con una crescita del +6,9%. Per la radio la crescita è più consistente, e si attesta su +11,2%.
APPROVATO IL NUOVO REGOLAMENTO PER L’EDITORIA: RESTA TUTTAVIA IMMUTATO IL TAGLIO RECENTEMENTE OPERATO DALLA LEGGE MILLEPROROGHE DEL FEBBRAIO 2010
■ Il Consiglio dei Ministri tenutosi lo scorso 18 novembre ha approvato il nuovo regolamento recante misure di semplificazione e riordino della disciplina di erogazione dei contributi all’editoria. Fermo restando quanto disposto dall’art. 10-sexies, comma 1, lettera e) del DL 30 dicembre 2009, n. 194 convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 25 (che ha soppresso le provvidenze editoria per radio e tv locali) il nuovo regolamento introduce diverse novità in tema di semplificazione degli adempimenti per le imprese. Ricordiamo che, malgrado la soppressione delle provvidenze editoria per radio e tv locali (allo stato rimangono in vigore solo i rimborsi telefonici), la presentazione delle domande per le provvidenze editoria è condizione essenziale per poter accedere alle misure di sostegno annuali per radio e tv locali. Vediamo sinteticamente quali sono le novità introdotte dal nuovo regolamento (che si applica a decorrere dal bilancio di esercizio delle imprese beneficiarie successivo a quello in corso alla data di pubblicazione in Gazzetta ufficiale).Le domande devono essere presentate per via telematica dal 1 al 31 gennaio dell’anno successivo a quello di riferimento dei contributi; solo qualora sussistano giustificati motivi di impossibilità nell’utilizzo dello strumento informatico, le stesse domande possono essere presentate nei medesimi termini mediante raccomandata postale. La documentazione istruttoria deve pervenire entro il 30 settembre dell’anno in cui è stata presentata la domanda di concessione del contributo, a pena di decadenza.Le imprese possono presentare una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà comprovante la sede legale e la sede operativa dell’impresa; gli estremi della registrazione della testata giornalistica presso il Tribunale ovvero presso il ROC; gli estremi del decreto di concessione o altro titolo richiesto dal Ministero dello sviluppo economico, ovvero di conferma o voltura degli stessi; il numero di codice fiscale e di partita IVA dell’impresa; il palinsesto settimanale tipo; il numero dei dipendenti iscritti presso i rispettivi competenti Enti previdenziali e altri dati. Ovviamente, considerato che le provvidenze sono attualmente operanti esclusivamente per i rimborsi telefonici (mentre il DL 194/2009 ha soppresso le provvidenze relative alle utente elettriche, ai rimborsi dei costi di agenzia e per i collegamenti satellitari per le emittenti locali), risulta del tutto superfluo indicare in domanda tali utenze, posto che le stesse non son oggetto di rimborso. Le imprese iscritte alla Camera di Commercio potranno infine presentare il certificato di vigenza in luogo dello statuto, dell’atto costitutivo e dei verbali di assemblea di nomina degli amministratori e dei sindaci.
RADIOTV FORUM 2011 DI AERANTI-CORALLO:
NEL SITO DELL’EVENTO DISPONIBILE L’ELENCO DELLE AZIENDE
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