TeleRadiofax n. 20/2014 – 18 ottobre 2014

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Sommario

Giudizio assolutamente cretico di Aeranti-Corallo sul nuovo regolamento Agcom in materia di contributi per l’uso delle frequenze. E’ probabile lo sviluppo di un ampio contenzioso avanti il Tar del Lazio
I danni che stanno subendo le tv locali
L’Agcom emana la Delibera di revisione del Piano di assegnazione delle frequenze della tv digitale terrestre: settantasei frequenze in dodici regioni espunte dal piano. In molte aree non viene più rispettata la riserva di legge di un terzo delle frequenze per le tv locali
Misure di sostegno alle radio e alle tv locali
Lcn: il Consiglio di Stato interviene sull’attività del Commissario ad Acta
Ipotesi di estensione della pianificazione per la radiofonia Dab+ a Valle d’Aosta, umbria e all’area tecnica del Piemonte Occidentale: le osservazioni di Aeranti-Corallo
Sandro Vannini a capo del Coordinamento Nazionale Corecom
31 ottobre: scade il termine per il pagamento del canone di concessione radio 2014

GIUDIZIO ASSOLUTAMENTE CRITICO DI AERANTI-CORALLO SUL NUOVO REGOLAMENTO AGCOM IN MATERIA DI CONTRIBUTI PER L’USO DELLE FREQUENZE. E’ PROBABILE LO SVILUPPO DI UN AMPIO CONTENZIOSO AVANTI IL TAR DEL LAZIO

 

■ Come preannunciato nello scorso numero del TeleRadiofax, l’Agcom ha emanato lo scorso 30 settembre la delibera n. 494/14/CONS, recante i criteri per la fissazione da parte del Ministero dello Sviluppo economico dei contributi annuali per l’utilizzo delle frequenze nelle bande televisive terrestri. Tale delibera è stata resa disponibile nel sito Agcom solo l’8 ottobre u.s.
Come già rilevato, si tratta di un provvedimento particolarmente penalizzante per l’intero settore. Infatti, la delibera, pur recependo alcune osservazioni formulate da AERANTI-CORALLO nel corso della relativa consultazione pubblica (contributo per la concessione dei diritti di uso delle frequenze scontato almeno del 70% anziché al massimo del 70%, ponderato in misura proporzionale alla popolazione corrispondente all’ampiezza dei diritti d’uso assegnati, anziché corrispondente alle province oggetto in tutto o in parte dei diritti di uso) continua ad essere inaccettabile per il settore televisivo locale, in quanto i criteri per la determinazione dei contributi dovuti per la concessione dei diritti di uso (ai sensi dell’art. 35 del Codice delle Comunicazioni elettroniche) generano importi comunque insostenibili per il comparto televisivo locale.
Occorre inoltre considerare che non avendo l’Agcom accolto la richiesta di AERANTI-CORALLO di definire anche i diritti amministrativi per l’attività di operatore di rete (di cui all’art. 34 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche), l’applicazione di questi ultimi diritti insieme a quelli per la concessione dei diritti  di uso delle frequenze (di cui all’art. 35 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche) determina importi assolutamente incompatibili con i bilanci delle imprese televisive locali.
AERANTI-CORALLO ha chiesto al Sottosegretario Giacomelli l’approvazione (nell’ambito della legge di conversione del Decreto legge “Sblocca Italia”, attualmente all’esame del Parlamento) di una norma che nell’immediato, proroghi il regime transitorio di cui all’art. 27, comma 9 della legge n. 448/99.
Tale regime prevede il pagamento dell’1% del fatturato (riferito all’attività di operatore di rete e di fornitore di servizi di media audiovisivi per il marchio ex analogico) con il limite massimo di Euro 17.776,00.
Con molta probabilità, la delibera Agcom n. 494/14/CONS verrà impugnata da numerose imprese avanti il Tar del Lazio: infatti, anche qualora venisse approvata una proroga in tal senso, al termine di detto periodo (qualora non intervenga una revisione complessiva della materia) tale delibera troverebbe nuovamente applicazione.
Il testo della delibera Agcom n. 494/14/CONS è consultabile nel sito internet www.aeranticorallo.it, sezione “Normativa”, sottosezione “Norme attuative in materia di disciplina del sistema radiotelevisivo pubblico e privato”
 
 

I DANNI CHE STANNO SUBENDO LE TV LOCALI

■ Le frequenze di trasmissione per la tv digitale terrestre che oggi si vorrebbero revocare (si veda l’articolo sulla revisione del Piano delle frequenze) per asserite interferenze con gli stati esteri confinanti (mai accertate in contraddittorio con le emittenti interessate), sono state assegnate per venti anni a seguito di gare svoltesi ai sensi del DL n. 34/2011, convertito con modificazioni, dalla legge n. 75/2011, sulla base del Piano delle frequenze per ogni regione definito dall’Agcom.
Inoltre, il Viceministro delle comunicazioni on. Paolo Romani, in carica nel 2010, con nota inoltrata ad AERANTI-CORALLO, ha affermato che: “per quanto di competenza del Ministero, si farà in modo che le assegnazioni dei canali alle tv locali possano realizzarsi, anche nelle zone di confine, senza restrizioni e/o limitazioni rispetto alle caratteristiche tecniche degli impianti attualmente eserciti”.
Le imprese che hanno ottenuto le assegnazioni frequenziali ventennali che oggi si vorrebbero revocare hanno realizzato importanti investimenti per acquisire e installare gli impianti per le trasmissioni digitali terrestri e hanno strutturato le proprie attività sotto il profilo organizzativo e occupazionale sulla base delle prospettive operative derivanti da tali assegnazioni.
Qualora tali assegnazioni frequenziali dovessero essere effettivamente revocate, dette imprese non potranno più svolgere l’attività di operatore di rete (con conseguente vanificazione dei citati investimenti) e avranno serissimi problemi per poter diffondere i propri programmi attraverso reti di terzi. Tutto ciò comporterà evidenti ricadute sulla continuazione dell’attività di tali imprese e sui relativi livelli occupazionali.
AERANTI-CORALLO ritiene inaccettabile tale modo di procedere in quanto lo Stato italiano, a fronte di proprie evidenti responsabilità politiche e legali sulla problematica, dovrebbe individuare soluzioni adeguate per tutelare la posizione di imprese che hanno realizzato investimenti e occupazione confidando in assegnazioni frequenziali rimesse in discussione poco tempo dopo il relativo rilascio.
AERANTI-CORALLO ha ripetutamente chiesto al Sottosegretario Giacomelli i seguenti interventi:
A) avvio di tavoli tecnici con il coinvolgimento anche delle Amministrazioni estere per esaminare le problematiche interferenziali lamentate e individuare le soluzioni di compatibilizzazione;
B) pianificazione per le emittenti locali dei canali liberi tra quelli esclusi dall’ex beauty contest e tra quelli non assegnati in sede di beauty contest. Tali canali potrebbero essere assegnati in sostituzione di eventuali canali da dismettere;
C) aumento dello stanziamento per le misure compensative destinate alla dismissione volontaria dei canali interferenti  (attualmente previsto nella irrisoria misura di euro 20 milioni) e esclusione delle stesse dalla imposizione fiscale;
D) differimento della data del 31 dicembre 2014 prevista per le dismissioni degli impianti.
Ad oggi, tuttavia, nessuna iniziativa è stata presa, al di là di generiche affermazioni di voler procedere a una riforma complessiva del settore, di cui non si conoscono i contenuti e che, comunque, non può certamente essere definita, approvata e attuata nei circa due mesi che intercorrono con la scadenza del 31 dicembre.
A questo punto occorre fare chiarezza. Se l’obiettivo del Governo è quello di ridisegnare un sistema televisivo senza gli operatori locali, occorre prenderne atto e avviare una battaglia politica e giudiziaria a difesa del settore finalizzata anche ad ottenere il risarcimento dei danni subiti. Se, invece, l’obiettivo del Governo è quello di mantenere un sistema misto nazionale-locale, riteniamo che sia ora di individuare soluzioni concrete per salvaguardare le imprese locali e i propri lavoratori.
AERANTI-CORALLO è, come sempre, disponibile a un confronto costruttivo.

L’AGCOM EMANA LA DELIBERA DI REVISIONE DEL PIANO DI ASSEGNAZIONE DELLE FREQUENZE DELLA TV DIGITALE TERRESTRE: SETTANTASEI FREQUENZE IN DODICI REGIONI ESPUNTE DAL PIANO. IN MOLTE AREE NON VIENE PIU’ RISPETTATA LA RISERVA DI LEGGE DI UN TERZO DELLE FREQUENZE PER LE TV LOCALI

■ L’Agcom ha pubblicato in data 10 ottobre 2014 la delibera n. 480/14/CONS, recante la modifica del Piano nazionale di assegnazione delle frequenze per la radiodiffusione televisiva in tecnica digitale Dvb-t in attuazione dell’art. 6, comma 8 della legge 21 febbraio 2014, n. 9. Con tale delibera, vengono tolte dalla pianificazione 76 frequenze in dodici regioni italiane.
Nella tabella sotto riportata vengono evidenziate le frequenze escluse dalla pianificazione dalla citata delibera. Particolarmente penalizzate risultano tutte le regioni adriatiche, dove, in molti casi, come riconosciuto nella stessa delibera Agcom, non viene neppure più rispettata la riserva di legge di un terzo delle frequenze a favore delle tv locali.
La delibera 480/14/CONS viene resa disponibile meno di due mesi prima del termine previsto dalla legge 9/2014 (il 31 dicembre 2014) per la cessazione delle trasmissioni da parte degli impianti ritenuti interferenti con gli stati esteri e senza che sia ancora stato adottato alcun provvedimento per garantire la continuità delle trasmissioni delle circa ottanta imprese televisive che operano sulle frequenze che si vorrebbero dismettere.
Di seguito viene riportata la Tabella n. 2, con le relative note, contenuta nella delibera Agcom n. 480/14/CONS.
Il testo integrale di tale delibera dell’Agcom è pubblicato nel sito www.aeranticorallo.it, sezione “Normativa”, sottosezione “Normativa in materia di trasmissioni televisive digitali DVB-T e DVB-H”
 
 
MISURE DI SOSTEGNO ALLE RADIO E ALLE TV LOCALI
 

■ Ricordiamo che giovedì 23 ottobre p.v. scade il termine per l’inoltro ai relativi Corecom  delle domande per il riconoscimento delle misure di sostegno alle tv locali per l’anno 2014. Giovedì 30 ottobre p.v. scade, invece, il termine per l’inoltro, alla Dgscerp del Mise, delle domande per il riconoscimento delle misure di sostegno per la radiofonia relative all’anno 2014. Frattanto è inaccettabile che non siano stati ancora avviati i pagamenti alle tv locali dei contributi della terza tranche integrativa relativa all’anno 2010 e dei contributi relativi all’anno 2013 (dei quali non è stato neppure ancora pubblicato il relativo piano di riparto), nonché i pagamenti per le radio locali relativi ai contributi 2012. Questi ultimi rischiano, peraltro, la perenzione se non corrisposti entro l’anno.

LCN: IL CONSIGLIO DI STATO INTERVIENE SULL’ATTIVITA’ DEL COMMISSARIO AD ACTA

 

■ Con due distinte ordinanze, la Terza sezione del Consiglio di Stato è nuovamente intervenuta sulla complessa questione dell’Lcn. Con una prima ordinanza, la n. 5041/2014 del 9 ottobre u.s., depositata il successivo 10 ottobre, il Consiglio di Stato ha disposto la temporanea sospensione dell’attività del Commissario ad acta, rinviando alla pubblicazione di una successiva ordinanza finalizzata a impartire al Commissario medesimo le direttive ritenute necessarie per il corretto svolgimento dell’incarico. Il Consiglio di Stato ha, quindi emanato la seconda ordinanza, n. 5127/2014 depositata il 14 ottobre, la quale dispone, tra l’altro, che il Commissario ad acta debba:
– ritirare lo schema di Piano Lcn, adottato con determinazione n.2/2014 e sottoposto alla consultazione pubblica, sostituendolo con un nuovo schema di provvedimento, relativo alla assegnazione dei numeri 7, 8 e 9 LCN (secondo la situazione esistente all’epoca del Piano 2010), predisposto in conformità alle indicazioni di cui alla sentenza n.6021/2013 (differenziate, come ivi esposto, per l’assegnazione del numero 7, da una parte, e dei numeri 8 e 9, dall’altra);
– interrompere ogni attività di consultazione pubblica, o simili, in corso al momento della comunicazione dell’ordinanza stessa;
– predisporre il nuovo schema di provvedimento, corredato da adeguata Relazione esplicativa, entro il 5 novembre 2014, salva tempestiva istanza di eventuale proroga del termine, con l’onere di trasmettere la detta documentazione in visione alle parti interessate per un contraddittorio preliminare alla adozione del provvedimento definitivo. Il Consiglio di Stato ha, infine, prorogato il termine di conclusione dell’attività commissariale al 12 dicembre 2014; ha convocato le parti ed il Commissario ad acta alla Camera di consiglio del 20 novembre 2014 per l’esame delle eventuali osservazioni delle parti sullo schema di provvedimento finale adottato dallo stesso Commissario a seguito della citata ordinanza.
Ricordiamo, comunque, che fino all’attuazione del nuovo piano Lcn, continua ad applicarsi il primo piano Lcn di cui alla delibera Agcom n. 366/10/CONS.

IPOTESI DI ESTENSIONE DELLA PIANIFICAZIONE PER LA RADIOFONIA DAB+ A VALLE D’AOSTA, UMBRIA E ALL’AREA TECNICA DEL  PIEMONTE OCCIDENTALE: LE OSSERVAZIONI DI AERANTI-CORALLO

■ Si è svolta lo scorso 30 settembre l’audizione di AERANTI-CORALLO avanti l’Agcom in merito al procedimento dalla stessa avviato relativo all’estensione della pianificazione per il servizio di radiodiffusione sonora in tecnica digitale Dab+ alle regioni Valle D’Aosta, Umbria e all’area tecnica del Piemonte occidentale. AERANTI-CORALLO ha rilevato in primo luogo che la delibera Agcom n. 664/09/CONS (regolamento sulla radiofonia digitale terrestre) prevede che l’avvio delle trasmissioni radiofoniche digitali a regime debba essere preceduto dalla definizione dei bacini di utenza e dalla individuazione delle risorse radioelettriche disponibili sull’intero territorio nazionale (in base alla delibera Agcom n. 664/09/CONS vi devono essere una frequenza per la Rai, due per le società consortili che svolgono l’attività di operatore di rete nazionale privato e fino a undici per bacino per le società consortili che svolgono l’attività di operatore di rete locale privato).
A parere di AERANTI-CORALLO, quindi, la procedura da seguire deve prevedere innanzitutto la definizione dei bacini di utenza sull’intero territorio nazionale e la quantificazione delle risorse disponibili bacino per bacino. Inoltre, una volta accertata l’insufficienza delle risorse rispetto alle previsioni della delibera n. 664/09/CONS, si dovrebbe procedere al reperimento di eventuali risorse aggiuntive quali, ad esempio, i blocchi del canale 13 Vhf, prima di procedere alla definitiva pianificazione ed alla concessione dei diritti d’uso. Estendere, invece, il servizio in modo parziale alle poche aree dove sono disponibili risorse radioelettriche, significherebbe, infatti, creare le condizioni per un avvio della nuova tecnologia trasmissiva senza la presenza delle radio locali (che nel contesto analogico rappresentano oltre un terzo degli ascolti).
SANDRO VANNINI A CAPO DEL COORDINAMENTO NAZIONALE CORECOM
 

■ Il Presidente del Corecom Toscana, Sandro Vannini, è stato nominato, lo scorso 15 ottobre, a Trieste, coordinatore nazionale del Coordinamento dei Corecom italiani. Subentra a Filippo Lucci, presidente del Corecom Abruzzo. Al neoeletto Coordinatore gli auguri di buon lavoro di AERANTI-CORALLO.

31 OTTOBRE: SCADE IL TERMINE PER IL PAGAMENTO DEL CANONE DI CONCESSIONE RADIO 2014

■ Il 31 ottobre scade il termine di pagamento del canone di concessione 2014 per la radiodiffusione sonora via etere terrestre in tecnica analogica. L’importo è pari all’uno percento del fatturato 2013 riferibile all’esercizio dell’attività radiotelevisiva, fino ad un massimo di euro 11.850,00 per le emittenti radiofoniche locali e fino a un massimo di euro 82.952,00 per le emittenti radiofoniche nazionali.