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Sommario
- Misure di sosegno a radiofonia e tv locali: incrementato il fondo
- LCN: assegnate le numerazioni alle TV locali in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia, nonché ai fornitori di contenuti nazionali. Ora devono essere rapidamente assegnati i numeri nelle aree già digitalizzate. La problematica delle numerazioni assegnate ai fornitori di servizi di media audiovisivi nazionali veicolati da operatori di rete locali
- Incontro della Fondazione Comunicazione e Cultura della CEI per le Radio e Tv locali associate Corallo
AERANTI-CORALLO ESCE DALL’ASSOCIAZIONE DGTVi DENUNCIANDO IL DISINTERESSE DIMOSTRATO NEI CONFRONTI DELLE PROBLEMATICHE DELL’EMITTENZA LOCALE
■ Con un comunicato congiunto diramato agli organi di stampa il 2 dicembre u.s., AERANTI-CORALLO e l’associazione Tv Locali Frt hanno annunciato l’uscita da DGTVi e le contestuali dimissioni dal Consiglio dell’Associazione di Marco Rossignoli (rappresentante di AERANTI-CORALLO) e di Maurizio Giunco (rappresentante di Frt). Nel comunicato viene denunciato l’allontanamento dalle finalità statutarie di DGTVi, che dovrebbe operare nell’ottica di contribuire ad una più ordinata e condivisa transizione al digitale terrestre nell’interesse delle aziende televisive associate e degli utenti. Da qualche tempo, prosegue il comunicato, DGTVi ha dimostrato disinteresse nei confronti delle problematiche delle televisioni locali, sino ad arrivare all’insostenibile silenzio tenuto in questi giorni di fronte all’azione del Governo che, con la Legge di Stabilità 2011, ha previsto la sottrazione alle emittenti locali di ben nove frequenze (canali 61/69) da destinare alla telefonia mobile. Ciò proprio nel momento in cui tali frequenze vengono assegnate alle TV Locali nelle aree Tecniche 3, 5, 6 e 7 e proprio nel momento in cui lo stesso Governo si appresta ad assegnare gratuitamente ad alcune reti nazionali associate a DGTVi alcune frequenze coordinate del c.d. dividendo interno.
DGTVi ha taciuto sulle norme previste dal singolare quanto incostituzionale comma 11 del testo in fase di lettura al Senato, che prevede una delega in bianco al Ministero dello Sviluppo Economico al fine di fissare nuovi pesanti obblighi per gli operatori locali, ed inoltre nulla è stato obiettato alla decisione del Ministero di non permettere ai fornitori di programmi nazionali, veicolati dagli operatori di rete locali su tutto il territorio italiano, l’utilizzo delle numerazioni LCN previste per i programmi nazionali, chiudendo di fatto ancora una volta ed in modo definitivo, il mercato televisivo italiano. Quest’ultimo provvedimento, contrario alla delibera n. 435/01/CONS dell’AGCOM, è particolarmente negativo per le Tv Locali e viola le norme sulla concorrenza di mercato. Il tacito assenso a tali inaccettabili scelte, ha fatto emergere un grave ed insanabile conflitto tra gli associati di DGTVi.
Di fronte a tale situazione AERANTI-CORALLO e Frt Tv Locali hanno considerato fortemente penalizzante e controproducente per il comparto televisivo locale, la permanenza in DGTVi ed hanno ritenuto necessaria una netta presa di distanza, anche in relazione alle azioni giudiziarie che intraprenderanno in difesa dei legittimi diritti dei propri associati.
MISURE DI SOSTEGNO A RADIOFONIA E TV LOCALI: INCREMENTATO IL FONDO
■ Il ddl Stabilità ha introdotto un rifinanziamento alle misure di sostegno per la radiofonia e per le tv locali. Per l’anno 2011 il totale (attribuito per l’85 percento alle tv locali e per il restante 15 percento alla radiofonia) sarà di € 101.943.168.
Per gli anni 2012 e 2013 il fondo attualmente previsto è di circa € 86,2 milioni (sempre con la ripartizione dell’85 percento alle tv locali e del 15 percento alla radiofonia).
■ Il cosiddetto “ddl Stabilità”, approvato negli scorsi giorni dalla Camera, è approdato martedì 23 novembre al Senato, dove ha assunto il numero AS 2264. La Commissione Bilancio dello stesso Senato ha concluso senza modifiche l’esame in sede referente il 2 dicembre u.s.; l’esame in Aula è previsto nelle sedute di lunedì 6 e martedì 7 dicembre, mentre le votazioni finali del provvedimento avverranno non oltre la giornata di mercoledì 8 dicembre.
Ricordiamo che il provvedimento, qualora, come probabile, non dovesse contenere modifiche rispetto alla lettura della Camera, verrà approvato in via definitiva e non necessiterà di ulteriore lettura parlamentare.
Ecco un breve elenco dei punti di interesse per il settore dell’emittenza, tutti riferibili all’art. 1 del provvedimento.
– Il comma 8 prevede che entro 15 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento stesso, l’Agcom avvii le procedure per l’assegnazione dei diritti d’uso delle frequenze nella banda 790-862 MHz (canali dal 61 al 69) ai servizi di comunicazione elettronica mobili in larga banda. Il Ministero dello Sviluppo economico dovrà fissare la data per l’assegnazione dei suddetti diritti d’uso; la liberazione delle citate frequenze dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2012.
– Il comma 9 prevede che il Ministero dello Sviluppo economico, di concerto con il Ministero dell’Economia, emani entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento un decreto in cui definisce i criteri e le modalità per l’attribuzione di misure economiche di natura compensativa per gli editori locali che dismetteranno l’attività di operatore di rete. Tali risorse (reperite a valere sugli introiti della gara che verrà avviata per l’assegnazione delle suddette frequenze agli operatori mobili in larga banda) saranno pari al 10 percento degli introiti della gara stessa e comunque non potranno eccedere i 240 milioni di euro.
– Il comma 10 prevede che prima della data di cessazione definitiva delle trasmissioni in tecnica analogica, il Ministero dello Sviluppo economico provveda alla assegnazione definitiva dei diritti di uso delle frequenze. Successivamente a tale assegnazione, chiunque sia privo del necessario titolo abilitativo verrà assoggettato all’applicazione degli artt. 97 e 98 del Codice delle comunicazioni elettroniche. L’attivazione di impianti non preventivamente autorizzati dal Ministero dello Sviluppo economico, ferma restando la disattivazione degli stessi, comporta la sospensione temporanea del diritto d’uso da un minimo di tre mesi a un massimo di un anno e, in caso di recidiva entro tre anni, la revoca del diritto d’uso medesimo.
– Il comma 11 prevede che, entro trenta giorni dall’entrata in vigore della legge, il Ministero dello Sviluppo economico e l’Agcom, nell’ambito delle rispettive competenze, fissino gli ulteriori obblighi dei titolari dei diritti d’uso delle radiofrequenze destinate alla diffusione di servizi di media audiovisivi, ai fini di un uso più efficiente dello spettro e della valorizzazione e promozione delle culture regionali o locali.
Il mancato rispetto degli obblighi stabiliti dal presente comma comporta l’applicazione delle sanzioni di cui all’art. 52, comma 3 del Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici.- Il comma 12, infine, stabilisce che in caso di trasmissione di programmi televisivi in tecnica digitale in mancanza del necessario titolo abilitativo, al soggetto che ne ha la responsabilità editoriale si applicano le sanzioni amministrative di cui all’art. 98, comma 2 del Codice delle comunicazioni elettroniche. L’operatore di rete che ospita all’interno del proprio mux un fornitore di servizi di media audiovisivi non autorizzato è soggetto alla sospensione o alla revoca dell’utilizzo della risorsa assegnata con il diritto d’uso.
LCN: ASSEGNATE LE NUMERAZIONI ALLE TV LOCALI IN PIEMONTE, LOMBARDIA, EMILIA ROMAGNA, VENETO E FRIULI VENEZIA GIULIA, NONCHE’ AI FORNITORI DI CONTENUTI NAZIONALI. ORA DEVONO ESSERE RAPIDAMENTE ASSEGNATI I NUMERI NELLE AREE GIA’ DIGITALIZZATE. LA PROBLEMATICA DELLE NUMERAZONI ASSEGNATE AI FORNITORI DI SERVIZI DI MEDIA AUDIOVISIVI NAZIONALI VEICOLATI DA OPERATORI DI RETE LOCALI
■ Giovedì 2 dicembre la Dgscer del Ministero dello Sviluppo economico ha inviato ai fornitori di servizi di media audiovisivi operanti in Friuli Venezia Giulia le determine recanti l’attribuzione della numerazione automatica dei canali. Tali assegnazioni hanno fatto seguito a quelle, inviate nei giorni precedenti, ai soggetti operanti in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.
La stessa Dgscer del Ministero ha inoltre inviato le determine relative ai fornitori di servizi di media audiovisivi che hanno richiesto le numerazioni areali (75-84; 175-184; 275-284) nonché quelle relative ai fornitori di servizi di media audiovisivi in ambito nazionale.
Relativamente a questi ultimi, nel caso di fornitori nazionali i cui programmi sono veicolati da operatori di rete locali, il Ministero ha attribuito agli stessi, numerazioni Lcn tra quelle riservate alle tv locali anziché tra quelle assegnate alle tv nazionali. Tale scelta, operata anche sulla base di un parere dell’Agcom, ad avviso di AERANTI-CORALLO, non è conforme alla normativa (delibera 435/01/CONS dell’Agcom), che consente agli operatori di rete in ambito locale di veicolare sia contenuti locali che nazionali. Sul punto è pertanto probabile che si svilupperà un ampio contenzioso avanti il Tar del Lazio.Frattanto, entro l’8 di dicembre, il Ministero dovrà procedere, come previsto dalla delibera Agcom n. 366/10/CONS, ad attribuire anche le numerazioni relative alle aree già digitalizzate nel 2008 e nel 2009 (Lazio, Campania, Trentino Alto Adige, Sardegna e Valle d’Aosta), inviando i relativi provvedimenti alle imprese ivi operanti. La mancanza di numerazioni Lcn in tali aree ha causato nel corso del 2010 una situazione di grave disagio.
INCONTRO DELLA FONDAZIONE COMUNICAZIONE E CULTURA DELLA CEI
PER LE RADIO E TV LOCALI ASSOCIATE CORALLO
■ La Fondazione Comunicazione e Cultura della Cei organizza il prossimo giovedì 16 dicembre (dalle ore 10.45 alle ore 15.30 circa), presso la sede di Tv 2000 a Roma (in via Aurelia 796) un incontro delle imprese radiofoniche e televisive associate CORALLO. L’incontro verrà aperto dal saluto del Presidente della Fondazione Comunicazione e Cultura della Cei, mons. Moraglia. Indi, il Presidente CORALLO Luigi Bardelli introdurrà i lavori facendo il punto sui progetti radiofonici e televisivi della Chiesa italiana. A seguire, il Coordinatore AERANTI-CORALLO Marco Rossignoli illustrerà le problematiche relative all’avvio delle trasmissioni radiofoniche digitali in Italia.
RADIOTV FORUM 2011 DI AERANTI-CORALLO: CONVEGNI ED EXPO PER RADIO E TV LOCALI
Si terrà al Centro congressi dell’Hotel Melià Roma Aurelia Antica la prossima edizione del RADIOTV FORUM di AERANTI-CORALLO, prevista per martedì 24 e mercoledì 25 maggio 2011. Nel sito dell’evento, all’indirizzo internet www.radiotvforum.it, è pubblicato l’elenco dei nominativi delle aziende che già hanno confermato la propria partecipazione all’edizione 2011. Nello stesso sito è inoltre disponibile la modulistica per le prenotazioni alberghiere. Il RADIOTV FORUM 2011 di AERANTI-CORALLO è organizzato dalla RadioTv srl, con sede in Genova. La concessionaria esclusiva per la vendita degli spazi espositivi è la NewBay Media Italy srl, editrice della rivista tecnica Broadcast & Production, con sede in Segrate (MI), San Felice, Strada Anulare, Torre 3, tel. 02 70300310 – fax 02 70300211, indirizzo e-mail broadcast@broadcast.it.
L’AGCOM EMANA LA DELIBERA CHE FISSA LE PROCEDURE PER L’ASSEGNAZIONE DELLE FREQUENZE TELEVISIVE PER IL COSIDDETTO “DIVIDENDO INTERNO”
■ Con delibera n. 497/10/CONS del 23 novembre u.s., l’Agcom ha fissato le procedure per l’assegnazione delle frequenze disponibili in banda televisiva per sistemi di radiodiffusione digitale terrestre e misure atte a garantire condizioni di effettiva concorrenza. Tale delibera fissa i criteri e le procedure attraverso cui dovranno essere messa a gara (con il c.d. “beauty contest”) le 5+1 frequenze destinate al cosiddetto “dividendo interno” per la tv digitale. Il primo elemento di novità introdotto dalla delibera è la possibilità di utilizzare la sesta frequenza (originariamente destinata alle trasmissioni in DVB-H) anche per trasmissioni in standard DVB-T2 (cioè il DVB-T di seconda generazione, che dovrebbe garantire la possibilità di veicolare un numero molto maggiore di contenuti, anche in alta definizione, rispetto all’attuale standard DVB-T). Le sei frequenze in gara verranno suddivise in tre insiemi: A, B e C.
Il primo insieme, costituito da tre lotti (A1, A2 e A3) è quello destinato ai nuovi entranti e, in seguito alla Decisione della Commissione europea del 20 luglio u.s., anche a Sky (che tuttavia dovrà limitarsi all’impiego per trasmissioni non codificate).
Alla gara per l’assegnazione del lotto B, costituito da 2 frequenze (B1 e B2) potranno concorrere anche Rai e Mediaset.
L’assegnazione delle frequenze si baserà su una serie di parametri di qualità dei progetti che le emittenti dovranno presentare.
Alla gara relativa al lotto C (costituito dalla frequenza che verrà utilizzata in DVB-H o, in alternativa, in DVB-T2) non potranno partecipare né Rai né Mediaset, dal momento che, trattandosi di una frequenza che potrebbe essere utilizzata per la tv mobile, le stesse già ne hanno una a disposizione.
DIRITTI D’USO DELLE FREQUENZE TV: IL MINISTERO APPLICA GLI ONEROSI DIRITTI AMMINISTRATIVI E I CONTRIBUTI PREVISTI DAL CODICE DELLE COMUNICAZIONI ELETTRONICHE SENZA TENER CONTO DELLA MODIFICA NORMATIVA RECENTEMENTE INTERVENUTA IN MATERIA. PREVEDIBILI RICORSI AL TAR DA PARTE DELLE TV LOCALI
■ La DGSCER del Ministero, nell’assegnare i diritti d’uso delle frequenze, ha inserito nelle relative determine, all’art. 7, la previsione del pagamento dei contributi e dei diritti amministrativi facendo riferimento esclusivamente agli artt. 34 e 35 del Codice delle comunicazioni elettroniche. Di conseguenza, lo stesso Ministero non ha tenuto conto che l’art. 17, comma 2bis del Dlgs 177/2005 e s.m. (introdotto da Dlgs 44/2010, accogliendo le proposte di AERANTI-CORALLO, ha previsto che “con proprio regolamento, l’Autorità provvede ad uniformare i contributi previsti per le diffusioni su frequenze terrestri in tecnica analogica a quelli previsti per le diffusioni in tecnica digitale”. Subito dopo il rilascio dei provvedimenti di assegnazione dei diritti di uso dell’area tecnica n. 3 AERANTI-CORALLO ha evidenziato al Ministero la problematica, chiedendo che tali provvedimenti venissero rettificati e che nei provvedimenti relativi alle aree tecniche 5, 6 e 7 venisse introdotto un testo che tenesse conto del sopracitato art. 17, comma 2 bis del Testo Unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici. Tuttavia la richiesta di AERANTI-CORALLO non è stata accolta. In questo contesto la pretesa del Ministero di applicare i diritti amministrativi e i contributi previsti dagli art 34 e 35 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche è, a parere di AERANTI-CORALLO, errata, in quanto l’intervento regolamentare dell’Agcom previsto dall’art. 17, comma 2 bis del Testo Unico dei Servizi di Media audiovisivi e radiofonici non prevede la determinazione di criteri cui il Ministero deve uniformarsi, bensì prevede un potere dell’Agcom che sostituisce quello originariamente posto in capo al Ministero stesso. E’ quindi prevedibile che numerose imprese televisive assegnatarie dei diritti d’uso propongano ricorso al Tar del Lazio per l’annullamento dell’art. 7 dei citati provvedimenti di assegnazione dei diritti di uso delle frequenze.
DEFINITI DALL’AGCOM I MERCATI RILEVANTI RADIO, TV ED EDITORIA DEL SIC
■ Con delibera n. 555/10/CONS, del 28 ottobre 2010, pubblicata in G.U. n 267 del 15 novembre u.s., l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha concluso il procedimento per l’individuazione dei mercati rilevanti nell’ambito del SIC (il Sistema integrato delle comunicazioni definito, per la prima volta, dalla legge 112/2004). Tali mercati, sui quali l’Agcom verificherà successivamente l’eventuale sussistenza di posizioni dominanti, sono:
– televisione in chiaro;
– televisione a pagamento;
– mercato radiofonico;
– editoria quotidiana;
– editoria periodica.
AERANTI-CORALLO è intervenuta nell’ambito del procedimento, fornendo proprie memorie scritte ed essendo ascoltata in audizione.