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Sommario:
- Dopo la riuscita manifestazione nazionale unitaria, prosegue la protesta delle emittenti radiotv locali per il diritto all’informazione
- Canoni concessione: ancora sentenze favorevoli alle tesi del Coordinamento dal Tribunale e dalla Corte d’Appello di Roma
- Notizie in breve
■ Si è svolta il 25 gennaio, come annunciato, la manifestazione unitaria dell’emittenza radiotelevisiva locale: “No alla nuova par condicio: libertà di informazione per le radio e tv locali”.
Le emittenti locali, a sostegno della richiesta di escludere il settore radiotelevisivo locale dalle norme sulla par condicio, hanno trasmesso nel corso dell’intera giornata centinaia di servizi e interviste, anche in diretta via satellite da piazza Montecitorio a Roma, dove si è tenuto l’incontro di presentazione dell’iniziativa. A tale incontro hanno partecipato l’avv. Marco Rossignoli, l’avv. Eugenio Porta, il dr. Luigi Bardelli, Fabrizio Berrini ed Elena Porta per il Coordinamento Aer-Anti-Corallo, oltre ai dirigenti di Frt e Terzo Polo. Sono poi intervenuti, tra gli altri, il Sen. Baldini e l’On. Romani (FI), l’On. Armaroli e l’On. Mattioli (AN), l’On Fontan (Lega Nord), l’On. Rogna (Democratici), Bellucci (Rif. Comunista) e, per il Governo, il sottosegretario alle comunicazioni On. Vita. L’avv. Marco Rossignoli, al termine dell’incontro, ha dichiarato: “L’aver dato vita ad una manifestazione unitaria tra le associazioni di categoria, un fatto mai avvenuto prima, ha rappresentato un fortissimo segnale politico che deve essere chiaramente recepito dai parlamentari”. L’iniziativa è stata ampiamente ripresa, tra gli altri, da Tg2 Rai, Odeon Tv, Sat 2000, Italia 9 e dai quotidiani nazionali (tra cui Avvenire e Italia Oggi). Nel pomeriggio dello stesso giorno si è svolto un incontro alla Camera dei Deputati, cui hanno partecipato i rappresentanti del Coordinamento Aer-Anti-Corallo, Frt e Terzo Polo, l’On. Vita, il relatore del disegno di legge sulla par condicio, On. Massa, i parlamentari della maggioranza On. Giulietti (DS), On. Rogna (Democratici) e On. Risari (PPI) e il responsabile dell’informazione di Rifondazione Comunista Bellucci. Sono state ribadite in questa sede le richieste di esclusione dell’emittenza locale dalle norme della nuova par condicio, sottolineando come la normativa vigente della Legge 515/93 dia già ampie garanzie per una corretta gestione della comunicazione politica in campagna elettorale. Inoltre i rappresentanti delle imprese radiotelevisive locali hanno anche sottolineato i profili di incostituzionalità dell’attuale formulazione della norma proposta dal Governo. Tuttavia ad oggi non pare che la maggioranza intenda trovare soluzioni alla problematica nel senso auspicato dall’emittenza locale. Infatti il disegno di legge licenziato dalla Commissione Affari Costituzionali, è stato portato nella sua inaccettabile formulazione all’esame della Camera, dove dovrebbe essere votato entro la prossima settimana. Di fatto la norma è punitiva per le emittenti radiotv locali, poiché toglie loro il ruolo fondamentale di rappresentare l’espressione diretta delle realtà del territorio e avvilisce sensibilmente il loro valore d’impresa. Oltretutto l’ipotesi di un fondo da destinare al “rimborso spese” per le emittenti che dovessero programmare “messaggi politici autogestiti” è una deludente ipotesi che, di fatto, non risolve la natura del problema, toglie alle emittenti la possibilità di interloquire direttamente con le forze politiche e prevede un onere a carico della collettività non richiesto dalle emittenti stesse.
Bisogna pretendere una norma giusta
Il risultato sarebbe quello di costringere al silenzio le radio e le tv locali, quale inevitabile conseguenza dell’ipotesi del Governo tesa a giustificare l’impossibilità di prevedere una diversa normativa rispetto alle emittenti nazionali: una diversità che è invece nei fatti. Oltretutto le emittenti locali verrebbero penalizzate, mentre i giornali quotidiani e periodici (che sono esonerati dalla nuova normativa) potrebbero continuare ad offrire a piacimento spazi di comunicazione elettorale.
La protesta prosegue attraverso servizi ed interviste che verranno trasmesse nei prossimi giorni dalle emittenti.
In particolare le imprese associate daranno lettura del seguente comunicato:
“Con la nuova par condicio verrà tolto alle emittenti locali il diritto di esprimersi. Se per le radio e le televisioni locali non verranno previste norme che consentano di fare informazione politica, come i giornali quotidiani e periodici, a questa emittente sarà impedito di esercitare il diritto riconosciutole dall’art. 21 della Costituzione .
A voi, amici ascoltatori, verrà sottratta una parte importante del vostro diritto costituzionale ad essere informati. Vi chiediamo fin d’ora scusa per il servizio che non potremo più garantirvi se tale legge sarà approvata”.
CANONI CONCESSIONE: ANCORA SENTENZE FAVOREVOLI ALLE TESI DEL COORDINAMENTO DAL TRIBUNALE E DALLA CORTE D’APPELLO DI ROMA
■ Ancora una volta, dopo già numerose sentenze pronunciate in tal senso, dalla magistratura ordinaria viene conferma del principio in base al quale le emittenti radiotelevisive devono corrispondere il canone di concessione a decorrere dalla data di ricevimento della copia dell’atto di concessione e non dalla data di sottoscrizione della concessione stessa. In particolare tale orientamento è stato ribadito da otto sentenze della d.ssa Cruciani del Tribunale di Roma e da due sentenze della Corte d’Appello di Roma.
Corte di Appello di Torino: torto alla Siae in base alla direttiva 92/100 CEE
■ La Corte d’Appello di Torino, nella causa promossa da Radio Alba per l’annullamento della sentenza del Tribunale di Alba (che aveva riconosciuto i diritti della Siae a percepire compensi per la radiodiffusione di brani musicali), ha accolto l’appello, revocato la sentenza in questione e condannato la Siae a pagare le spese dei due gradi di giudizio. Tale decisione è stata presa anche in virtù della Direttiva del Consiglio d’Europa n. 92/100 CEE, che ha stabilito la libera utilizzazione dei fonogrammi da parte delle radio e che ogni compenso, se dovuto, va corrisposto a favore degli esecutori e produttori di fonogrammi e non degli autori. Tale direttiva, ricordiamo, non è interpretabile dai giudici nazionali: ogni eventuale diversa interpretazione deve essere confortata dal parere della Corte di Giustizia europea. Dopo questa decisione è evidente che si rende opportuna una revisione della normativa italiana in materia (poiché la legge italiana non è stata interpretata correttamente).
Authority e concessioni tv locali
■ L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni dovrebbe avviare a breve l’esame per l’adeguamento del regolamento per l’assegnazione delle concessioni alle tv locali alle nuove norme di cui al DL 433/99, convertito con modificazioni dalla Legge 5/2000: un adempimento in base al quale dovrà essere determinato, entro il 29 febbraio, il numero delle emittenti che potranno operare nei bacini provinciali e regionali.
L’Autorità, entro la stessa data, deve anche reperire per i bacini provinciali ulteriori frequenze, ad integrazione del Piano.
L’Umbria ha istituito il Co.Re.Com. Regole anche per la comunicazione istituzionale e per l’erogazione di misure di sostegno alle emittenti radiotv locali.
■ Con la Legge Regionale n. 3 dell’11.01.2000 “Norme in materia di comunicazione e di emittenza radiotelevisiva locale e istituzione del Comitato regionale per le comunicazioni (CO.RE.COM)”, la Regione Umbria ha istituito l’organismo previsto dalla L. 249/97. La legge regola altresì la produzione e diffusione di comunicazione istituzionale regionale (100 milioni di fondo per l’anno 2000) e istituisce un registro regionale delle imprese di comunicazione, per le quali prevede misure di sostegno (400 milioni per l’anno 2000) e di qualificazione professionale.
www.corallo.org
E’ on-line il nuovo sito Internet del Corallo, all’indirizzo web: http://www.corallo.org
– Giuliano Re è stato confermato alla presidenza della Federazione Concessionarie di Pubblicità.
– Gianni Cottardo è stato nominato presidente dell’associazione delle agenzie pubblicitarie TP; mentre il suo predecessore Antonio Margoni mantiene la carica di vicepresidente esecutivo e di presidente ICI.
– Il Sen. Petruccioli, già presidente della Commissione VIII del Senato, ha assunto anche l’incarico di relatore del ddl 1138, in quanto il precedente relatore, Sen. Rognoni ha lasciato l’incarico per impegni politici collegati alla sua attività di segretario regionale Ds.