TAVOLO TV 4.0: GIUDIZIO MOLTO CRITICO DI AERANTI-CORALLO SULLA PROPOSTA DI MODIFICA NORMATIVA RELATIVA AL RILASCIO DELLA BANDA 700 E AL PASSAGGIO AL DVBT-2
■ Si è svolta martedì 27 novembre u.s. la quarta riunione del Tavolo Tv 4.0 presso il Ministero dello Sviluppo economico. Nell’ambito di tale riunione, sono state illustrate le linee generali delle modifiche normative in via di presentazione in Parlamento all’interno della Legge di Bilancio 2019.
Su tali linee generali di modifica, AERANTI-CORALLO esprime un giudizio molto critico in quanto gli spazi frequenziali e di capacità trasmissiva previsti per le tv locali sono assolutamente insufficienti.
Al riguardo ricordiamo che, con la Legge di Bilancio 2018 e con il PNAF di cui alla delibera Agcom n. 290/18/CONS, venivano previsti per le tv locali quattro mux in banda Uhf (IV e V) e l’80% della capacità trasmissiva della banda Vhf (III).
Sulla base della suddetta proposta di modifica normativa, viene, invece, soppressa la disponibilità dell’80% della capacità trasmissiva del mux Rai in Vhf (in quanto tale mux non verrà più realizzato); due dei quattro mux in banda Uhf pianificati in origine per le tv locali, verrebbero assegnati per le trasmissioni in ambito nazionale (tramite gara onerosa senza rilanci). Residuerebbero all’emittenza locale due mux, di cui uno probabilmente con copertura limitata, in quanto una parte dello stesso potrebbe essere utilizzata per implementare il mux in banda Uhf decomponibile realizzato dalla Rai per l’informazione regionale.
Occorre, inoltre, considerare che in ipotesi di uso di una stessa frequenza sulla dorsale adriatica e di una stessa frequenza sulla dorsale tirrenica, nelle zone di confine tra le aree tecniche di tali dorsali potrebbero verificarsi significative situazioni interferenziali.
Inoltre, non è stato ipotizzato alcuno stanziamento aggiuntivo (rispetto a quello previsto dalla Legge di Bilancio 2018) per gli indennizzi previsti per la liberazione delle frequenze da parte delle tv locali.
Tale stanziamento sarebbe stato particolarmente opportuno stante la circostanza che i mux, che non saranno più riservati alle tv locali, verranno assegnati, come si è detto, con gara a titolo oneroso.
Ancora, non sono stati previsti i criteri per l’assegnazione della capacità trasmissiva alle tv locali, con conseguente evidente incertezza circa le modalità di tutto il processo di transizione al Dvbt-2. Inoltre, il provvedimento non è stato accompagnato da una proposta di incremento dello stanziamento per le misure di sostegno statali annuali (oltre a quello già previsto all’art. 14, comma 2 del disegno di legge di bilancio 2019), al fine di stabilizzare l’importo dei contributi ai livelli previsti dall’art. 1, comma 160 della Legge n. 208/2015 e successive modificazioni, nonché dall’art. 1 della Legge n. 198/2015 e successive modificazioni, con riferimento agli anni 2016, 2017 e 2018.
INTERROGAZIONE PARLAMENTARE SULLA SOPPRESSIONE DELLA RISERVA DI UN TERZO DELLE FREQUENZE PER LE TV LOCALI
■ Lo scorso 21 novembre gli on.li Federica Zanella e Mauro D’Attis (entrambi di Forza Italia) hanno presentato un’interrogazione a risposta in Commissione indirizzata al Presidente del Consiglio e al Ministro dello Sviluppo economico sull’emittenza locale.
In particolare, gli interroganti, premettendo che “il settore dell’emittenza radiotelevisiva privata locale è un comparto che, oltre a rappresentare un essenziale baluardo per quanto concerne il pluralismo dell’informazione, dà lavoro a circa 5000 persone tra cui tanti giornalisti” hanno evidenziato che “il dibattito relativo alla liberazione delle frequenze della banda 700 in relazione all’asta per l’aggiudicazione delle frequenze 5G, conclusasi il 2 ottobre 2018, è esclusivamente incentrato sulla ipotesi di soppressione della riserva di un terzo della capacità trasmissiva assicurata per legge alle emittenti locali.”
Proseguono sottolineando che “a tutto questo si aggiunge la volontà dichiarata di rivedere, quantomeno, se non proprio eliminare completamente, quanto previsto dalla legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità 2016) che regola l’impiego del cosiddetto extra gettito Rai, cioè le eventuali maggiori entrate derivanti dal canone, prevedendo un finanziamento fino a 125 milioni di euro annui al fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, destinato al sostegno dell’editoria e dell’emittenza radiofonica e televisiva locale”. In conclusione, chiedono “quali siano le intenzioni del Governo in relazione alla soppressione della riserva di un terzo della capacità trasmissiva a favore delle emittenti locali e se si ritenga con essa di risolvere il problema del rilascio della banda 700; quali siano le intenzioni del Governo in relazione ai finanziamenti pubblici all’editoria radiotelevisiva locale privata e come intenda garantire, in termini economici e di capacità trasmissiva, la continuità aziendale e il futuro delle televisioni locali, anche in seguito al rilascio della banda 700”.
RADIO DIGITALE DAB+: ATTIVATO UN MUX DELL’EMITTENZA RADIOFONICA LOCALE NEL BACINO DI NAPOLI-CASERTA
■ Nei giorni scorsi la società consortile Radio Digitale Napoli Caserta, facente parte del sistema associativo AERANTI-CORALLO, ha attivato il proprio mux per la radio digitale Dab+ sul blocco 10B. La società, partecipata da 15 imprese radiofoniche locali (concessionarie per le trasmissioni radiofoniche analogiche autorizzate quali fornitori di contenuti per la radiofonia digitale terrestre in ambito locale), è autorizzata per il bacino corrispondente alle province di Napoli e Caserta e ha acceso un impianto ubicato a Camaldoli (NA), con il quale sta effettuando una serie di prove tecniche per arrivare, nell’arco di qualche settimana, ad operare a pieno regime.
AERANTI-CORALLO esprime soddisfazione per tale attivazione, in quanto si tratta di un importante segnale della volontà dell’emittenza radiofonica locale di essere pienamente protagonista dei nuovi scenari digitali.
Occorre tuttavia che vengano trovate soluzioni adeguate affinché l’emittenza locale possa essere messa nelle condizioni di operare in tutta Italia. Attualmente ciò non è possibile, in quanto sono solo 10 i bacini (dei 39 pianificati dall’Agcom con la delibera n. 465 del 2015) in cui le emittenti locali possono operare. Nei rimanenti 29 bacini, infatti, non essendovi frequenze disponibili, l’emittenza locale non ha la possibilità di trasmettere in tecnologia digitale.
INDAGINE RADIO TER 2019: LE DOMANDE DI ADESIONE DEVONO ESSERE INOLTRATE ENTRO IL 14 DICEMBRE P.V.
■ Ricordiamo che le domande di adesione alla rilevazione degli ascolti radiofonici per l’anno 2019 curata da TER – Tavolo Editori Radio – devono essere inoltrate alla società entro e non oltre il prossimo 14 dicembre.
L’indagine di ascolto Radio TER 2019, in continuità con la rilevazione 2018, è costituita da due indagini, entrambe condotte mediante interviste telefoniche su telefoni fissi e mobili con metodo CATI e basate su campioni nazionali rappresentativi dell’universo di riferimento.
L’indagine principale sarà articolata in quattro trimestri di rilevazione di 30.000 interviste ciascuno. Le rilevazioni del primo trimestre avranno inizio il 15 gennaio 2019 e proseguiranno fino al 25 marzo 2019. Sono previsti quattro rilasci dei dati a cadenza trimestrale riservati agli editori; due a cadenza semestrale pubblici e uno a cadenza annuale pubblico. Coloro che fossero interessati ad aderire alla suddetta indagine possono prendere contatti con TER -Tavolo Editori Radio, all’indirizzo email info@tavoloeditoriradio.it.
PUBBLICATA LA NUOVA DIRETTIVA EUROPEA SUI SERVIZI DI MEDIA AUDIOVISIVI
■ E’ stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del 28 novembre u.s. (L 303/69) la Direttiva (UE) n. 2018/1808 del 14 novembre 2018 recante “modifica della direttiva 2010/13/UE, relativa al coordinamento di determinate disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri concernenti la fornitura di servizi di media audiovisivi (direttiva sui servizi di media audiovisivi), in considerazione dell’evoluzione delle realtà del mercato”. Tale direttiva entra in vigore il 18 dicembre p.v. Gli Stati membri dovranno adottare le proprie disposizioni legislative, regolamentari e amministrative per conformarsi alla nuova direttiva entro il 19 settembre 2020.
Il testo della nuova direttiva è pubblicato nel sito www.aeranticorallo.it, sezione “Normativa”, sottosezione “Direttive europee”
INVESTIMENTI PUBBLICITARI INCREMENTALI: RESO NOTO L’ELENCO DEGLI INSERZIONISTI PUBBLICITARI CHE USUFRUIRANNO DEL CREDITO DI IMPOSTA. FRATTANTO LA COMMISSIONE EUROPEA HA FORMULATO AL GOVERNO ITALIANO RILIEVI SU DIVERSI ASPETTI DELLA MISURA
■ Il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha reso noto che, in base ai dati forniti dalla Agenzia delle Entrate, le domande per l’anno 2018, presentate tra il 22 settembre e il 22 ottobre 2018, dagli inserzionisti pubblicitari, per la fruizione del credito di imposta sugli investimenti pubblicitari incrementali sulla stampa e sulle radio e tv locali, sono n. 6781. Dette domande hanno generato un fabbisogno finanziario ampiamente superiore agli stanziamenti che la legge ha finalizzato alle misure in oggetto per l’anno 2018 (ricordiamo che lo stanziamento per gli investimenti pubblicitari incrementali per l’anno 2018 su radio e tv locali è stato di Euro 12.500.000,00); conseguentemente, le compensazioni che potranno essere riconosciute a ciascun inserzionista, richiedente il credito di imposta, deriveranno dal riparto percentuale che è stato operato tra fabbisogno e stanziamento. In particolare agli inserzionisti pubblicitari su radio e tv locali viene riconosciuta una percentuale di riparto del 23 per cento. Frattanto, sulla materia si è espressa la Direzione Generale Concorrenza della Commissione europea, che ha inviato all’Italia, nei giorni scorsi, una “lettera di avvertimento” contenente una serie di rilievi. Le obiezioni mosse dalla DG Concorrenza della UE riguardano – a quanto comunica il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio – i media che la norma prende in considerazione per l’ammissibilità dei costi pubblicitari (la DG Concorrenza ipotizza che si configuri un aiuto di Stato indiretto); gli investimenti per l’anno 2017 (per i quali la misura avrebbe carattere sostanzialmente retroattivo, perdendo quindi la sua funzione incentivante); il fatto che i costi della pubblicità sono generalmente classificati come costi di funzionamento (e non di investimento) secondo i principi generali contabili che regolano il bilancio delle imprese.
Il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria ha comunicato che sta valutando – assieme alle altre amministrazioni interessate – le risposte da fornire alla Commissione europea e, contemporaneamente, sta considerando possibili soluzioni alternative, anche di carattere normativo, che possano rendere la misura concretamente fruibile in tempi brevi, così da assicurare un risultato positivo agli operatori economici, una tempistica che non si discosti sostanzialmente da quella già programmata, e modalità applicative che non entrino in conflitto con i parametri della normativa europea.
L’elenco dei soggetti richiedenti il credito di imposta per l’anno 2018 è consultabile nel sito web del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il relativo link è pubblicato nella sezione “News” del sito www.aeranticorallo.it
IL 3 DICEMBRE CONVOCATA RIUNIONE DELLA COMMISSIONE CONSULTIVA PER LE PROVVIDENZE EDITORIA RADIO
■ Si terrà il prossimo lunedì 3 dicembre la riunione della Commissione consultiva per le provvidenze alle imprese radiofoniche presso il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio per l’esame, tra l’altro, dell’accertamento dei requisiti ai sensi degli artt. 7 e 8 della legge 7 agosto 1990. n. 250, per l’anno 2017.
Ricordiamo che tale accertamento è necessario per il riconoscimento delle provvidenze editoria relative alle riduzioni tariffarie del 50 per cento dei costi delle utenze telefoniche sostenuti dalle emittenti radiofoniche nell’anno 2017.
Della Commissione fanno parte, per il sistema associativo AERANTI-CORALLO, Fabrizio Berrini per AERANTI e Alessia Caricato per Associazione CORALLO.
Evidenziamo, inoltre, che l’art. 57 del disegno di legge di bilancio 2019 (rubricato come AC 1334) in corso di discussione alla Camera dei Deputati, prevede la soppressione delle suddette provvidenze editoria a decorrere dal 1° gennaio 2020. AERANTI-CORALLO ritiene, invece, che tali provvidenze debbano essere mantenute ai fini del sostegno del ruolo informativo dell’emittenza locale.