TeleRadioFax n.11/99 – 03 Luglio 1999

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Sommario:


 
UN “PATTO EMITTENTI-REGIONI” NELL’INTERESSE DI CITTADINI E IMPRESE
Il Coordinamento raccoglie la proposta fatta da Vannino Chiti, Presidente del Coordinamento Giunte Regionali, e lo invita ad un incontro per passare alla fase operativa.

■ Un “Patto Emittenti-Regioni” come strumento di valorizzazione delle imprese radiotelevisive locali e per lo sviluppo di un sempre miglior rapporto con il territorio, a sostanziale beneficio dei cittadini e delle Pubbliche Amministrazioni: questa era in sostanza la proposta avanzata da Vannino Chiti (Presidente della Giunta Regionale Toscana e del Coordinamento Giunte Regionali) in occasione del recente Convegno nazionale del Corallo a Roma.
Il Coordinamento Aer Anti Corallo ora raccoglie la proposta fatta e, anzi, rilancia.
In una lettera inviata allo stesso Chiti, a firma di Marco Rossignoli, coordinatore delegato di Aer Anti Corallo, si ribadisce che “abbiamo accolto con molto interesse la proposta formulata di un Patto tra le Regioni e le imprese radiotelevisive. Riteniamo infatti importante che si realizzi una convergenza circa la valorizzazione del ruolo dell’emittenza locale, circa l’esigenza di salvaguardarne gli attuali spazi radioelettrici (che invece potrebbero essere ridotti se si attuerà l’iter procedimentale attualmente previsto per il rilascio delle nuove concessioni), circa l’esigenza di una normativa sui limiti di campo elettromagnetico che tuteli dai rischi sanitari senza però creare situazioni di disagio per le imprese”. La nota si conclude con il concreto invito ad un prossimo incontro tra Regioni e Coordinamento, al fine di affrontare nel merito tali problematiche.

 

“LE REGIONI DEVONO DIVENTARE PROTAGONISTE DEL PIANO FREQUENZE”

 
 

Lo dice a TeleRadiofax Giuseppe Scarcìa, neo-Presidente del Coordinamento Nazionale Corerat, mentre passa il 30 giugno senza che l’Autorità abbia ancora varato il Piano di secondo livello. Risposta del Ministero alle interrogazioni parlamentari sollecitate da Aer, Anti e Corallo: “Il processo di razionalizzazione e ottimizzazione… potrebbe condurre all’eliminazione dei disturbi”. Ma non si vuole fare.

 

■ Giuseppe Scarcìa, a cui vanno i nostri auguri per il nuovo incarico, è stato recentemente nominato alla Presidenza del Coordinamento Nazionale dei Corerat.
Per l’occasione l’abbiamo sentito e da lui sono venuti interessanti ipotesi di lavoro, sia in vista della riorganizzazione dei Corerat (alla luce della transizione verso i nuovi Corecom), sia rispetto al ruolo attivo che le Regioni dovrebbero assumere in relazione all’emanando Piano Frequenze.
“Innanzitutto per noi è prioritario che le Regioni possano recepire quanto prima i termini dell’intesa tra la Conferenza Stato-Regioni e l’Autorità, prevista dalla L 249/97, per l’istituzione dei Corecom con l’emanazione di leggi regionali per l’esercizio di deleghe conferite in maniera stabile.
Questa riorganizzazione complessiva dei Comitati è la nostra priorità”. Scarcìa ha proseguito dicendo che: “Poi ci sono tutti gli adempimenti importanti , quali la pianificazione delle frequenze. Per il 30 giugno era previsto il Piano di secondo livello: una scadenza non rispettata dall’Autorità e ora noi stiamo cercando di definire, in concerto con l’Autorità stessa e le Regioni, anche questa questione. Il ruolo delle Regioni di fatto s’era esaurito con il parere per la definizione dei siti, però crediamo che tale aspetto sia riapribile (anche in relazione ad un chiarimento normativo sull’abrogazione delle disposizioni previste dalla L. 223/90, superata dalla L. 122/98) tramite l’istituzione di un tavolo di concertazione. L’obiettivo è quello di giungere ad un’intesa di interesse istituzionale tra Autorità, Regioni e, per certi versi, il Ministero delle Comunicazioni (e quindi il Governo). Il Piano di primo livello pone sostanziali problemi di ridimensionamento: il piano di integrazione può consentire un recupero significativo, ma strettamente legato al territorio e dunque difficilmente definibile a priori. Crediamo che su questo aspetto, che potremmo definire di un piano necessariamente “in progress”, si apra la necessità di recuperare il ruolo attivo delle Regioni, quali dimensioni territoriali di riferimento”. “Era attesa a fine giugno – ha concluso Scarcìa -, ma è slittata, la presentazione dell’intesa tra Autorità e Conferenza Stato-Regioni per i Corecom. In ogni caso vogliamo incontrarci come Corerat e, riuscendo, anche d’intesa con Autorità e Ministero, prima della pausa estiva per fare il punto della situazione. Intanto come Coordinamento Corerat stiamo avviando iniziative proprio al riguardo del Piano di secondo livello e in riferimento alla tempistica non rispettata del 30 giugno: anche ad evitare il ripetersi della situazione quale è stata quella di primo livello. Non è un problema di ritardi, ma di opportunità per riconsiderare la questione nella sua verificata complessità, pur nel rispetto dei criteri generali di redazione del Piano e della normativa.
Comunque è chiaro che il ruolo delle Regioni potrà essere tanto più significativo, quanto più compatta sarà la partecipazione delle stesse al problema”. E’ evidentemente interessante il collegamento tra i programmi espressi da Scarcia e il progetto di “Patto Emittenti-Regioni”, di cui diamo notizia in questo stesso TeleRadiofax

 

SCADENZE E INTERROGAZIONI PARLAMENTARI

 
 

■ Al momento di chiudere questa edizione di Teleradiofax ancora nulla è dato sapere riguardo alla pubblicazione da parte dell’Autorità del Piano di secondo livello (pare che lo stesso venga approvato la prossima settimana). Dal canto suo il Ministro delle Comunicazioni, nella risposta a circa un centinaio di interrogazioni parlamentari che il Coordinamento ha sollecitato a favore dell’ipotesi di razionalizzazione e ottimizzazione, riconosce il valore di tale approccio come strumento per la risoluzione dei problemi interferenziali, ma sostiene che, di contro, tale logica provocherebbe difficoltà applicative e precluderebbe lo sviluppo del digitale. Obiezioni deboli se si pensa a quali sarebbero le conseguenze in termini applicativi di un Piano falcidiante e rivoluzionario quale quello in animo di realizzare, e se si ipotizzasse di ricorrere (per esempio) alla ampia riserva di frequenze ex-Telepiù per organizzare adeguatamente la sperimentazione del servizio digitale, invece che di farne un uso inopportuno, a vantaggio di alcuni soggetti televisivi privati nazionali.

 

ELEZIONI: NUOVAMENTE PROPOSTO IL DIVIETO DI PROPAGANDA SULLE EMITTENTI LOCALI NEI TRENTA GIORNI ANTECEDENTI LE CONSULTAZIONI ELETTORALI

 
 

■ Da tempo il Coordinamento si batte per l’esclusione totale dell’emittenza locale dalle inutili restrizioni previste dalla cosiddetta “par condicio”: norme nate per arginare frettolosamente il conflitto di interessi manifestatosi ai tempi dell’ingresso di Berlusconi in politica e di cui, la storia recente lo ha dimostrato, hanno fatto le spese in molti (emittenti locali e cittadini innanzitutto), tranne che i diretti interessati.
Non lo ribadiremo mai abbastanza: il sistema radiotelevisivo locale è per sua natura articolato e pluralistico, e offre semmai agli elettori un validissimo strumento di conoscenza di candidati e programmi, a vantaggio di un voto più consapevole. Quindi per queste ragioni si chiede con forza l’esclusione delle locali da tali restrizioni. Non solo, però, questa richiesta resta inascoltata, ma addirittura adesso giunge una inaccettabile proposta di integrazione e modifica del disegno di legge 3236, nel senso di un divieto assoluto per le tv di effettuare spot elettorali per il mese antecedente ogni appuntamento elettorale.
Naturalmente tale ipotesi viene duramente contestata dal Coordinamento che, con ancora maggior vigore, proseguirà nella sua azione politica per affrancare l’emittenza locale da limitazioni tanto inutili, quanto dannose per il sistema democratico dell’informazione. Auspichiamo pertanto che le proposte presentate, pur nella logica della risoluzione del conflitto di interessi, non penalizzino ingiustamente l’emittenza locale.

 

SI’ ALLA TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA, MA EVITANDO LA PSICOSI DA…”CAMPO E.M.”

 
 

■ L’abbiamo già detto, ma ci vediamo costretti a ribadire il paradosso. “Poiché la velocità in auto è correlata agli incidenti, da domani, per tutelare i cittadini, si porterà il limite di velocità in autostrada a 20km/h”: un simile annuncio lascerebbe incredulo ogni lettore e, quando si rivelasse notizia vera, scatenerebbe una reazione veemente, giustificata da ragioni di buonsenso. Non meno sbalorditi si resta nell’assistere alla dilagante psicosi da “Volt per metro” che va dilagando in Italia di questi tempi.
Alcune Regioni italiane hanno emanato negli anni leggi regionali fissando a 20V/m il limite dei campi elettromagnetici.
Tuttavia ora con il D.M. 381/98 s’è assistito alla decisione di abbassare irragionevolmente tale limite al livello di 6 V/m (il D.M. 381/98 è stato emanato con il parere sfavorevole dell’Istituto Superiore di Sanità) e successivamente all’emanazione di Regolamenti locali anche più inutilmente restrittivi (4 V/m a Milano e 2 V/m a Pordenone!). L’unico risultato derivante dall’applicazione di queste norme sarebbe la paralisi del sistema delle tlc, con conseguente danno ai cittadini in termini di qualità dei servizi, a fronte di nessuna reale ulteriore tutela della propria salute (già garantita ampiamente da norme più razionali).
Il Coordinamento, mentre si batterà perché questo approccio al problema resti nell’alveo di una corretta scientificità e non venga distorto da approcci demagogici, annuncia che impugnerà tali Regolamenti (e altri analoghi) innanzi ai Tar competenti.

 

 

NOTIZIE IN BREVE

 

Il Comitato Tv e minori riparte dalla presidenza di Sergio Zavoli

 

■ E’ in fase di rilancio l’attività del Comitato di controllo per l’applicazione del Codice di autoregolamentazione per i rapporti tra Tv e Minori. Il Comitato, costituitosi nell’aprile ’98, non era mai riuscito ad essere realmente operativo, al punto che Presidente e vari membri avevano rassegnato le dimissioni. Ora l’intenzione del Governo è di rivitalizzare tale organismo e, come primo passo, è stato nominato presidente Sergio Zavoli. L’avvocato Marco Rossignoli è confermato quale rappresentante dell’Aer in seno al Comitato.

 

Antitrust “passa la mano” sul volume audio degli spot: tocca al Ministero

 

■ L’Autorità Antitrust è deputata a vigilare sul problema dell’aumento del volume audio durante la trasmissione di spot pubblicitari (ai sensi dell’articolo 12 della L. 447/95).
La stessa Autorità ha però chiesto una modifica della norma, risultata nella pratica inapplicabile e priva di reale efficacia. L’Antitrust non dispone degli strumenti tecnici atti a monitorare i concessionari in caso di segnalazione di violazione e, in ogni caso, le sanzioni risultano nello specifico del tutto carenti e prive di reale effetto deterrente.
L’Antitrust suggerisce infine che tale attività di controllo sia delegata, più appropriatamente, alla pubblica amministrazione competente in fatto di comunicazioni (ovvero al Ministero delle comunicazioni e ai suoi apparati periferici).

 

Nuova indagine “Radio Track”

 

■ E’ stata presentata a Milano un’indagine realizzata dal Cirm: si chiama “Radio Track” e riguarda, per ora, una ventina tra reti e syndication nazionali. Si tratta di un’analisi quali-quantitativa degli ascoltatori delle radio e delle loro tendenze di consumo.
Cirm effettua, già da oltre un anno, 100 interviste telefoniche al giorno, per 365 giorni all’anno, per analizzare i comportamenti degli ascoltatori e le loro attitudini al consumo in molteplici ambiti: dall’acquisto del motorino a quello dell’acqua gasata, dal consumo di tv alla lettura dei giornali.
Questo strumento aiuta a capire meglio la coerenza tra le pianificazioni e l’appropriatezza del canale al prodotto. La voce “Locali” per ora è ancora presentata in modo accorpato.

 

Definite le caratteristiche tecniche per la nuova tv digitale via etere, cavo e sat

 

■ Il Decreto legislativo 191/99 (G.U. del 23.06.99) ha formalizzato le caratteristiche a cui dovranno attenersi, nel settore della tv digitale, broadcasters, produttori di apparati e distributori dei medesimi. Recependo la direttiva europea 95/47/CE , il decreto detta le regole “in materia di emissione di segnali televisivi”, definendo gli standard di riferimento (DVB, D2-MAC e 16:9) per emissione via etere, cavo e satellite.
Questa norma si riferisce anche al D.L. 15/99 (convertito con L. 78/99), dove si stabilisce l’obbligo di decoder “aperto” per la ricezione dei canali satellitari digitali, così da permettere all’utente la fruizione di differenti programmi a pagamento utilizzando lo stesso apparato ricevente.

 

Commissione nominata dall’Autorità sulle quote di mercato televisivo

 

■ E’ stata istituita presso l’Autorità sulle telecomunicazioni una commissione per la verifica dei limiti di raccolta relativi alle risorse del mercato televisivo posti dalla legge 249/97 (art. 8, comma 2).
Coordinatori della commissione sono i Commissari Paola Manacorda e Antonio Pilati.
In qualità di consulenti sono state incaricate Clelia Pallotta (di Studio Frasi) e Antonella Frediani (Agb Italia) di procedere ad un’analisi della situazione basata su dati Nielsen.

 

Nuovo decreto su televendite: entrerà in vigore il prossimo 19 ottobre.

 

■ Pubblicato sulla G.U. del 21 giugno 1999 il decreto legislativo 185/99 inerente la “Attuazione della direttiva 97/7/CE relativa alla protezione dei consumatori in materia di contratti a distanza”. Tale decreto riguarda anche le televendite e il teleacquisto, le vendite a mezzo audiotext e radio.
In particolare l’art. 15, comma 2 recita: “Fino alla emanazione di un testo unico di coordinamento delle disposizioni di cui al presente decreto legislativo con la disciplina recata dal D.L. 15.01.92, n. 50, alle forme speciali di vendita previste dall’art. 9 del D.L. 15.01.92 n.50 e dagli artt. 18 e 19 del D.L. 31.03.98, n.114, si applicano le disposizioni più favorevoli per il consumatore contenute nel presente decreto legislativo”.

 

Antenne di ricezione satellitare: nuove norme

 

■ Approvato il 2 giugno alla Camera, Commissione Trasporti, prosegue il suo iter al Senato in Commissione VIII con numero 4088 il disegno di legge di modifica del decreto legislativo 55/97, relativo alla liberalizzazione dell’installazione e uso delle parabole per la ricezione delle trasmissioni satellitari. La norma è finalizzata allo sviluppo degli impianti di ricezione satellitari in Italia, comprendendo anche la ricezione dati, in vista della distribuzione satellitare dei segnali Internet.

 

Genova, indici e media

 

■ Si è svolto a Genova il convegno “Indici e media. Il rilevamento dell’ascolto radiotelevisivo” organizzato dal locale Corerat. Presenti Carlo Momigiano per Mediaset. Walter Pancini per Auditel (in rappresentanza anche di Giovanna Maggioni per Audiradio), Carlo Marretti dell’ Università di Torino, Antonio De Lillo dell’Università di Milano, Francesco Siliato massmediologo del Politecnico di Milano. S’è discusso dei sistemi di rilevamento radiofonico e televisivo attualmente utilizzati nel settore. Presenti anche Elena Porta (segretario generale Anti) e Fabrizio Berrini (segretario generale Aer), quest’ultimo ha ribadito che “pur nel riconoscere il ruolo di Audiradio e di Auditel, non possiamo che ribadire la specificità delle esigenze dell’emittenza locale nell’avere dati accurati e completi su scala territoriale, anche per permettere la piena applicazione di leggi quali la 67/87, la 250/90 e la 650/96 per la pianificazione della pubblicità pubblica sulle emittenti locali”.

 

Concorso Com-P.A.: ultime settimane

 

■ Si avvicina la scadenza per partecipare al concorso “Com-P.A.: al servizio del cittadino”: per partecipare gratuitamente basta inviare entro il 23 luglio un proprio programma radiofonico o televisivo realizzato in collaborazione con pubbliche amministrazioni. La premiazione avverrà a settembre al Salone Com-P.A., ma in ogni caso tutte le emittenti partecipanti saranno valorizzate nella comunicazione che accompagnerà l’evento e durante il Salone.
E’ una occasione significativa per favorire concretamente il decollo degli investimenti pubblicitari della pubblica amministrazione sulle emittenti locali. Il regolamento dell’iniziativa e ogni informazione sono disponibili tramite l’Ufficio Comunicazione di Com-P.A. al numero telefonico 051.27.30.62.

 

Aer a Napoli: riunione riuscita

 

■ Successo per la riunione Aer svoltasi lo scorso 25 giugno a Napoli.
Quasi un centinaio di editori è intervenuto da Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise e Puglia. Si è trattato di un’altra importante dimostrazione di come le imprese radiotelevisive siano unite in questa cruciale fase di riorganizzazione del sistema, contro ogni logica falcidiante e per chiedere norme che invece favoriscano lo sviluppo del settore.

 

 

SCADENZE

 

31 Luglio per Radio e Tv

 

■ Termine per l’inoltro all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni della comunicazione ai sensi del Decreto 11 febbraio 1997 del Garante per la radiodiffusione e l’editoria (cui è subentrata l’Autorità) relativa ai dati contabili al 31 dicembre 1998 ed ai dati anagrafici (ivi compresi gli assetti partecipativi delle società) alla data di approvazione del bilancio relativo all’esercizio 1998.