TeleRadioFax n.13/2000 – 01 Luglio 2000

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Sommario:



SCADUTI I TERMINI PER LA CONSEGNA DELLE DOMANDE DI CONCESSIONI.  IL MINISTERO DELLE COMUNICAZIONI DEVE ORA CATALOGARE ED ESAMINARE PIU’ DI 10MILA DOMANDE

■ Sono scaduti ieri i termini per la consegna al ministero delle Comunicazioni delle domande di concessione, mentre entro il 3 agosto dovranno essere consegnati gli eventuali certificati che non sono stati rilasciati alle imprese entro il 30 giugno. E’ il turno ora del Ministero delle Comunicazioni: da una stima a consuntivo effettuata dal Coordinamento Aer-Anti-Corallo (che ha confermato quanto già annunciato) è stato rilevato che le circa 700 imprese televisive hanno presentato in media 14/15 domande ciascuna. Il Ministero delle Comunicazioni si troverà ora alle prese con un enorme mole di materiale: oltre 10mila domande di imprese operanti, più tutte quelle presentate da soggetti “outsiders”, che la Commissione dovrebbe catalogare ed esaminare entro il 31 gennaio 2001. Il Coordinamento chiede al Ministero di comunicare il più celermente possibile i dati ufficiali delle domande validamente presentate, e alla Commissione le modalità in base alle quali intenda attribuire i punteggi previsti per le diverse voci delle graduatorie, che dovranno essere calcolati per le varie aree geografiche, tenendo in debito conto le diversità socio-economiche.

Il Coordinamento Aer-Anti-Corallo si auspica che quanto sta accadendo con le concessioni per le televisioni locali, induca il Ministero a non ripetere lo stesso procedimento (previsto dalla legge per il prossimo autunno) per le emittenti radiofoniche.

 

ACCOLTO DAL TAR LAZIO IL RICORSO DI RETEMIA CONTRO IL DINIEGO DI CONCESSIONE: ULTERIORE ELEMENTO CHE RENDE INAPPLICABILE IL PIANO FREQUENZE

 
 

■ Sempre in materia di concessioni, in questo caso nazionali, lo scorso 22 giugno il Tar Lazio ha accolto il ricorso di Retemia contro il provvedimento ministeriale (decreto del 25 maggio) di diniego della concessione. Dopo aver negato la concessione a Retemia, il ministro delle Comunicazioni Salvatore Cardinale ha preso in considerazione l’ipotesi di assegnare l’ottava concessione televisiva nazionale a Rete A – Mtv. Il caso Retemia costituisce un ulteriore elemento che, insieme all’accoglimento del ricorso di Rete Capri e alle problematiche di Rete 4 e Telepiù Nero (che continuano a operare via etere terrestre) rende inapplicabile il piano di assegnazione delle frequenze. Sulla questione c’è stata un’interrogazione parlamentare del Ppi e una forte presa di posizione da parte della Lega Nord. A favore di Retemia sia era espressa anche l’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni, il cui parere non è stato però preso in considerazione dal Ministero.

 

LA MAGGIORANZA TORNA A PARLARE DI UNA VELOCE APPROVAZIONE DEL DDL 1138

 
 

■ Dopo una riunione svoltasi il 7 giugno a Palazzo Madama tra i sottosegretari alle Comunicazione Vincenzo Vita e Michele Lauria, il presidente della commissione Lavori Pubblici del Senato e relatore del disegno di legge 1138 Claudio Petruccioli, e i rappresentanti dei gruppi che sostengono la maggioranza, è stata annunciata la precisa volontà di una veloce approvazione del ddl 1138.
“Il ddl 1138 sarà rimesso in discussione molto presto” ha affermato Vita, mentre Lauria ha aggiunto “Intendiamo verificare la possibilità di procedere anche d’accordo con l’opposizione per accelerarne ulteriormente i tempi”.
Il giorno prima, sempre sul ddl 1138, si era registrata l’apertura di Forza Italia come specificato da Paolo Romani, responsabile dell’informazione di FI: “Se dobbiamo fare la nostra parte sul ddl 1138, siamo pronti”. Da sempre il Coordinamento ribadisce la nacessità di giungere ad una rapida approvazione del ddl 1138 o, almeno, all’approvazione delle norme per l’emittenza locale in esso contenute.

 

IL COORDINAMENTO CRITICA LA BOZZA DI CONTRATTO DI SERVIZIO STATO-RAI

 
 

 L’accordo garantirebbe, tra l’altro, al soggetto pubblico un ingiusto vantaggio nel passaggio alle nuove tecnologie digitali rispetto all’emittenza radiotelevisiva privata

 

■ Lo scorso 21 giugno si è svolto al Ministero delle Comunicazioni un incontro sullo schema di contratto di servizio Stato-Rai, a cui hanno partecipato, tra gli altri, Vincenzo Vita e Michele Lauria (sottosegretari alle Comunicazioni), Salvatore Cardinale (ministro delle Comunicazioni), Giovanna Melandri (ministro della Cultura), Mario Landolfi (nuovo presidente della commissione parlamentare di Vigilanza sul servizio pubblico), Stefano Semenzato (relatore del provvedimento in commissione Parlamentare di vigilanza), Roberto Zaccaria (presidente Rai) e Pierluigi Celli (direttore generale Rai). La posizione del Coordinamento Aer-Anti-Corallo sulla bozza di contratto è molto critica. Infatti con l’applicazione dello stesso verrebbe permesso alla Rai (tra l’altro) il passaggio alla tecnologia digitale, sia radiofonica che televisiva, senza che siano state preventivamente dettate le regole per tutti gli operatori.
In sostanza alla Rai si permetterebbe l’occupazione di canali radio e tv prima di tutti gli altri soggetti, dunque senza alcuna coerenza con qualsiasi forma di progetto e regolamentazione complessiva, a cominciare da quanto contenuto nel ddl 1138 e comprendendo il lavoro sviluppato dal Comitato per lo sviluppo del digitale in Italia costituito presso l’Autorità per le garanzie nelle comunicazione. Una simile disparità di trattamento a vantaggio della concessionaria pubblica è evidentemente inaccettabile.
“Addirittura – ha precisato l’avvocato Marco Rossignoli, coordinatore Aer-Anti-Corallo – si prevederebbe per la Rai un ruolo di “carrier”, che non è assolutamente condivisibile. I fornitori dell’infrastruttura per la trasmissione digitale (i “carrier”, appunto) devono essere più d’uno e, soprattutto, devono essere soggetti del tutto autonomi rispetto agli editori radiotelevisivi, a garanzia del massimo pluralismo del sistema”.
“Inoltre – ha proseguito Rossignoli – il contratto di servizio continua a prevedere che la concessionaria pubblica abbia una rete radiofonica in più rispetto a quanto previsto dalla normativa, ovvero la rete autostradale”.
“Non ci sono motivazioni accettabili – ha concluso Rossignoli – per le quali si debba permettere alla Rai di consolidare la propria posizione di dominio sul mercato, con grave discapito per tutti gli operatori privati”.

 

COORDINAMENTO INCONTRA PRESIDENZA CONSIGLIO DEI MINISTRI

 

■ La prossima settimana il Coordinamento Aer-Anti-Corallo avrà un incontro presso il dipartimento Informazione ed Editoria della presidenza del Consiglio, per discutere in quale modo il regolamento della legge sulla comunicazione istituzionale possa restituire all’emittenza radiotelevisiva locale la pubblicità pubblica sottratta il 10 maggio scorso con l’approvazione della legge stessa che conteneva l’abrogazione dell’articolo 9 della L. 223/90.
In occasione dello stesso incontro il Coordinamento affronterà le questioni inerenti le provvidenze a favore delle imprese radiofoniche locali.

 

CONDIVISIBILE LA PROPOSTA DI AFFIDARE L’AUDITEL ALL’AUTHORITY

 

La legge prevede tale ipotesi, applicabile sia alla radio che alla tv. Solo in questo modo sarà possibile conoscere realmente l’intero scenario radiotelevisivo locale italiano

 

■ Il coordinamento Aer-Anti-Corallo ha accolto con soddisfazione le dichiarazioni del sottosegretario alle Comunicazioni Vincenzo Vita, circa il proposito di mettere in discussione il meccanismo di rilevazione Auditel. Da tempo il Coordinamento sostiene che l’attuale meccanismo di rilevazione degli ascolti debba essere superato, al fine di pervenire ad un’indagine che rilevi nel dettaglio tutti i soggetti del sistema e renda noti i dati di tutte le imprese televisive locali e nazionali operanti: solo in questo modo sarà possibile conoscere accuratamente e realisticamente l’intero scenario televisivo italiano. E’ il momento di affidare all’Autorità, come previsto dalla legge tale delicatissimo compito, coinvolgendo paritariamente tutti i soggetti del sistema, così da garantire, sulla base di eque condizioni di analisi del mercato, pari opportunità di sviluppo imprenditoriale. Il principio è valido, a maggior ragione, considerando anche l’ancor più complesso comparto radiofonico.

 

APPROVATO IL REGOLAMENTO PER LA PAR CONDICIO NEI PERIODI NON ELETTORALI

 

Il 5 luglio però il Tar Lazio si pronuncerà sul ricorso del Coordinamento contro il regolamento dell’Autorità relativo alle ultime elezioni regionali

 

■ L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, con delibera n. 200/00/CPS (pubblicata nel sito www.coordinamento.it, sezione “normativa”, sottosezione “normativa in materia di trasmissioni di propaganda elettorale”) ha regolamentato la Par Condicio per i periodi non elettorali. Nei prossimi giorni verrà inviata a tutti gli associati Aer-Anti-Corallo una circolare illustrativa. Evidenziamo già da ora che il regolamento non impone alcun limite all’attività informativa delle emittenti (sia radiofoniche che televisive) nelle trasmissioni riconducibili alla redazione giornalistica (cioè tg, gr e altri programmi di informazione). Infatti recependo la proposta del Coordinamento Aer-Anti-Corallo, l’Autorità ha escluso dall’ambito di applicazione delle norme previste per le emittenti nazionali, le locali facenti parti di circuiti, con esclusione dei circuiti che abbiano la copertura completa nazionale, secondo le modalità previste dalla legge 249/97 (per le radio tutti i capoluoghi di provincia e oltre il 60% del territorio nazionale, per le tv tutti i capoluoghi di provincia e oltre l’80% del territorio).

 

SCADUTI IL 17 GIUGNO I TERMINI A DISPOSIZIONE DEI CO.RE.RA.T PER PREPARARE LE GRADUATORIE PER LE MISURE DI SOSTEGNO ALLE TV LOCALI

 

■ Sono scaduti lo scorso 17 giugno (180 giorni dalla pubblicazione del bando avvenuta il 20 dicembre 1999) i termini a disposizione dei Co.Re.Ra.T. per la presentazione delle graduatorie al ministero delle Comunicazioni per l’assegnazione delle misure di sostegno alle televisioni locali. Ricordiamo che i fondi sono previsti dall’art. 45, comma 3 della L. 448/98. Hanno già approvato la graduatoria, tra gli altri, i Co.Re.Ra.T Lombardia, Veneto, Piemonte, Toscana, Sicilia, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige). Moltissime emittenti Aer, Anti e Corallo sono collocate in tali graduatorie.

 

DA OGGI E’ ENTRATA IN VIGORE LA LEGGE CHE PREVEDE IL DECODER UNICO

 
 

■ Come stabilito dalla legge 78/99, da oggi è previsto l’obbligo del decoder unico per la ricezione della televisione digitale da satellite. La nuova legge riguarda direttamente le imprese Telepiù e Stream, che dovranno adeguarsi alla nuova situazione, anche perché il sottosegretario alle Comunicazioni Vita ha dichiarato che il Ministero sarà inflessibile sulle violazioni della legge. I due canali a pagamento sono orientati all’utilizzo del sistema “simulcrypt”.