I nuovi media crescono, ma radio e tv lineari sono ancora leader. I risultati di una ricerca in Belgio.

(29 settembre 2023) Per come oggi è impostata la narrazione del settore dei media, spesso si ha l’impressione che radiofonia e televisione ‘tradizionali’ siano modalità di comunicazione ormai definitivamente surclassate dalle nuove forme digitali di produzione e di distribuzione dei contenuti audiovisivi.

La realtà è del tutto diversa. Senza dubbio la tecnologia informatica va moltiplicando forme e canali di comunicazione, soprattutto on demand, e ha un forte appeal sulle fasce più giovani della popolazione, tuttavia ancora oggi radio e tv, nella quasi totalità dei mercati e per ampie fasce di utenza, rappresentano i canali primari di fruizione per l’intrattenimento e l’informazione.

Una conferma di questo stato delle cose viene ora anche dal Centro di Informazione sui Media (CIM) di Bruxelles. CIM è l’istituto che monitora il consumo mediatico in Belgio e recentemente ha pubblicato una ricerca ad hoc dalla quale risulta che la popolazione belga consuma in modo crescente i contenuti audiovisivi, ma senza che questo sottragga a radio e tv lineari la leadership nei rispettivi settori.

L’indagine è stata condotta tra il 1 settembre 2022 e il 31 marzo 2023 ed ha interessato 6.325 persone, metà delle quali sono state reclutate appositamente e metà erano già appartenenti al panel dell’indagine CIM MediaWatch, uno strumento permanente per la misurazione dei media.

La Tv è il medium numero uno

La televisione è ancora il media più diffuso nelle case belghe e vanta un tasso di penetrazione del 96%, il che lo pone davanti allo smartphone (90%) e al computer laptop (80%).

Essendo il Belgio una nazione suddivisa in due grandi comunità linguistiche (a sud si parla il francese e a nord il fiammingo), lo studio ha dettagliato alcuni risultati, rivelando che nell’ambito di fruizione mediatica più strettamente informatica i belgi francofoni preferiscono utilizzare i computer portatili, mentre i cittadini di lingua olandese preferiscono l’impiego della rete fissa, degli assistenti vocali e di Google Chromecast.

In termini di device, gli smartphone stanno pian piano detronizzando gli schermi televisivi e sono sempre più utilizzati i servizi di streaming dei canali tv tradizionali: un terzo dei fiamminghi ha guardato VRT MAX o VTM GO (due piattaforme di canali belgi FAST, cioè canali diffusi online ad accesso libero) almeno una volta nell’ultimo mese. 

Per quanto riguarda la fruizione online dei canali tradizionali on air, poco meno di un terzo dei francofoni dichiara di guardare la televisione su RTBF Auvio, che veicola i canali pubblici, rispetto a meno di uno su cinque per RTL Play, principale operatore televisivo commerciale.

La televisione in diretta rimane la forma più popolare di fruizione del mezzo, seguita dal 79% degli intervistati (-0,8% rispetto al 2022) negli ultimi 30 giorni; i programmi televisivi registrati sono visti dal 54,9% del pubblico e i film e le serie on demand dal 44,8%. I video pubblicati sui social network sono guardati da poco meno di un belga su tre, ma registrano l’aumento maggiore della classifica (+5,4% in un anno) .

Solo un terzo degli intervistati francofoni guarda quotidianamente programmi in streaming; nell’ordine, Netflix, Disney+ e Amazon Prime; nell’area delle Fiandre, invece, il servizio di lingua olandese Streamz occupa il terzo posto, davanti ad Amazon.

La radio regina dell’audio

L’indagine presenta in crescita anche i media audio nel loro complesso. CIM ha rilevato un tasso di penetrazione del 90% sul totale della popolazione, in aumento del 4,1% rispetto al 2022. La radio FM in diretta resta il media sonoro più ascoltato (56,8%) mentre i servizi in streaming sono utilizzati in media da un belga su tre, principalmente appartenente alla fascia d’età sotto i 30 anni.

Nell’ambito dello streaming, Spotify continua ad essere il canale preferito, davanti a YouTube Music. 

L’indagine ha mostrato che anche la radio DAB+ registra un trend di crescita: un intervistato su quattro dichiara di aver ascoltato in Digital Audio Broadcasting almeno una volta nell’ultimo mese. Il podcasting è un fenomeno in crescita (+4%), ma ancora marginale, interessando solo un belga su dieci; un dato, quello del podcasting, che raddoppia nella fascia di età  25-34 anni. (AR)

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