TeleRadiofax n. 17/2014 – 6 settembre 2014

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Sommario

La revisione del Piano di Assegnazione delle Frequenze DVB-T non deve penalizzare il comparto televisivo locale
Presentato alla Commissione Europea il “Report Lamy” sull’uso della banda Uhf. La banda 700 Mhz (CH 49-60) alla tv almeno fino al 2020
L’Ordine dei Giornalisti (ODG) ricorre al Tar  contro la delibera sull’Equo Compenso nel lavoro giornalistico non subordinato
Contributi per i diritti di uso delle frequenze: l’Agcom rinvia l’approvazione della delibera
Radiofonia Digitale: all’ordine del giorno del Consiglio dell’Agcom del 29 luglio l’ipotesi di estensione alla Regione Valle d’Aosta e all’area tecnica del Piemonte Occidentale (Torino e Cuneo) della pianificazione per il servizio di radiodiffusione sonora in tecnica digitale
L’Agcom pubblica il nuovo Regolamento sulla disciplina dei procedimenti in materia di autorizzazione ai trasferimenti di proprietà delle società radiofoniche e televisive e dei procedimenti di cui all’art. 43 del d.Lgs 177/2005
Questione Lcn: il 17 luglio si è tenuta l’udienza avanti il Consiglio di Stato. Si attende ora la pubblicazione della sentenza
Il 9 settembre Aeranti-Corallo in audizione alla Commissione IX della Camera nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul sistema dei media audiovisivi e radiofonici
Radiofonia: l’Ispettorato Territoriale per il Lazio accoglie la richiesta di Aeranti-Corallo e differisce al 31 ottobre 2014 il termine per rimettere i dati tecnici e amministrativi richiesti relativi agli impianti eserciti

 

 LA REVISIONE DEL PIANO DI ASSEGNAZIONE DELLE FREQUENZE DVB-T NON DEVE PENALIZZARE IL COMPARTO TELEVISIVO LOCALE

 ■ Come noto, il DL n. 145 del 23 dicembre 2013, prevede testualmente: “l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni avvia le procedure per escludere dalla pianificazione delle frequenze per il servizio televisivo digitale terrestre le frequenze riconosciute a livello internazionale e utilizzate dai Paesi confinanti, pianificate e assegnate ad operatori di rete televisivi in Italia e oggetto di accertate situazioni interferenziali alla data di entrata in vigore del presente decreto, nonché le frequenze oggetto di EU Pilot esistenti  alla  medesima  data.” Lo stesso decreto prevede, altresì, la possibilità di dismissioni volontarie delle frequenze e fissa misure compensative per un importo di 20 milioni di euro. A tale riguardo, AERANTI-CORALLO ha rappresentato al Sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, che per evitare un drastico ridimensionamento delle frequenze dell’emittenza locale, soprattutto sul versante adriatico, occorra attuare una serie di interventi. Anzitutto i canali  54 e 58, espunti dalla gara ex beauty contest, dovrebbero essere impiegati per risolvere la citata problematica. Inoltre, si dovrebbero utilizzare a tal fine anche i lotti L1 (costituito dai canali 6 e 23) e L2 (costituito dai canali 7 e 11), non richiesti nella gara ex beauty contest, definendo, a tal fine, la procedura di infrazione pendente sull’Italia. AERANTI-CORALLO ha, inoltre, chiesto l’avvio di tavoli tecnici con Ministero e Agcom, finalizzati all’esame e all’individuazione delle misure tecniche da adottare per la compatibilizzazione degli impianti. In tal modo, a parere di AERANTI-CORALLO, potrebbero trovare soluzione numerosi conflitti interferenziali lamentati dai paesi confinanti, limitando enormemente il numero degli impianti da dismettere. E’, inoltre, indispensabile che venga incrementata la copertura finanziaria per le citate misure compensative, al fine di ottenere valori comparabili con quelli a suo tempo riconosciuti per la dismissione volontaria dei canali 61-69 (pari a 0,55 euro per abitante). L’insieme di tali interventi ridurrebbe in modo significativo l’impatto della citata norma sul settore. AERANTI-CORALLO ritiene, infine, che il termine del 31 dicembre 2014 previsto per il completamento della procedura dovrebbe essere differito almeno al 30 giugno 2015, al fine di permettere l’espletamento degli adempimenti in maniera non traumatica.

PRESENTATO ALLA COMMISSIONE EUROPEA IL “REPORT LAMY” SULL’USO DELLA BANDA UHF. LA BANDA 700 Mhz (CH 49-60) ALLA TV ALMENO FINO AL 2020

 

■ Nei giorni scorsi Pascal Lamy (chairman del gruppo di lavoro voluto dalla Vicepresidente della Commissione europea Neelie Kroes per analizzare l’impiego, in futuro, delle frequenze della banda Uhf) ha presentato i risultati delle proprie analisi.
Pascal Lamy ha proposto una formula “2020-2030-2025”, finalizzata a consentire all’Europa di realizzare gli obiettivi dell’agenda digitale a banda larga in tre fasi, e garantendo ai broadcaster un percorso chiaro per gli investimenti futuri.
Per Lamy, la banda dei 700 Mhz (corrispondente ai canali 49-60, attualmente in uso al broadcast televisivo terrestre in tutta Europa) dovrebbe rimanere destinata a tale impiego almeno sino al 2020 (con un margine di due anni); inoltre, l’uso esclusivo delle frequenze Uhf inferiori a 700 Mhz (canali 21-48) dovrebbe essere salvaguardato (per l’impiego televisivo digitale terrestre) almeno sino al 2030, con una revisione da farsi in sede europea nel 2025 per valutare gli sviluppi della tecnologia e del mercato.

L’ORDINE DEI GIORNALISTI (ODG) RICORRE AL TAR CONTRO LA DELIBERA SULL’EQUO COMPENSO NEL LAVORO GIORNALISTICO NON SUBORDINATO

 

■ E’ datato 4 agosto il ricorso che il Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti ha presentato, avanti il Tar del Lazio, per impugnare il provvedimento del 19 giugno u.s., previa sospensiva, con cui la Commissione per la valutazione dell’equo compenso nel lavoro giornalistico, istituita presso il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ai sensi dell’art. 2, comma 1 della legge 31 dicembre 2012, n. 233, ha approvato i parametri di determinazione dell’equo compenso stesso.
Rammentiamo che, per il settore radiofonico e televisivo locale, tali parametri prevedono che, qualora le prestazioni rese dal collaboratore siano in numero di almeno sei al mese, il compenso annuo lordo debba essere non inferiore a tremila euro.
I suddetti parametri sono stati recepiti da AERANTI-CORALLO e dalla Fnsi (sindacato unitario dei giornalisti) con un’integrazione al regolamento, già sottoscritto in data 27 gennaio 2010, relativo ai rapporti di collaborazione coordinata e continuativa nel settore giornalistico per le imprese di radiodiffusione sonora e televisiva in ambito locale.

CONTRIBUTI PER I DIRITTI DI USO DELLE FREQUENZE: L’AGCOM RINVIA L’APPROVAZIONE DELLA DELIBERA

 

■ Il Consiglio dell’Agcom ha discusso e definito, nella propria riunione del 6 agosto u.s., i criteri generali per la fissazione, da parte  del Ministero dello Sviluppo Economico, dei contributi annuali per l’utilizzo delle frequenze nelle bande televisive terrestri.
Lo stesso Consiglio ha, tuttavia, reso noto,  con un comunicato stampa diffuso in pari data, di aver deciso “di non procedere per il momento all’approvazione della delibera alla luce dell’intendimento del Governo, comunicato dal Sottosegretario di Stato allo Sviluppo Economico, di adottare modifiche al vigente assetto legislativo della materia nel prossimo mese di  settembre”.
Sullo schema di provvedimento messo a consultazione dall’Agcom avevano avanzato rilievi, lo scorso 18 luglio, anche la direzione Informazione, Comunicazione e Media e la direzione Reti e Servizi di Comunicazione Elettronica della Commissione Europea, evidenziando che i nuovi contributi potrebbero rappresentare un’ulteriore barriera all’accesso dei nuovi entranti.
Ricordiamo che della problematica si è ampiamente trattato su questo periodico (si vedano a tale riguardo i numeri 11, 12, 13 e 14 del 2014 di TeleRadioFax, disponibili nel sito internet  www.aeranticorallo.it, sezione “Tele-RadioFax”, sottosezione “Raccolta anno 2014”). Evidenziamo, inoltre, che, in sede di consultazione, AERANTI-CORALLO ha chiesto all’Agcom una radicale modifica del provvedimento, definendo un regime di contribuzione che preveda, per le tv locali, il pagamento complessivo (diritti amministrativi + concessione dei diritti di uso delle frequenze) di importi analoghi a quelli che venivano corrisposti dalle emittenti nel contesto analogico.
Segnaliamo, da ultimo, che  il quotidiano Il Sole 24 Ore, nell’edizione del 7 agosto u.s., ha riportato, in un articolo a firma di Marco Mele, i termini della questione e la posizione di AERANTI-CORALLO al riguardo.

RADIOFONIA DIGITALE: ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL CONSIGLIO DELL’AGCOM DEL 29 LUGLIO L’IPOTESI DI ESTENSIONE ALLA REGIONE VALLE D’AOSTA E ALL’AREA TECNICA DEL PIEMONTE OCCIDENTALE (TORINO E CUNEO) DELLA PIANIFICAZIONE PER IL SERVIZIO DI RADIODIFFUSIONE SONORA IN TECNICA DIGITALE

■ All’ordine del giorno della riunione di Consiglio del 29 luglio u.s., l’Agcom ha inserito, tra gli altri punti in discussione, l’estensione alla regione Valle d’Aosta e all’area tecnica del Piemonte Occidentale (corrispon-dente alle province di Torino e Cuneo) della pianificazione per il servizio di radiodiffusione sonora in tecnica digitale con standard DAB+, già attuata con un progetto pilota nel Trentino Alto Adige.
Per poter procedere alla pianificazione delle frequenze in tali aree, l’Agcom dovrà, tuttavia, preliminarmente verificare l’effettiva disponibilità di un numero sufficiente di risorse per soddisfare quanto stabilito dal regolamento di cui alla delibera n. 664/09/CONS (che prevede un blocco di diffusione per la concessionaria pubblica, due blocchi per gli operatori di rete nazionali privati e fino a undici blocchi per gli operatori di rete locali privati).
E’ evidente, infatti, che l’avvio delle trasmissioni radiofoniche digitali in ulteriori aree sarà possibile solo in presenza di una quantità di risorse frequenziali e di una pianificazione che permettano ad ogni soggetto interessato, locale e nazionale, avente titolo, di poter effettivamente accedere alla nuova tecnologia trasmissiva a parità di condizioni con tutti gli altri operatori. Occorre, infine, considerare che, nell’attuale fase di avvio del mercato, a fronte dei costi che verranno sostenuti dalle imprese, difficilmente verranno realizzati ricavi, anche solo compensativi.

L’AGCOM PUBBLICA IL NUOVO REGOLAMENTO SULLA DISCIPLINA DEI PROCEDIMENTI IN MATERIA DI AUTORIZZAZIONE AI TRASFERIMENTI DI PROPRIETA’ DELLE SOCIETA’ RADIOFONICHE E TELEVISIVE E DEI PROCEDIMENTI DI CUI ALL’ART. 43 DEL DLGS 177/2005

 

■ L’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni ha pubblicato, lo scorso 4 agosto, nel proprio sito web, la delibera n. 368/14/CONS recante il nuovo Regolamento sulla disciplina dei procedimenti in materia di autorizzazione ai trasferimenti di proprietà delle società radiotelevisive e dei procedimenti di cui all’art. 43 del Testo Unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici.
Tale delibera abroga e sostituisce la delibera Agcom n. 646/06/CONS con la quale veniva in precedenza disciplinata la materia. La delibera e il nuovo regolamento sono entrati in vigore in data 5 agosto 2014.
L’Agcom ha stabilito, tra l’altro, che non siano soggetti ad autorizzazione, come richiesto da AERANTI-CORALLO, unica associazione intervenuta nel procedimento, i trasferimenti effettuati ai sensi dell’art. 27 del Testo Unico, ove applicabile; il trasferimento avente ad oggetto esclusivamente l’autorizzazione per l’attività di fornitore di servizi media audiovisivo con la connessa attribuzione della numerazione dell’ordinamento automatico dei canali della televisione digitale terrestre; il trasferimento avente ad oggetto esclusivamente l’autorizzazione generale per lo svolgimento dell’attività di operatore di rete; il trasferimento avente ad oggetto esclusivamente il titolo abilitativo di fornitore di servizi interattivi associati o di servizi di accesso condizionato.
Il testo della delibera n. 368/14/CONS dell’Agcom è pubblicato nel sito internet www.aeranticorallo.it, sezione “Normativa”, sottosezione “Norme attuative”.
 
 

QUESTIONE LCN: IL 17 LUGLIO SI E’ TENUTA L’UDIENZA AVANTI IL  CONSIGLIO DI STATO. SI ATTENDE ORA LA PUBBLICAZIONE DELLA SENTENZA

 

■ Lo scorso 17 luglio si è tenuta l’udienza al Consiglio di Stato per la discussione nel merito dell’istanza di revocazione, proposta dall’Agcom, avverso la sentenza del Consiglio di Stato n. 6021 del 16 dicembre 2013 con la quale era stata accertata la propria inottemperanza al giudicato formatosi con la sentenza n. 4660/2012 dello stesso Consiglio di Stato, era stato dichiarata la nullità della delibera Agcom n. 237/13/CONS e del relativo secondo piano LCN, nella parte in cui è stata disposta l’assegnazione dei numeri 8 e 9 a canali generalisti ex analogici, nonché era stato nominato un Commissario ad acta con l’incarico di adottare i provvedimenti necessari.
Ricordiamo che il ricorso per revocazione è stato proposto assumendo che la sentenza n. 6021/2013 sarebbe incorsa in errore di fatto circa le risultanze dell’Indagine dell’Istituto Piepoli, con particolare riferimento al posizionamento delle emittenti locali sulle numerazioni 8 e 9 in epoca antecedente lo switch off.
Ricordiamo, altresì, che, nell’udienza del 10 aprile u.s. e il Consiglio di Stato, Sez. III, con ordinanza n. 1552/2014 ha sospeso l’esecutività della sentenza impugnata e, con essa, l’efficacia di tutti gli atti sino a quel momento adottati dal Commissario ad acta e, quindi, ha sospeso l’avvio della nuova consultazione pubblica sulla regolamentazione LCN (identica decisione cautelare è stata assunta, con altra ordinanza del Consiglio di Stato, nell’ambito di analogo ricorso per revocazione, discusso nella stessa udienza del 10 aprile u.s., proposto da un fornitore di servizi di media audiovisivi in ambito nazionale).
Si è ora in attesa della pubblicazione della sentenza del Consiglio di Stato. Qualora la decisione fosse quella di accogliere il ricorso per revocazione, tornerebbe pienamente vigente la delibera Agcom n. 237/13/CONS relativa al secondo piano LCN (avverso la quale sono, però, pendenti, in attesa di discussione, numerosi ricorsi al Tar Lazio, tra i quali quelli proposti da emittenti locali che lamentano, tra l’altro, la riduzione dei propri spazi nel primo arco di numerazione e la mancata previsione di numerazioni specifiche per le emittenti areali). Fino all’attuazione del nuovo piano LCN continua, comunque, ad applicarsi il primo piano LCN di cui alla delibera Agcom n. 366/10/CONS.
AERANTI-CORALLO ritiene che occorra un immediato intervento legislativo, finalizzato a recepire in legge la delibera Agcom n. 366/10/CONS, quantomeno fino a quando non troverà pieno sviluppo la nuova tecnologia DVB-T2 (presumibilmente nel 2020), al fine di dare certezza alle imprese, in ordine alla modalità di diffusione dei rispettivi programmi, garantendo adeguati spazi per l’emittenza locale.

IL 9 SETTEMBRE AERANTI-CORALLO IN AUDIZIONE ALLA COMMISSIONE IX DELLA CAMERA NELL’AMBITO DELL’INDAGINE CONOSCITIVA SUL SISTEMA DEI MEDIA AUDIOVISIVI E RADIOFONICI

■ La IX Commissione della Camera dei Deputati, presieduta dall’on. Michele Meta, ha recentemente deliberato l’avvio di una indagine conoscitiva sul sistema dei media audiovisivi e radiofonici, con cui intende, tra l’altro, verificare quale incidenza il passaggio al digitale terrestre abbia avuto nell’assegnazione agli operatori della capacità trasmissiva. L’audizione di AERANTI-CORALLO avanti la Commissione è fissata per il prossimo martedì 9 settembre 2014.

RADIOFONIA: L’ISPETTORATO TERRITORIALE PER IL LAZIO ACCOGLIE LA RICHIESTA DI AERANTI-CORALLO E DIFFERISCE AL 31 OTTOBRE 2014 IL TERMINE PER RIMETTERE I DATI TECNICI E AMMINISTRATIVI RICHIESTI RELATIVI AGLI IMPIANTI ESERCITI

 

■ L’Ispettorato Territoriale per il Lazio del Ministero dello Sviluppo economico aveva richiesto, negli ultimi giorni di luglio, alle imprese radiofoniche esercenti impianti nella Regione Lazio, di comunicare entro il 22 agosto una serie di dati tecnici-amministrativi relativi agli impianti eserciti, segnalando che la mancata ottemperanza a quanto richiesto, entro il citato termine, avrebbe comportato l’applicazione di provvedimenti sanzionatori di cui all’art. 98, comma 9 del D.Lgs n. 259/03, così come richiamato dall’art. 52 del D.Lgs. n. 177/05.
AERANTI-CORALLO ha chiesto, stanti i limitati tempi previsti e considerata la concomitanza con il periodo feriale, al Direttore dello stesso Ispettorato un differimento di tale scadenza al 31 ottobre 2014.
Con nota del 1° agosto, l’Ispettorato ha comunicato ad AERANTI-CORALLO l’accoglimento di tale richiesta di differimento, fissando il nuovo termine per l’espletamento di tali adempimenti al 31 ottobre p.v.